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Torna l’ora legale, e forse è per restare

Un’ora di luce in più significa (per una notte) un’ora di sonno in meno, ma per un obiettivo comune: consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica.

Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo le lancette dell’orologio si spostano avanti di un’ora. Un’ora di luce in più, un’ora di sonno in meno e un obiettivo comune: consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell'illuminazione elettrica.

Grazie all’ora legale, ovviamente, non cambiano le ore di luce ma i comportamenti, con un maggior sfruttamento della disponibilità di luce solitamente "sprecata” proprio a causa delle abitudini di orario. Spostando in avanti le lancette di un’ora, infatti si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento e quindi si risparmia energia.

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Pexels.com/Sinergest

Nei paesi dell’Unione europea la regola del passaggio dall’ora solare a quella legale ogni anno è stata introdotta nel 1996. Ma proprio per volontà del Parlamento europeo questo sistema sarà abolito a partire dal 2021. Le lancette dell’orologio non andranno più toccate e sia in Italia, dove è stata adottata nel lontano 1916, sia in ogni Stato membro dell’Unione, bisognerà decidere se adottare per tutto l’anno l’ora solare oppure quella legale. La risoluzione dei deputati europei, approvata il 26 marzo con 410 voti a favore e 192 contrari, apre diverse questioni politiche e coinvolge interessi economici e commerciali soprattutto nel settore energetico.

Ottime notizie, invece, per il sistema elettrico…e per l’ambiente. Secondo le previsioni di Terna, gestore della rete elettrica nazionale in alta tensione, l’adozione dell’ora legale per tutto l’anno porterebbe molti benefici in termini di risparmi energetici, sicurezza e adeguatezza del servizio di trasmissione e sostenibilità ambientale. Le previsioni valutano un beneficio elettrico complessivo annuo di circa 800 milioni di kilowattora, corrispondenti a 400 mila tonnellate di CO2 in meno in atmosfera con un risparmio economico annuo complessivo di 160 milioni di euro.

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L'arcobaleno sul Parco del Gran Sasso (foto Terna)