Bill gates
Sfide

Cosa c'entrano i fondatori di Microsoft con la rete elettrica

All'inizio degli anni Settanta la statunitense Bonneville Power Administration lanciò un progetto per informatizzare il sistema di gestione della rete e passare da un programma manuale a uno governato da un software. Nella squadra dei programmatori fu coinvolto anche Bill Gates, che aveva appena 17 anni e frequentava ancora il liceo.

Era l’inizio del 1973 quando un giovane Bill Gates, allora ancora liceale, ricevette una telefonata inaspettata. Dall’altra parte del telefono c’era Bud Pembroke, un consulente informatico di lungo corso, che in quel periodo stava lavorando con la Bonneville Power Administration (BPA), l’ente federale che produceva e distribuiva energia elettrica negli stati di Washington, Oregon e California, gestendo – tra l'altro – l'enorme Grand Coulee Dam, la maxi diga costruita sul fiume Columbia.

La BPA aveva un obiettivo ambizioso: informatizzare la rete elettrica e passare da un sistema manuale a uno governato da un software che fosse in grado di intervenire in base alle esigenze e alle richieste del mercato in tempo reale. Per raggiungere il risultato la compagnia aveva affidato l’appalto alla TRW, un colosso della Difesa, ma il progetto era in ritardo e fuori budget. Quello che serviva per portare a termine la commessa era il sostegno di programmatori specializzati, in particolare esperti di PDP-10, un potente computer dell’epoca, ovvero il profilo professionale di Bill Gates e Paul Allen, i due amici che solo pochi anni dopo avrebbero fondato Microsoft.

All’epoca entrambi erano esperti di PDP-10, che avevano approfondito sia nei progetti scolastici sia nella loro start-up Traf-O-Data. E così, nonostante la giovane età (Gates aveva appena 17 anni) i due ottennero il contratto con BPA, un episodio che lo stesso patron del colosso informatico racconta nel suo libro "Source Code", arrivando a commentare: «Non so se a pesare fu più la nostra competenza o la disperazione di TRW».

Per portare a termine l’incarico Allen lasciò temporaneamente l'università, mentre Gates ottenne dal preside l’autorizzazione a considerare l’esperienza come un programma di studio. Iniziava così una delle avventure più entusiasmanti tanto per la loro formazione, quanto per il settore energetico statunitense.

Shutterstock 2417579017
Immagine aerea della diga di Bonneville, Oregon, USA (foto Shutterstock)

La missione: informatizzare il sistema per renderlo più efficiente. Fino ad allora, il bilanciamento tra l'energia prodotta e la domanda di rete veniva gestito manualmente, ossia attraverso telefonate tra operatori che segnalavano le esigenze e di conseguenza indirizzavano il regolamento di turbine e centrali. L'idea della BPA era quella di informatizzare questi processi, consentendo un bilanciamento dinamico e automatizzato, dando così vita a una vera e propria smart grid ante litteram.

«Quando arrivammo al centro di controllo a Vancouver sembrava di essere finiti nel set di "Kronos-Sfida al passato", solo meglio. Un gigantesco schermo a parete monitorava lo stato della rete e di ogni impianto idroelettrico. Il nostro compito era computerizzare quel processo: niente più telefonate, ma un sistema che regolasse automaticamente l’equilibrio tra domanda e offerta».

Bill Gates Fondatore di Microsoft

Il problema principale da affrontare era la variabilità della rete: l’offerta di energia delle dighe fluttuava a seconda della stagione e delle precipitazioni, mentre la domanda cambiava di ora in ora, con picchi serali e un carico minimo notturno. Per essere efficiente, il software avrebbe dovuto analizzare costantemente dati su capacità degli impianti, consumo e condizioni ambientali, e prendere decisioni in tempo reale per il giusto bilanciamento.

All’inizio Gates e Allen furono incaricati di scrivere i messaggi di errore del sistema: un compito apparentemente minore, che però permise loro di immergersi nell’architettura del software. «Quando arrivammo al centro di controllo a Vancouver sembrava di essere finiti nel set di "Kronos-Sfida al passato", solo meglio. Un gigantesco schermo a parete monitorava lo stato della rete e di ogni impianto idroelettrico. Il nostro compito era computerizzare quel processo: niente più telefonate, ma un sistema che regolasse automaticamente l’equilibrio tra domanda e offerta», scrive Gates. «Lavoravamo notte e giorno, a volte senza lasciare la sala controllo per quasi cento ore di fila. Mi nutrivo di bibite energizzanti e scrivevo codici fino allo sfinimento».

Il turning point arrivò quando il programmatore senior John Norton, inviato da TRW per salvare il progetto, revisionò il codice di Gates. «Aveva distrutto il mio lavoro ma aveva ragione su tutto. Fu una lezione fondamentale per me perché capii che il software non era più un gioco: un bug avrebbe potuto spegnere un’intera regione», ricorda ancora Gates. E fu così che la squadra di programmatori ingaggiata da TRW riuscì nel suo obiettivo, mettendo a punto il primo software in grado di informatizzare la rete elettrica americana.

Un’eredità ancora attuale. Oltre cinquant’anni dopo, l’esperienza alla BPA sembra profetica. Il software che Gates e Allen contribuirono a sviluppare è oggi il cuore delle moderne reti elettriche, ma soprattutto la filosofia che lo ha ispirato, la trasformazione digitale, è la stessa che guida oggi investimenti e progetti in tutto il mondo. In Italia, Terna si muove lungo la stessa traiettoria. L'update del Piano Industriale 2024-2028 prevede infatti investimenti record, 17,7 miliardi di euro, con un focus su innovazione e digitalizzazione, resilienza e capacità di integrazione delle rinnovabili.

Terna attività linee elettriche alta tensione
Attività sulle linee elettriche ad alta tensione (foto Terna)

La transizione energetica italiana richiede infatti la gestione di una rete sempre più complessa: entro il 2030 la capacità eolica e solare passerà da 50 a 107 GW, e come accadeva alla BPA con l’idroelettrico, Terna deve bilanciare una generazione variabile e intermittente con la domanda reale, tenendo conto di nuovi fattori come l’elettrificazione dei trasporti e la crescita delle comunità energetiche.

Per affrontare questa sfida, Terna punta prima di tutto sul suo Centro Nazionale di Controllo e su soluzioni avanzate: digital twin, machine learning, intelligenza artificiale, che daranno il loro contributo anche sul tema della resilienza climatica. Dal 2015 al 2024 gli eventi meteorologici estremi in Italia sono aumentati del 600%, e anche in questo caso la rete deve adattarsi proprio come ai tempi di Gates e Allen garantendo continuità nonostante oscillazioni e imprevisti.

Innovazione al servizio del benessere delle persone. Lo scrive Gates ancora nel suo libro: «Era la prima volta che capivo che scrivere un codice perfetto non era solo un esercizio intellettuale. Era essenziale per tenere accese le luci». "Tenere accese le luci" a costi contenuti e in modo sostenibile è oggi più che mai l’obiettivo della rivoluzione digitale, quella stessa rivoluzione innescata da due talentuosi ragazzi in una sala di controllo all’inizio degli anni Settanta.

Ma il tema dell'energia è caro a Bill Gates anche in tempi più recenti. Durante il Breakthrough Energy Summit di Londra dello scorso anno Gates ha sottolineato come l’AI possa aiutare a individuare nuove vie per tagliare i consumi e spingere la transizione verso energie pulite, pur riconoscendo che il ritmo di sviluppo delle energie verdi potrebbe non essere ancora sufficiente per gli obiettivi di zero emissioni. Il fondatore di Microsoft, infatti, ritiene che nonostante l’elevato consumo energetico dell’AI, questa tecnologia accelererà una riduzione complessiva del consumo energetico superiore al 6% e che l’aumento della domanda energetica dell’intelligenza artificiale non sia una minaccia, ma un’opportunità per il futuro dell’innovazione sostenibile.