Stazione elettrica Latina Borgo Sabotino 2017 129 Terna
Transizione

Il sorpasso del sole: le rinnovabili cambiano il volto dell’energia

Una "svolta irreversibile", nel 2025 l’energia solare supera quella prodotta dal nucleare.

Il 2025 verrà ricordato come l’anno in cui il sole ha superato l’atomo. Per la prima volta nella storia, l’energia solare ha prodotto più elettricità del nucleare a livello globale. Lo certifica il think tank Ember, che parla di “svolta irreversibile” nel sistema energetico mondiale: le rinnovabili, spinte da solare ed eolico, non sono più la promessa del futuro, ma la principale fonte di nuova generazione elettrica.

Secondo il report Renewables 2025 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), la capacità rinnovabile globale raddoppierà entro il 2030, con un incremento di 4.600 gigawatt, pari alla somma della potenza installata di Cina, Unione Europea e Giappone. Di questa crescita, l’80% arriverà proprio dal fotovoltaico che già nel 2025 ha coperto l’83% dell’aumento della domanda elettrica mondiale, un risultato impensabile solo dieci anni fa. Il costo dei pannelli è crollato del 90% in quindici anni, rendendo l’energia solare la più economica nella storia dell’umanità. Una rivoluzione che non nasce solo dalle politiche nazionali, ma anche dalle aziende che investono in contratti diretti di fornitura, dalle comunità energetiche e dai cittadini che installano impianti sui tetti e nelle campagne.

Cina: da fabbrica del solare a potenza dell’energia pulita. In tema di energia solare nessun Paese ha corso più della Cina. Da gigante del carbone a impero del fotovoltaico, Pechino è oggi il più grande produttore e utilizzatore di energia solare al mondo, con oltre 1.400 GW di capacità installata tra fotovoltaico ed eolico, già superiore al suo obiettivo previsto per il 2030. La svolta è stata favorita da un cambio di modello: l’abbandono delle tariffe fisse garantite a favore di aste competitive e contract for difference che hanno scatenato una corsa all’installazione nel primo semestre 2025. Nei soli primi cinque mesi dell’anno, la Cina ha aggiunto 200 GW di nuova capacità solare, una cifra record che ribalta la narrazione energetica del Paese e mostra come anche la più grande economia a carbone possa diventare leader globale dell’energia pulita.

Stazione elettrica fotovoltaica San Bellino 2021 05 Terna fly
Stazione elettrica fotovoltaica a San Bellino, in provincia di Rovigo (foto Terna).

Stati Uniti: tra ambizioni e stop regolatori. Oltreoceano, gli Stati Uniti vivono invece una fase di contraddizioni. L’IEA stima un taglio del 50% nella crescita prevista delle rinnovabili nel Paese: la frenata è legata a politiche meno favorevoli come la fine anticipata dei crediti d’imposta federali, le restrizioni alle importazioni e le sospensioni giudiziarie di grandi progetti offshore.

Il caso simbolo è quello del mega parco eolico sull’Atlantico, bloccato per motivi ambientali e legali. Nonostante la leadership tecnologica, gli Stati Uniti scontano lungaggini autorizzative e incertezza normativa, ma la domanda di energia pulita resta molto alta e le imprese americane stipulano sempre più contratti privati di fornitura, contribuendo da sole al 30% delle nuove installazioni globali.

Africa: il risveglio del sole nel deserto. Se il fotovoltaico corre in Asia e arranca in parte in Occidente, il futuro si accende in Africa.

Il continente, ancora marginale nella produzione globale, è oggi il laboratorio della nuova energia. Nel deserto del Sahara, in Marocco e in Egitto, sorgono centrali solari capaci di illuminare intere regioni. In Kenya, Nigeria, Sudafrica si diffondono mini-impianti fotovoltaici distribuiti, capaci di portare elettricità dove prima non arrivava.

Secondo l'IEA, la capacità solare africana crescerà del 30% nei prossimi cinque anni, trainata da investimenti internazionali e cooperazione energetica. Con un irraggiamento solare tra i più elevati del pianeta e nuove reti di trasmissione in costruzione, l’Africa potrebbe diventare il futuro esportatore di energia verde verso Europa e Medio Oriente.

Europa: la rincorsa continua. L’Europa, pioniera delle politiche climatiche, corre verso l’obiettivo REPowerEU: 1.236 GW di rinnovabili entro il 2030, oltre la metà solare. Germania, Spagna e Italia guidano la crescita grazie ai contratti di lungo periodo e alla diffusione di impianti domestici e industriali, ma l’accelerazione solare sta generando nuove tensioni. Come scrive Bloomberg, l’esplosione della produzione fotovoltaica sta «mettendo sotto una pressione senza precedenti» le reti di trasmissione europee. In alcuni Paesi, nei pomeriggi estivi, la produzione supera la domanda, costringendo gli operatori a disattivare parte degli impianti o a esportare l’energia in eccesso. Le infrastrutture nate per un sistema centralizzato faticano a reggere l’impatto di una generazione così distribuita. Tempi lunghi di connessione, costi di rete in aumento, congestioni e fluttuazioni di frequenza sono diventati il nuovo fronte della transizione. Si tratta di un fenomeno di portata sistemica perché la rivoluzione delle rinnovabili, senza una rete adeguata e lo sviluppo di sistemi di accumulo, rischia di bloccarsi su un collo di bottiglia tecnologico.

Pala eolica Oppido Lucano Basilicata 2021 04 Terna
Una pala eolica installata nel Comune di Oppido Lucano in provincia di Potenza, Basilicata (foto Terna).

Il ruolo delle reti: flessibilità, intelligenza, interconnessione. Secondo l’IEA, entro il 2030 il 45% dell’elettricità mondiale sarà generato da fonti rinnovabili e il 30% da solare ed eolico variabili. Ma la sfida non è più solo produrre energia pulita, è trasportarla e gestirla. Ed è qui che entrano in gioco le reti. La crescita esponenziale del solare richiede sistemi di trasmissione più forti, digitali e interconnessi, dove linee ad alta capacità di trasporto, collegamenti in corrente continua, sistemi di accumulo e gestione intelligente dei flussi diventano il cuore della nuova infrastruttura energetica. In Italia, Terna è protagonista di questa trasformazione. Con una rete di oltre 75.200 chilometri di linee e un piano di investimenti decennale superiore a 23 miliardi di euro, l’azienda sta costruendo le dorsali che renderanno possibile integrare l’energia solare ed eolica prodotta al Sud con i centri di consumo del Nord. Le nuove linee HVDC, come il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link e la rete Hypergrid, rappresentano in questo senso le autostrade della transizione.