La siccità in Italia continua, soprattutto nella Pianura Padana. Lungo il fiume Po la situazione è particolarmente grave: dopo che il livello dell'acqua era tornato a salire grazie alle piogge dei mesi scorsi, in tutti i punti del fiume in cui si registra la portata (la quantità d'acqua trasportata per unità di tempo) sono stati registrati valori pari o inferiori ai minimi storici, dovuti a temperature generalmente superiori alle medie stagionali e a precipitazioni inferiori. Il più grande fiume italiano sta attraversando «la peggior crisi da 70 anni ad oggi», riporta AdBPo (l'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell'Autorità di bacino distrettuale del Po) definendola «epocale». Lo stesso vale per gli affluenti del Po provenienti dagli Appennini, così come per le falde sotterranee del Piemonte e della Lombardia.
Con la fine del periodo in cui ci si potevano aspettare piogge primaverili – che ci sono state ma non da attenuare gli effetti di mesi senza precipitazioni – e il notevole aumento delle temperature delle ultime settimane (sono stati registrati fino a 2 °C in più rispetto alle medie stagionali nella Pianura Padana) si prevede che la siccità durerà tutta l'estate 2022 e, per far fronte alle sue conseguenze, il Consiglio dei ministri convocato il 4 luglio 2022 ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza nelle regioni del bacino del Po e delle Alpi orientali: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna.