Transizione

R come rinnovabili

Il mercato dell’energia rinnovabile sta cambiando rapidamente. Il fenomeno è causato dalla transizione energetica in atto, obbligatoria per sperare in un futuro migliore. Ma ci sono dei nodi da sciogliere…

Le energie rinnovabili sono quelle provenienti da fonti energetiche pulite e sostenibili, alternative rispetto alle tradizionali fonti fossili (carbone, gas e petrolio) e, come tali, sono al centro della transizione energetica. In Italia le fonti rinnovabili sono concentrate al Sud mentre la domanda di energia è più importante al Nord. Questo rende necessaria una migliore integrazione nella rete e un rafforzamento della dorsale Sud-Nord per risolvere problemi di congestione nel trasporto di elettricità.

Per assorbire quote crescenti di produzione da fonti rinnovabili non programmabili è fondamentale un costante e rapido adeguamento della rete di trasmissione. Come rilevato a livello mondiale, infatti, l’accelerazione di investimenti è un fattore abilitante per la transizione energetica. I dati sono chiari: a ogni euro speso per le rinnovabili corrisponde un euro investito nello sviluppo delle reti elettriche. Il risultato atteso è una riduzione dei costi e un miglioramento delle performance delle fonti di produzione rinnovabili e dei sistemi di accumulo.

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Gli impianti fotovoltaici sono composti da insiemi di pannelli che convertono l’energia solare in energia elettrica, uno o più gruppi di conversione da corrente continua in corrente alternata e altri componenti elettrici minori.

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Gli impianti eolici sono impianti di generazione basati su dispositivi come le pale eoliche in grado di convertire in energia elettrica l’energia del vento, ovvero l'energia cinetica di una massa d'aria in movimento.

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Gli impianti idroelettrici sono composti dall’insieme dei gruppi (turbina+alternatore) e delle opere idrauliche, civili ed elettromeccaniche che concorrono allo sfruttamento di un corso d’acqua per la produzione di energia.

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Gli impianti geotermoelettrici sono impianti in grado di sfruttare l’energia geotermica del sottosuolo per produrre elettricità. Le bioenergie sono tutte le forme di energia prodotte da biomasse, bioliquidi e biogas.

Si prevede che la quota di energia da fonti rinnovabili da destinare al consumo finale dovrebbe arrivare al 20% nel 2020 e al 30% nel 2030. Questo obiettivo è stato raggiunto dall’Italia già dal 2012 ed è stato da allora costantemente mantenuto e migliorato.

Nel corso del 2017, per esempio, le fonti rinnovabili hanno coperto il fabbisogno totale di energia italiano per circa il 32%, con una prevalenza della sorgente idrica.

Ciò significa che ogni 100 kWh consumati complessivamente nei settori elettrico, termico e dei trasporti, quasi 18 sono green.
A giugno del 2018, Parlamento europeo, Commissione e Consiglio Ue hanno aggiornato gli obiettivi sulle rinnovabili dando il via libera a una delle otto proposte legislative che compongono il Clean Energy Package. Entro il 2030, infatti, nell'Unione europea le energie rinnovabili dovranno coprire il 32% dei consumi energetici, rispetto al precedente target fissato al 27%, con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023.