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Insight

Data center e futuro: la sfida energetica che accende l’Italia

L'impatto della gestione dei dati sulla rete di trasmissione nazionale: le risposte di Terna per sostenere la crescita digitale.

Dal cloud alle piattaforme di streaming, dall'e-commerce all'intelligenza artificiale, tutto il mondo digitale che oggi ci circonda si regge su un’infrastruttura silenziosa e invisibile: i data center, veri e propri motori dell’economia digitale, ospitano server, archivi e applicazioni che consumano quantità di energia paragonabili a quelle di intere città. Secondo l’International Energy Agency (IEA), nel 2022 i data center globali hanno consumato circa 460 TWh di elettricità, pari a quasi il 2% della domanda mondiale. Le previsioni indicano che entro il 2026 questo consumo potrebbe crescere di circa il 30-40%, spinto dall’esplosione dell'intelligenza artificiale generativa e dall'espansione dei cloud hyperscale.

In Europa, il peso dei data center sui consumi elettrici varia dallo 0,5% al 2,5% in base al Paese, ma con concentrazioni significative in alcune aree come Francoforte, Amsterdam, Londra e Milano. L’Italia si sta rapidamente posizionando come hub digitale, con la Lombardia al centro di questa corsa.

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Non a caso, secondo il Piano di Sviluppo Terna, proprio in Lombardia (e più in generale nell’area nord del Paese) si registra la crescita più significativa di richieste di connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale (RTN) da parte di nuovi data center. Al 30 giugno 2025 le richieste di connessione alla rete da parte di data center in Italia superano le 300 iniziative, per oltre 50 GW , secondo i dati del gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale.

Perché i data center sono così affamati di energia? Un data center è un ecosistema energivoro per definizione. Richiede elettricità per alimentare migliaia di server attivi 24 ore su 24, sette giorni su sette, sistemi di raffreddamento che spesso consumano quasi altrettanto quanto l’hardware stesso, infrastrutture di sicurezza, antincendio e continuità operativa. La voce più critica rimane il raffreddamento e infatti, come riportato dal quotidiano britannico The Guardian, i data center possono consumare milioni di litri d'acqua all’anno per raffreddare le sale server. La loro esigenza primaria però non è solo ricevere energia, ma riceverla in modo stabile, resiliente, perché la continuità è vitale per evitare blackout digitali con perdite economiche incalcolabili.

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Il ruolo strategico di Terna nell’alimentazione dei data center. Il tema della continuità nella fornitura energetica è il cuore del business di grandi aziende come Terna, il gestore della rete di trasmissione nazionale, impegnato proprio nell’assicurare una programmazione efficiente delle infrastrutture di rete e un funzionamento sicuro, stabile ed efficiente del sistema elettrico 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Terna gestisce oltre 75.000 km di linee elettriche e 900 stazioni e nel suo Piano di Sviluppo prevede di investire per l’espansione della rete 16,6 miliardi di euro. Di questi, circa 10,8 miliardi sono destinati a progetti di sviluppo per superare eventuali congestioni di rete e integrare le energie rinnovabili, aspetti che impattano direttamente sulla possibilità di alimentare i data center con energia sostenibile e senza limitazioni di carico. Gli interventi previsti riguardano molteplici aspetti.

  • La realizzazione di nuove stazioni utili a fornire punti di connessione prossimi alle iniziative di data center e con adeguati standard di affidabilità.
  • La razionalizzazione e il riassetto della rete in aree chiave con interventi nella provincia di Torino, nell’area metropolitana di Genova, in Brianza, Brescia, Cremona e Milano, che sosterranno elevati livelli di integrazione di data center in un'area strategica per la sia posizione tra Italia, Svizzera e gli hub digitali europei.
  • La realizzazione di nuovi collegamenti e interconnessioni, con progetti come le dorsali HVDC Milano-Montalto, la Dorsale Adriatica, il SA.CO.I.3 e il Tyrrhenian Link (ramo West e East), tutte infrastrutture in corrente continua che consentono di trasportare grandi quantità di energia su lunghe distanze con basse perdite, assicurando ai data center l'accesso a energia rinnovabile a basso prezzo anche quando sono fisicamente lontani dai poli di produzione rinnovabile.
  • L’adeguamento della rete esistente attraverso il potenziamento delle infrastrutture per fare in modo che siano in grado di reggere i carichi crescenti. I data center hyperscale possono infatti richiedere anche 100-200 MW di potenza continua, equivalenti ai consumi di interi quartieri urbani, ma ci sono richieste di connessione per taglie anche oltre i 500 MW.
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Le sfide ambientali e il futuro energetico dei data center. A livello globale, i data center sono sottoposti a pressioni crescenti per ridurre il loro impatto ambientale. Oltre al consumo elettrico, l’utilizzo massiccio di acqua per il raffreddamento rischia di entrare in conflitto con le comunità locali in aree soggette a stress idrico. Un singolo data center può consumare fino a 5 milioni di litri d’acqua al giorno, equivalenti al fabbisogno di una cittadina di 30.000 abitanti.

In Italia, la sfida è duplice: da un lato garantire energia stabile e sostenibile per i data center, dall’altro assicurare la continuità del servizio per case e imprese tradizionali. Da questo punto di vista, e come ribadito nel Piano di Sviluppo, Terna si pone l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dall’estero (oggi al 60%, con target del 37% entro il 2030); raddoppiare la capacità installata di rinnovabili, passando da 50 GW del 2024 a 107 GW al 2030, con una crescita di +57 GW; integrare 12,9 GWh di capacità di storage entro il 2030, fondamentale per gestire l’intermittenza delle fonti rinnovabili e assicurare la continuità di alimentazione.

Transizione digitale e transizione energetica sono rette che viaggiano parallele e nella stessa direzione. Per questo Terna punta anche su investimenti per la digitalizzazione della rete, con progetti di Digital Twin e automazione avanzata, e l’obiettivo di gestire in tempo reale i flussi energetici rispondendo così alla domanda ultra-reattiva dei data center.

Del resto, la crescita dei data center, in Italia e nel mondo, non mostra segni di rallentamento. La loro esistenza è ormai essenziale per cloud, IA, e-commerce, sanità digitale, smart city. Ma la loro fame energetica solleva sfide sistemiche che solo i TSO ("transmission system operator") come Terna possono affrontare. L’infrastruttura elettrica diventa così il fattore abilitante di un futuro digitale, sostenibile e resiliente, perché ogni volta che apriamo un'app, indirizziamo una domanda a Siri o facciamo una transazione online, è la rete elettrica nazionale che, silenziosa, rende possibile la vita digitale di tutti.