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Sfide

Italia nodo elettrico del Vecchio Continente

L’Italia può diventare un nodo fondamentale per il trasporto di energia tra Europa e Africa. Luigi Ferraris, amministratore delegato di Terna, ne parla al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung.

L'Italia ha una posizione strategica nel contesto europeo. Lo dimostra la sua storia: sin dall'antichità il nostro paese è stato il crocevia di commerci e scambi in tutto il Mediterraneo.

Oggi può diventarlo di nuovo, ma nel trasporto di energia elettrica.

È il pensiero di Luigi Ferraris, amministratore delegato di Terna, che in un'intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha parlato del ruolo che il nostro paese può assumere nella trasmissione dell'energia elettrica nel contesto internazionale.

Una delle proposte è un gigantesco collegamento sottomarino da 600 milioni di euro tra la Tunisia e l'Italia, da realizzare entro il 2027-28. In questo modo sarebbe possibile portare l'energia solare prodotta nel deserto del Sahara fino al continente europeo. Si tratta di un'attività infrastrutturale molto complessa e, al momento, sono ancora numerosi gli aspetti tecnici da affrontare. L'elettricità infatti può essere trasportata su distanze così lunghe solo passando attraverso più tappe, con siti attrezzati da accumulatori di energia in grado di immagazzinare l'elettricità nelle fermate intermedie, evitando eventuali perdite durante il trasporto.

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L'Italia ha una posizione privilegiata nel contesto europeo (Pexels.com/Kirill M.)

I progetti di sviluppo futuri prevedono i potenziamenti dei collegamenti transfrontalieri europei verso Svizzera, Austria, Slovenia e Montenegro, con capacità maggiorate rispetto ai precedenti.

Restano, tuttavia, molte sfide per il nostro paese. Basti pensare al nodo cruciale del trasporto di energia dalle centrali solari ed eoliche del Sud alle industrie del Nord. Come affrontarle? Tra le proposte di Terna è auspicabile la costruzione di strutture di stoccaggio temporaneo per i giorni di troppa o troppo poca quantità di energia rinnovabile (prodotta da vento e sole) e di stazioni di pompaggio che, nelle aree montane del Paese ricche di bacini idrici e di numerosi serbatoi inutilizzati, possano pompare l'acqua verso la montagna in tempi di bassa richiesta di energia elettrica, riutilizzandone così il flusso generativo.

La transizione energetica è in atto, ma le centrali, soprattutto quelle a gas, rimangono la componente più importante per il periodo transitorio, in grado di supplire alla gestione non programmabile delle rinnovabili e di consentire il margine di sicurezza nella fornitura di elettricità.

Nello sviluppo sostenibile delle reti del futuro saranno impiegati, cavi sottomarini o interrati, con soluzioni tecnologiche sempre più innovative.