Terna, il TSO italiano considera la biodiversità – e l'ambiente in generale – come un vero e proprio stakeholder da tutelare. Questo impegno si manifesta in una serie di iniziative volte a mappare gli impatti, e i potenziali rischi, delle sue infrastrutture elettriche sugli ecosistemi in cui sorgono o che attraversano, identificando le migliori soluzioni per mitigarne gli effetti. L'impatto sulla biodiversità varia tra la fase di costruzione (dove è principalmente dovuto alle attività di cantiere) e la fase di esercizio: Terna gestisce gli impatti e rischi fin dalla pianificazione delle infrastrutture, considerando la salvaguardia della biodiversità (ad esempio nelle aree protette) come input per lo sviluppo sostenibile della rete. In questo senso, la biodiversità del territorio è studiata accuratamente e ampiamente considerata nella determinazione del tracciato finale. Vengono inoltre adottate misure di mitigazione ambientale durante la realizzazione e l'esercizio e misure di compensazione ambientale.
L'attenzione di Terna alla tutela della biodiversità e dell'ambiente si traduce da tempo in diverse iniziative concrete. Tra queste, il progetto Nidi sui tralicci, avviato nei primi anni 2000 anche con il supporto di diverse associazioni ambientaliste, ha portato all’installazione di circa 500 cassette adatte alla nidificazione in Italia. Tali strutture sono utilizzate da diverse specie, tra cui gheppi, falchi pellegrini, assioli, ghiandaie marine, cicogne e pipistrelli. Con il progetto Biodotti, lanciato nel 2022, Terna ha invece dato il via a interventi di rinaturazione alla base di alcuni tralicci in Lombardia, Toscana e Sicilia – con l'obiettivo di aumentare il valore ecologico locale. In questo modo, le linee elettriche di Terna funzionano come "stepping stone" (pietre miliari), che facilitano lo spostamento della fauna tra aree naturali, contribuendo all'arricchimento di biodiversità nella zona interessata. Sempre nel 2022, Terna ha lanciato anche il progetto Tiny Forest, realizzando cinque piccole foreste su terreni di altrettante cooperative sociali – due nel Lazio, e una in Campania, una in Lombardia e una in Veneto. Le micro-foreste seguono il metodo del botanico giapponese Miyawaki, che prevede l’impianto ad alta densità di specie autoctone selezionate sulla base delle caratteristiche ecologiche locali, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di ecosistemi stabili in spazi ridotti.
Sul fronte della tutela marina, Terna adotta tecniche a basso impatto per la posa di cavi sottomarini, evitando scavi nei fondali e intervenendo con operazioni di trapianto di talee di Posidonia oceanica – come nel caso del Golfo di Follonica, in Toscana, dove nel 2022 ne sono state riposizionate circa 53mila. C'è poi il progetto Odisseo, iniziato nel 2023, che utilizza droni subacquei per la raccolta di dati utili alla progettazione e al monitoraggio dei collegamenti elettrici sottomarini, riducendo così l’impatto sugli ecosistemi. Altri interventi comprendono la valorizzazione degli alberi monumentali in collaborazione con vari comuni italiani, iniziative di sensibilizzazione rivolte ai dipendenti e non solo, o accordi con associazioni ambientaliste, con cui Terna lavora alla pianificazione sostenibile delle infrastrutture e alla definizione di buone pratiche per la mitigazione degli impatti ambientali.