Cambia la mappa delle zone del mercato elettrico in Italia. Dal primo gennaio 2021 la configurazione delle zone di mercato italiane è cambiata come esito di un processo pluriennale di revisione. Perché? E come mai questa nuova configurazione? Ve lo spieghiamo in questo articolo che ripercorre le tappe di un’operazione apparentemente tecnica, ma che produce in verità progressi significativi in termini di sicurezza ed efficienza del mercato elettrico oltre a migliorare l’integrazione e l’omogeneità con il mercato europeo. È il risultato del lavoro di Terna, cominciato nel 2015 in ottemperanza ai nuovi criteri individuati dal regolamento EU CACM (in materia di allocazione della capacità e di gestione della congestione): l’Italia, dal 1° gennaio 2021, è il primo Paese europeo a fare entrare in vigore il nuovo paradigma. Un primato che vale la pena sottolineare.
Che cosa cambia con la nuova configurazione delle zone di mercato elettrico? Prima di rispondere, cerchiamo di capire cos’è una zona di mercato: “Il sistema elettrico viene suddiviso in aree dove produttori e consumatori possono vendere e acquistare energia elettrica liberamente, mentre esistono delle limitazioni alla compravendita di energia tra zone diverse”, spiega l’ingegnere Federico Quaglia, responsabile Analisi e Studi per l'Energy Operation a Terna, il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale.