Per creare valore nel tempo, un’azienda deve concentrarsi non solo sulla gestione finanziaria e su investimenti mirati, ma considerare anche il contributo della sostenibilità, intendendola come un pilastro fondamentale della propria strategia. Terna, la società che detiene e gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, ha fatto propria questa sfida con un impegno senza precedenti nel suo Piano di sostenibilità 2024-2028, ora integrato nel Piano industriale. Un approccio che, da un lato, equipara gli obiettivi ESG (environmental, social e governance) agli obiettivi industriali e finanziari e, dall'altro, mette in risalto l'importanza di realizzare una just transition, ovvero una transizione energetica e digitale che sia giusta e inclusiva. Perché «dove investiamo e come investiamo sono due aspetti altrettanto importanti», spiega Francesco Salerni, direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità del Gruppo Terna.
La sostenibilità è un driver di investimento sempre più importante per le imprese. Allo stesso tempo, non può esserci sostenibilità senza innovazione, cioè senza una crescita parallela delle tecnologie digitali. La cosiddetta twin transition, che integra la transizione energetica con quella digitale, si presenta come un imperativo ambientale ed economico che non può prescindere da un processo equo e inclusivo verso la decarbonizzazione. Attraverso l'uso delle tecnologie digitali «possiamo accelerare e migliorare questo obiettivo senza escludere nessuno», sostiene Salerni. Per realizzare appieno questa doppia transizione sono necessarie competenze tecniche avanzate e un approccio agile e innovativo per preparare i lavoratori a gestire l’evoluzione del sistema elettrico.