Il 2020 passerà alla storia per essere stato l’anno della pandemia di Covid-19, e per i profondi cambiamenti che ha portato sui nostri stili di vita. Dal punto di vista energetico l’intero pianeta ha risentito profondamente della diffusione del virus, con numerosi paesi che hanno imposto limitazioni agli spostamenti e alle attività economiche, andando ad alterare il quadro normale dei consumi energetici e del fabbisogno di energia della popolazione. Grazie al report annuale di Terna sui dati provvisori di esercizio del sistema elettrico nazionale possiamo toccare con mano l’impatto delle misure restrittive italiane, confrontando le differenze nei numeri del dispacciamento con i dati del 2019. Si tratta di dati provvisori, ma le loro indicazioni sono importanti per aggiungere un ulteriore tassello alla comprensione dell’anno passato.
Nel 2020 in Italia la richiesta di energia elettrica è stata pari a 302.751 GWh, con una riduzione del 5,3% rispetto allo stesso valore del 2019, una differenza pari a 16.871 GWh. A differenza del 2019 c’è stato un lieve aumento della quota della produzione elettrica soddisfatta da fonti rinnovabili, con il fotovoltaico che ha registrato un +9,6%, anche se altre fonti importanti come l’eolico hanno registrato flessioni (-7,4%). La produzione di energia da fonti non rinnovabili è conseguentemente calata.