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Transizione

Fondazione Terna per la "just transition" e l'inclusione

Presentati il comitato scientifico, i partner e i primi progetti. Si punta a risultati concreti e misurabili.

La transizione energetica non è solo una sfida tecnologica, ma anche sociale. A partire da questa premessa Terna ha voluto riaffermare l'impegno e la sua dimensione di responsabilità sociale creando la Fondazione Terna, che ha lanciato da poco i primi progetti. L'obiettivo generale è lavorare per l’inclusione, perché la twin transition sia anche una just transition. Una meta da raggiungere, secondo il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, promuovendo programmi di conoscenza e consapevolezza, ma anche facilitando nuove opportunità di lavoro.

La fondazione, che ha presentato le sue iniziative all'Associazione Civita di Roma il 2 aprile scorso, ha tre principali aree di intervento: la diffusione di una cultura energetica con la promozione dell’alfabetizzazione, anche attraverso iniziative educative che coinvolgano le generazioni più giovani; la lotta alla povertà energetica; la definizione di programmi che favoriscano l’accesso al mercato del lavoro e a nuove opportunità professionali nel settore dell'energia.

«Quando quasi 50 anni fa il presidente americano Jimmy Carter parlò per la prima volta di transizione energetica usò termini pessimistici, definendola la "più grande sfida" da affrontare, eccettuata "la prevenzione della guerra", ma io voglio parlare di questa transizione con uno sguardo ottimista», ha dichiarato l’Amministratore delegato e Direttore generale di Terna, Giuseppina Di Foggia nel suo intervento da Presidente onorario della fondazione. «La transizione non è soltanto green», ha aggiunto. «Infatti, ci aiuterà a raggiungere anche l’indipendenza energetica, la sicurezza energetica e, riducendo l’import di gas, a prevenire la volatilità dei prezzi. Inoltre, nel 2024 la quantità di energia da rinnovabili ha superato quella da fonti fossili. Con la responsabilità che ci contraddistingue ci poniamo anche il tema di non lasciare nessuno indietro: vogliamo che la twin transition sia anche una just transition».

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Da sinistra: Gianni Letta, Presidente dell’Associazione Civita, Gilberto Pichetto Fratin ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna e Presidente Onorario della Fondazione Terna, Igor De Biasio Presidente di Terna e Presidente della Fondazione Terna, nel corso dell’evento di presentazione dei progetti della Fondazione Terna, il 2 aprile 2025 (foto Terna)

Per Di Foggia, come nel mondo delle telecomunicazioni, «dove mi sono scontrata per anni con il problema del digital divide, il divario fra chi ha accesso alla larga banda e chi ne è escluso, anche nel settore energetico, riscontriamo un problema di limitazioni di accesso all’energia» ed «è per affrontare questi temi e con questo spirito che nasce la Fondazione». «Vogliamo realizzare progetti sociali che con i fatti, con azioni concrete, come le nostre infrastrutture e le nostre opere, diano benefici duraturi, concreti e misurabili», ha aggiunto. «Lo faremo mettendo tutte le nostre risorse a disposizione, prima di tutto le risorse umane, il nostro fiore all’occhiello, guidati da un Comitato scientifico che è un onore presiedere».

Il presidente di Associazione Civita, padrone di casa dell’evento, Gianni Letta, aprendo i lavori ha voluto sottolineare che il «merito è di Terna, questa moderna e bellissima società, vanto della tecnologia italiana, è di essere attenta ai problemi sociali da sempre». «L'Amministratore delegato ha lavorato negli anni per indirizzare i giovani, soprattutto le ragazze, alle materie Stem. Come il presidente De Biasio che crede in una leadership della fiducia, perché non tutto si esaurisce nelle tabelle e nei numeri ma bisogna guardare anche alle persone e ai giovani che in questo paese devono trovare un futuro migliore. Queste finalità alte le ritrovo nella Fondazione», ha proseguito.

«Una transizione energetica giusta non lascia indietro nessuno», ha rimarcato il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin portando il suo saluto alla platea. «Investire nella cultura dell’energia significa rendere l’Italia più consapevole, più equa, più forte, è un impegno anche del governo. Questa della Fondazione è, per Terna, una nuova via che affianca quella strutturale, che parla di cavi, di trasporto dell’energia, ma anche della storia di questo Paese».

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Igor De Biasio, presidente di Terna e della Fondazione Terna, stringe la mano al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin (foto Terna)

«Vogliamo realizzare progetti sociali che con i fatti, con azioni concrete, come le nostre infrastrutture e le nostre opere, diano benefici duraturi, concreti e misurabili».

Giuseppina Di Foggia Amministratore delegato e Direttore generale di Terna, Presidente onorario di Fondazione Terna

Per Igor De Biasio, presidente di Terna e della Fondazione, il successo del gruppo si misura «con il valore delle azioni, con i miliardi di investimenti, con il numero di dipendenti che cresce, ma accanto agli indicatori economico finanziari bisogna cercare anche altri parametri sociali: la vera missione di Terna è migliorare la vita degli italiani. Lo facciamo con la politica industriale, con la gestione della rete, con la sicurezza la resilienza, garantendo l’accesso all’energia per tutti i cittadini, ma lo facciamo anche con tutte le iniziative sociali che Terna ha fatto in passato e che con questa Fondazione potenziamo».

Si tratta di uno «strumento che nasce dalla volontà di ridare agli italiani con azioni concrete un valore di inclusione sociale, un’idea che condividiamo da quando ci siamo conosciuti con Giuseppina. Non c’è un’Azienda Terna e una Fondazione Terna ma una comunità Terna che mette a terra, con strumenti diversi, valori economici e sociali. Da oggi Terna ha nel suo arco una freccia in più per fare del bene e migliorare la vita del nostro Paese e delle nostre comunità», ha concluso.

In linea con questo obiettivo, la Fondazione Terna ha svolto un’analisi preliminare del contesto sociale italiano, individuando negli indicatori che ne misurano gli ambiti più critici – ovvero la povertà assoluta, la povertà educativa e la povertà energetica – le categorie sociali da mettere al centro delle proprie iniziative. Con questi criteri e con un comitato scientifico altamente qualificato, la Fondazione ha avviato i primi progetti che mettono al centro i minori, le persone a rischio di esclusione sociale o in condizioni di conclamata fragilità, con l'obiettivo di calibrare interventi utili e raggiungere risultati concreti e duraturi nel tempo.

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Da sinistra: Miria Savioli, Valeria De Martino, Livia Celardo, ricercatrici Istat, Francesco Salerni, Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità del Gruppo Terna e Direttore Generale della Fondazione Terna, Antonella Baccaro, Caporedattrice centrale Economia Corriere della Sera, nel corso dell’evento di presentazione dei progetti della Fondazione Terna, il 2 aprile 2025 (foto Terna)

Per Francesco Salerni, direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità del Gruppo Terna e Direttore generale della Fondazione, il Gruppo vuole così «consolidare la sua responsabilità sociale». «Spero che la Fondazione si caratterizzi per la gratuità delle iniziative che faremo e che si svilupperanno in particolare in tre ambiti: la cultura energetica, il contrasto alle disuguaglianze nell’accesso all’energia e le pari opportunità di lavoro sempre nel settore energetico». Salerni ha anche citato i dati Istat, illustrati dalle tre ricercatrici presenti, Miria Savioli, Valeria De Martino, Livia Celardo, secondo cui «oltre due milioni di famiglie sono in povertà assoluta in Italia, 5,6 milioni di individui. Povertà assoluta significa anche povertà energetica ed educativa e per questo vogliamo indirizzare i programmi di solidarietà sociale e di istruzione, soprattutto verso i ragazzi più piccoli, delle medie inferiori e dei primi anni delle superiori, in modo da ridurre le disuguaglianze sociali che in Italia si manifestano abbastanza corposamente».

Secondo i dati Istat, i divari e le situazioni di povertà assoluta si concentrano principalmente al Sud e nelle Isole, ma le soglie di povertà assoluta variano anche a seconda della composizione della famiglia, del livello di istruzione della "persona di riferimento" e del tasso di disoccupazione.

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Il paniere di povertà assoluta è costituito da tre macro-componenti: alimentare, abitativa e residuale, hanno spiegato le ricercatrici illustrando la ricerca, differenziate per sesso, età, ampiezza della famiglia e regione di residenza, ampiezza del comune di residenza.

L'unità di riferimento del paniere è la famiglia, considerata rispetto alle caratteristiche dei singoli componenti, dei loro specifici bisogni (ad esempio per le esigenze di tipo nutrizionale) e delle eventuali economie di scala o forme di risparmio che possono essere realizzate al variare della composizione familiare.

Nel 2023, secondo i dati Istat, in Italia sono state registrate oltre 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta. Le famiglie più svantaggiate sono quelle con "persona di riferimento" in cerca di occupazione (20,7% nel 2023) o anche quella con un inquadramento occupazionale basso "come operaio o assimilato" (16,5% nel 2023).

La povertà assoluta colpisce maggiormente le famiglie con cinque o più componenti, i nuclei familiari di soli stranieri (il dato sale dal 20,1% al 35,1% nel 2023, secondo i dati). Infine, elemento ancora più preoccupante, i minori in povertà assoluta sono 1,29 milioni in Italia.

Le ricercatrici hanno illustrato anche i dati relativi al 2021 secondo cui il 13,5% dei minori di 16 anni vive in condizione di deprivazione specifica, con un'incidenza più elevata dell’indicatore nel Mezzogiorno (20,1%) e per i minori di cittadinanza straniera, 41,5%.

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I dati presentati dall'Istat su "la povertà multidimensionale"

Il Comitato Scientifico. Tre eccellenze italiane fanno parte del gruppo di esperti che coadiuva la Fondazione nella selezione dei progetti: Padre Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare, professore e teologo, si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie; Simona Onori, professoressa associata di Scienza e Ingegneria energetica presso l'Università di Stanford e direttrice dello Stanford Energy Control Lab; Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano.

«Avendo studiato ingegneria meccanica e occupandomi ora di etica della tecnologia capisco l’aiuto che posso dare alla Fondazione in questo senso. Sapere che una società importante come Terna e una Fondazione ad essa associata hanno a cuore questo interrogarsi sulla trasformazione e sugli effetti sociali delle tecnologia, mi ha trovato subito pronto nel rispondere sì. Mi riempie di entusiasmo poter affrontare questa nuova stagione dell’industrializzazione italiana, lavorando con la Fondazione, perché per evitare di subire una tecnologia la chiave educativa è cruciale», ha commentato Padre Benanti.

Per la Rettrice del Politecnico di Milano «c’è una comunanza di intenti con Terna» perché «intendiamo dare un contributo comune per far sì che tuti i giovani possano avere capacità e competenze per le sfide del futuro: ambientale, digitale, sociale. Mettendo a sistema le nostre attività ritengo che possiamo portare benefici concreti ai ragazzi per garantire un accesso equo alla formazione, anche di grado più elevato, indipendentemente dalla loro condizione sociale».

In qualità di membro del Comitato Scientifico la professoressa Onori ha voluto sottolineare come i progetti scelti per far partire il lavoro della Fondazione la tocchino in prima persona: «Il Giffoni Innovation Hub è un'iniziativa di formazione che tocca una fascia di età importante. Ho una bambina di 6 anni e ritengo che aiutare gli insegnanti a capire come trasferire tecnologie di questo tipo, la nozione di cosa sia l’energia, il suo consumo e il suo spreco siano fondamentali. Non possiamo avere una vera transizione se non educhiamo queste giovani menti».

«Consolidiamo la responsabilità sociale del Gruppo Terna puntando su cultura energetica, contrasto alle disuguaglianze nell’accesso all’energia e pari opportunità di lavoro sempre nel settore energetico».

Francesco Salerni Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità del Gruppo Terna e Direttore generale della Fondazione
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Da sinistra: Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano, Padre Paolo Benanti, Professore presso Pontificia Università Gregoriana e teologo esperto di etica e tecnologie (foto Terna)

I progetti

Il Giffoni Innovation Hub (GHI) è uno spin off del dipartimento d’innovazione del Giffoni Film Festival: collega aziende, startup e talenti per ideare e realizzare progetti innovativi attraverso contenuti e creatività in grado di generare un impatto positivo, quantificabile e misurabile nel tempo, per le giovani generazioni.

La Fondazione Terna ha attivato una collaborazione con la Business Unit Formazione per il target 6-11 anni e prevede l’ideazione e lo sviluppo di contenuti educativi in materia di energia, la realizzazione di un kit didattico digitale e la successiva organizzazione di iniziative di condivisione delle esperienze e di integrazione sia per studenti che per insegnanti.

Fondazione ha anche lanciato una partnership con Fody Fabrics, società che tratta vestiario usato e scarti tessili trasformandoli in coperte salvavita che vengono donate a organizzazioni non profit che supportano persone in situazioni di emergenza e animali abbandonati e vestiario nuovo ma non utilizzato per dargli una seconda vita. È su questo secondo aspetto che si è concentrata la Fondazione focalizzandosi sulle giacenze aziendali presenti sul territorio di capi nuovi quali ad esempio giacconi in goretex che, essendo DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) hanno una scadenza e non possono quindi più essere utilizzati dal personale operativo di Terna. Fody Fabrics tratterà questi materiali per “debrandizzarli” rendendoli anonimi, pronti per essere donati.

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Da sinistra: Elena Eugenia Beuchod, Regional Business Development Manager Carbonsink, Luca Freschi, CEO e Founder FodyFabrics, Fabio Gerosa,Presidente Fratello Sole, Luca Tesauro, FounderGiffoni Innovation Hub, nel corso dell’evento di presentazione dei progetti della Fondazione Terna, il 2 aprile 2025 (foto Terna)

Il terzo progetto che parte è "CERs-Comunità Energetiche Rinnovabili solidali" in Sardegna in collaborazione con Fratello Sole. Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), è un insieme giuridicamente costituito di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità.

La Fondazione sta valutando la realizzazione di tre CERs nel sud della Sardegna la cui costituzione giuridica, realizzazione tecnica, comprensiva dell’istruzione della pratica presso il GSE per i benefici di legge, sarà in capo al partner Fratello Sole. Infine il progetto "Bilanciamento emissioni", finalizzato al calcolo delle emissioni di CO2 – la cosiddetta impronta carbonica – di tutte le attività della Fondazione e al bilanciamento attraverso l’acquisto di crediti di carbonio certificati per finanziare azioni climatiche coerenti con la sua mission.

Questa attività, da svolgere con il supporto di Carbonsink, società italiana leader nell’ambito della definizione e implementazione di strategie climatiche, prevede la consuntivazione a fine anno delle emissioni del sito web e delle attività della Fondazione (corrispondenti alle emissioni residue Scope 1, 2 e 3 rilevanti), che comportano emissioni di anidride carbonica in atmosfera.

Il bilanciamento avverrà attraverso l'acquisto di crediti di carbonio certificati per contribuire a un progetto di azione climatica in Mozambico, in coerenza con il Piano Mattei per l'Africa promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche in virtù della presenza di una sede di Carbonsink nella capitale Maputo.