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In prima linea

Come ti insegno (a distanza) il lavoro nelle stazioni elettriche

L’energia delle persone Terna ai tempi del Covid-19. Le attività di formazione non si fermano, anche quelle di manutenzione della rete elettrica: parola di Iacopo Latino, 32 anni, nuovo “tutor a distanza”.

Nella fase due dell’emergenza Covid è tornato in ufficio anche Iacopo Latino, 32 anni, del team tecnico di Terna dell'Unità Impianti di Firenze. Specializzato nelle attività operative della trasmissione dell'energia elettrica, in questo periodo è stato impegnato anche come tutor a distanza per i colleghi che lavorano nelle stazioni. “Principalmente mi occupo di esercizio e manutenzione degli impianti elettrici come impiegato tecnico operativo", spiega. Nella pratica, Latino e i suoi colleghi dall’ufficio si occupano di organizzare e seguire l'attività degli operativi che si muovono sul campo per le manutenzioni e i controlli.

“Ci sentiamo quotidianamente con i colleghi sul territorio: di mattina, quando gli affidiamo gli incarichi della giornata, ma anche per coinvolgerli in attività più complesse e per le stesure dei documenti e dei piani di lavoro. Insomma.. un lavoro di squadra”.

Con l’inizio dell’emergenza Coronavirus le cose sono ovviamente un po’ cambiate, soprattutto nel quotidiano. “I lavori più complessi si sono fermati, insieme ai controlli più approfonditi. Sono andati avanti tutti gli interventi di manutenzione che potevamo fare senza grossi interventi e attività”, racconta. “In questi mesi, tra marzo e aprile, noi tecnici abbiamo formato due squadre e ci siamo alternati tra ufficio e telelavoro casalingo. Il supporto in sede per la squadra operativa c’è sempre stato, in più eravamo comunque reperibili 24/7 a settimane alterne anche da casa, in caso di bisogno”.

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Il tecnico di Terna Iacopo Latino, 32 anni, dell'Unità impianti di Firenze, alla postazione di telelavoro nella sua abitazione in provincia di Firenze (foto Terna)

Lo smartworking obbligato, comunque, non ha creato grossi problemi: “Lavorando sempre al pc, non è stato difficile farlo da casa. Le attività lavorative degli operativi possono essere organizzate benissimo anche da remoto, attraverso i nostri sistemi informativi e programmi”, osserva Latino. “Ora che però ricomincia l'attività a pieno regime, stare diverse settimane a casa è più difficile, anche perché si va a perdere un po’ il contatto con la realtà operativa. Tutto sommato però mi è piaciuto, anche perché abito a 50 km dall’ufficio…”.

L’altra esperienza che Latino ha avuto modo di apprezzare in questo periodo complicato è stata fare il tutor Terna per il corso Metodi di Lavoro Fuori Tensione Stazioni Elettriche. “Per me è stata la prima volta come insegnante. Per otto giornate ho fatto formazione ai miei colleghi operativi, anche loro a casa. È stato un ottimo modo per sfruttare al meglio questo tempo non sul campo e per conoscersi ancora di più tra noi”. Quello seguito da Latino è il primo corso sviluppato da Terna per le stazioni elettriche e, soprattutto, uno dei primi ad essere tenuto interamente online.

“Ero l'unico tutor per la mia unità impianti. Ogni sessione durava due giornate, di otto ore ciascuna. Gli operativi sono stati divisi in quattro gruppi ad hoc, per far combaciare le persone reperibili, quelle a casa e chi lavorava. Ad esempio, io mi sono ritrovato gruppi di quattro persone, ma anche una sessione con una persona soltanto”. Le lezioni si svolgono in videochiamata e approfondiscono alcuni temi che gli operativi già affrontano ogni giorno. Da remoto, diventa però ancora più fondamentale l’interazione: “Il coinvolgimento di tutti è molto importante, anche perché parlare otto ore al muro è dura! Per fortuna, il corso è risultato interessante per tutti e i temi di discussione sono stati molti. Abbiamo anche fatto un quiz conclusivo, una discussione per capire se tutti effettivamente avevano compreso quello che era stato trattato. Niente compiti a casa però, sono stati fortunati!”.

Chiusa (per ora) questa parentesi dell’insegnamento, con l’inizio della fase due è tempo di tornare stabilmente in ufficio anche per Latino e i suoi colleghi, con tutte le dovute misure di sicurezza.

“Il coinvolgimento di tutti è molto importante, anche perché parlare otto ore al muro è dura. [...] Abbiamo anche fatto un quiz conclusivo, una discussione per capire se tutti avevano effettivamente compreso l'argomento che era stato trattato. Niente compiti a casa però, sono stati fortunati!”.

“In questi mesi ci siamo già un po’ abituati, lavorando dalla sede a settimane alterne. Ora siamo entrati in questa nuova ottica, ma all’inizio non è stato semplice. Abbiamo la fortuna di avere tutti gli uffici separati, quindi ognuno per sé. Certo, i momenti dove ci si incontra ci sono, ma abbiamo tutti le mascherine obbligatorie in dotazione e ci sono nuovi dispenser automatici di gel igienizzante per tutto l’ufficio. Gli ambienti sono sempre sanificati, noi cerchiamo da parte nostra di contribuire tenendo tutto in ordine e, così, si va avanti. Il clima però è sicuramente cambiato”.

In che senso? “Questa situazione ha dato un po’ una regolata a tutti, dal punto di vista lavorativo. Soprattutto per quanto riguarda i nostri ritmi, ci siamo accorti che prima erano forse un po’ troppo frenetici”. Senza dubbio, la crisi ha fatto emergere la necessità di sapersi adattare in fretta alle novità, sul lavoro ma non solo, come è toccato anche a Latino: “Personalmente ho dovuto rimandare il mio matrimonio e, visto che mancava poco, aspettare pesa. Nel mio piccolo è stato brutto, ma, guardando il quadro generale, ci sono cose peggiori”.