The Mammoth site being illuminated as the sun sets in Iceland
Transition

La cattura della CO2 sbarca sui social. TikTok vuole "aspirare" 5.100 tonnellate in 5 anni

La tecnologia DAC, Direct Air Capture, è una delle opzioni per la riduzione dell'anidride carbonica in atmosfera. Uno degli impianti più grandi attualmente in funzione è il Mammoth in Islanda. L'impatto di questa innovazione resta, però, ancora ridotto rispetto agli obiettivi climatici.

La tecnologia DAC, Direct Air Capture, cioè la cattura diretta di CO2 in atmosfera, usando enormi aspiratori, sbarca sui social, grazie a TikTok. Il gigante dei social media, infatti, ha stretto un accordo con la società svizzera Climeworks che realizza impianti di cattura, il più grande attualmente in funzione è Mammoth, entrato in attività lo scorso 8 maggio in Islanda, per rimuovere 5.100 tonnellate di CO2 nei prossimi cinque anni.

Grazie alla tecnologia DAC l’anidride carbonica viene aspirata dall’atmosfera e successivamente filtrata e iniettata sottoterra, in un vero sistema di stoccaggio geologico. Climeworks, l’azienda svizzera legata al politecnico di Zurigo che ha fatto da apripista nello sviluppo della tecnologia DAC su scala industriale, ha annunciato che l’obiettivo è di raggiungere un milione di tonnellate di cattura di CO2 all’anno entro il 2030, un miliardo di tonnellate entro il 2050, con nuovi siti in Kenya e negli Stati uniti.

Climeworks Mammoth plant 2
L'impianto Mammoth, attivo in Islanda da maggio 2024 (credit Climeworks)

Negli Usa, esistono già tre proposte di hub presentate da Climeworks, tutte finanziate dal dipartimento dell’Energia per 600 milioni di dollari, ma non è chiaro quali vedranno la luce dopo l’avvento dell’era Trump.

Il più grande degli impianti, in costruzione in Texas, Stratos, ha una capacità di 500mila tonnellate di CO2 all’anno ed è collegato a una società petrolifera. La tecnica di cattura e stoccaggio, infatti, può essere utilizzata anche in altro modo: oltre ad essere immagazzinato in rocce profonde nel sottosuolo e mineralizzato, il carbonio può essere impiegato in un controverso processo chiamato "recupero avanzato del petrolio".

Ciò comporta la spinta del carbonio nei pozzi per forzare l'uscita dei residui di greggio difficili da raggiungere, consentendo alle aziende di combustibili fossili di estrarre ancora di più dai vecchi giacimenti petroliferi. È questo il procedimento che coinvolge la cattura dell’anidride carbonica che ha destato più timori tra i critici, oltre all’ipotesi che potenziare la cattura possa distogliere dalla riduzione delle emissioni.

Climeworks Mammoth plant
Il dettaglio dei filtri utilizzati per la cattura della CO2 in atmosfera (credit Climeworks)

COME FUNZIONA LA TECNOLOGIA DAC

La tecnologia utilizzata da Mammoth e dagli altri impianti dello stesso genere utilizza ventole per aspirare l’aria in un collettore dotato di materiale filtrante. Questi filtri assorbono la CO2 che viene poi rimossa con l’uso del vapore.

Il materiale ottenuto è a sua volta purificato, disciolto in acqua e poi iniettato sottoterra dove viene mineralizzato, cioè di fatto, trasformato in rocce per lo stoccaggio permanente.

Mammoth può assorbire fino a 36mila tonnellate di CO2 l’anno, l’equivalente di 7.800 auto con impianto a gas in meno, il suo predecessore, Orca, è 10 volte più piccolo. Lo stabilimento di cattura viene alimentato dall’energia biotermica.

Carbfix CO2 injection Site Mammoth plant
Sito di iniezione CO2 Carbfix, collegato all'impianto Mammoth (credit Climeworks)

A GAME CHANGER?

Gli impianti di cattura e stoccaggio attualmente attivi nel mondo hanno una capacità di assorbimento di 0,01-0,04 milioni di tonnellate all’anno, un dato distante dai 70 milioni di tonnellate all’anno necessarie entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi climatici, secondo i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia.

Anche se l’impatto attuale è lontano dall’essere decisivo nella corsa alla riduzione delle emissioni, già nel 2022 l’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite stabiliva che “secondo tutti gli studi disponibili sono necessarie tecniche di rimozione dell’anidride carbonica per raggiungere la neutralità carbonica”. E anche se le emissioni globali dovessero subire un deciso calo, resterebbero tra 10 e 20 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno da eliminare, la tecnica della cattura potrebbe essere comunque d’aiuto.

Attualmente esistono due tipi di tecnologie, la cattura e la rimozione. La cattura riduce il volume totale di inquinamento all’origine, attraverso l’aspirazione, lo stoccaggio o il riuso già negli stabilimenti o nei siti di produzione. Uno dei metodi più utilizzati è la compressione della CO2 per estrarre l’acqua e stoccare la parte restante. Per lo stoccaggio a lungo termine, però, l'unica opzione è utilizzare depositi in profondità sottoterra: servono le condizioni geologiche ottimali, come per esempio l’arenaria, una roccia porosa, con uno strato di roccia più densa nei livelli superiori, come lo scisto che impedisce al carbonio di filtrare.

Il carbonio catturato può anche essere riutilizzato per realizzare altri prodotti, come prodotti chimici, carburante e cemento. Ma il beneficio climatico dipenderà da quanto a lungo il carbonio rimane intrappolato.

La rimozione, invece, fa riferimento a una serie di tecniche diverse che puntano a risucchiare l’inquinamento già presente in atmosfera. Alcune sono low-tech, come la piantumazione di alberi in massa o in ambiente sottomarino con fauna altamente assorbente. Altre modalità sono quelle usate da impianti come Mammoth, che dopo aver aspirato la CO2 la filtra usando agenti chimici e vapore e deposita la parte restante sottoterra.