Terna Capital Markets Day 2024
In prima linea

Investimenti da record nel nuovo Piano Industriale 2024-2028 di Terna

L'impegno economico più alto di sempre per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, il ruolo centrale della sostenibilità e delle persone, la digitalizzazione per innovare la rete, la solidarietà per una transizione più equa per tutti. Questi i punti di forza della strategia dell'azienda: per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione serve una visione più ampia.

Con il nuovo Piano Industriale 2024-2028 Terna dà una "scossa" agli investimenti per la transizione energetica e digitale del nostro Paese, sempre più orientato verso la decarbonizzazione del sistema elettrico. La società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ha presentato la strategia di investimenti quinquennale il 19 marzo 2024, svelando il suo concreto impegno per il nostro futuro energetico: 16,5 miliardi di euro per le reti elettriche, mai così tanti nella storia del Gruppo. Una crescita significativa – il 65% in più rispetto al piano precedente – per consolidare il ruolo strategico dell’azienda quale abilitatore del sistema elettrico italiano e rafforzare l’impegno a servizio del Paese in questo momento di trasformazioni epocali del settore.

Quello di Terna è un piano che mira a rafforzare ed espandere la rete di trasmissione italiana e a sviluppare la capacità di interconnessione con l’estero, per garantire una crescente sicurezza, affidabilità ed efficienza del sistema elettrico e consentire una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili. Inoltre, gli investimenti serviranno anche ad accrescere la resilienza della rete di fronte all’intensificarsi di eventi meteorologici estremi, introducendo nuove soluzioni digitali e tecnologiche per gestire con efficienza e rapidità il sistema, garantendo qualità e continuità dell’approvvigionamento elettrico al minor costo possibile per il consumatore finale. Il successo del processo di decarbonizzazione italiano dipenderà dallo sviluppo delle seguenti aree di intervento: la crescita della capacità di generazione rinnovabile, lo sviluppo della capacità di trasmissione della rete elettrica e dei meccanismi di accumulo e, in ultimo, l’incremento dell’adeguatezza del sistema elettrico. In questo scenario Terna sarà sempre più protagonista.

Giuseppina Di Foggia AD DG Terna Capital Markets Day 2024
<p>L'AD e DG di Terna, Giuseppina Di Foggia, nel corso del Capital Markets Day, che si è tenuto a Milano il 19 marzo 2024. In questa occasione Terna ha presentato il nuovo Piano Industriale 2024-2028 e i risultati del 2023 (foto Terna)</p>

L'apprezzamento del mercato. I ricavi di Gruppo nel 2028 sono previsti in crescita a 4,60 miliardi di euro e l’EBITDA a 3,25 miliardi di euro, con una crescita media annua (CAGR) nell’arco di Piano di circa l’8% per i ricavi e di oltre l’8% per l’EBITDA. Previsto in miglioramento anche l'utile netto di Gruppo che porterà a un utile per azione (EPS) di 49 centesimi di euro nel 2024 e di 55 centesimi nel 2028, con una crescita media annua nell’arco di Piano di circa il 5%. La nuova politica dei dividendi garantisce una crescita costante e prevedibile, nonché una piena visibilità. Nel dettaglio, nell’arco di piano la nuova politica prevede una crescita annua minima del dividendo per azione (DPS) pari al 4%, assumendo il 2023 come anno di riferimento. Il nuovo Piano è piaciuto al mondo della finanza internazionale. Le principali agenzie di rating mondiali, infatti, lo stesso giorno di presentazione della nuova strategia di Terna al 2028 hanno confermato i rating di lungo termine dell'azienda. Nello specifico, Moody’s Investor Service (Moody’s) ha confermato il rating di lungo termine a Baa2 con outlook stabile mentre S&P Global Rating (S&P) ha confermato il rating di lungo termine a BBB+ con outlook stabile. Un ulteriore riconoscimento alla solidità del Piano Industriale che rafforza il ruolo centrale di Terna quale abilitatore della transizione energetica e di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e innovativo.

Il ruolo centrale della sostenibilità per una just transition. La strategia di Terna strizza sempre più l’occhio all’ambiente e alla sostenibilità: la sostenibilità degli investimenti è infatti parte integrante del processo di creazione di valore per l’azienda e di benefici per il sistema e l’ambiente. Gli interventi di Terna sono considerati sostenibili al 99% secondo i criteri di ammissibilità introdotti dalla Tassonomia Europea. Non solo: per la prima volta nella storia del Gruppo, il Piano di sostenibilità è parte integrante del Piano industriale: in questo modo l’azienda rende l’impegno per la sostenibilità strutturale, ancora più concreto e pervasivo. Le attività previste dal Piano di Sostenibilità includono progetti e azioni che confermano l’impegno di Terna nel perseguire una just transition.

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<p>La sala Market Operation del Centro Nazionale di Controllo del sistema elettrico di Terna, rinnovato nel 2024 dopo sessant'anni dalla nascita, a Roma (foto Terna)</p>

Come ha tenuto a sottolineare l’AD di Terna Giuseppina Di Foggia nel corso del Capital Markets Day di presentazione del nuovo piano 2024-2028 e dei risultati del 2023 l'azienda «ha messo la sostenibilità e gli impatti sociali al centro della sua strategia, sintetizzandoli nel concetto di Just Transition. Con questo concetto intendiamo un processo giusto, inclusivo e attento ai possibili impatti su tutti gli stakeholder, tra i quali i lavoratori, le comunità locali e i fornitori. Tutto questo unito a un'equa distribuzione dei costi legati alla transizione. Ogni nostro progetto deve garantire ricadute positive sul sistema elettrico ed essere sostenibile per tutte le persone. Questo è ciò che intendiamo con il concetto di Just Transition: una soluzione equa per tutti» e che non lasci indietro nessuno.

La sostenibilità è insita nella natura stessa di Terna: in qualità di transmission system operator (TSO) svolge un ruolo vitale per realizzare la transizione energetica e per lasciare alle prossime generazioni un futuro decarbonizzato. Per questo, ha sottolineato ancora l'ingegnere Di Foggia «Terna è green by nature», ma è sostenibile anche per il modo in cui sceglie di svolgere le proprie attività, quindi «il nostro operato si fonda su una solida struttura di tutela e attenzione alle esigenze di tutti gli stakeholder che ci rende social by purpose». Nel suo intervento davanti ad analisti, investitori e giornalisti, la manager ha anche affermato che «siamo di fronte a una sfida per il futuro di tutti, che richiede a Terna una visione più ampia e l’impegno di elevare la nostra missione a nuovi livelli di eccellenza. Siamo pronti ad affrontare questa sfida e intendiamo fare tutto il necessario per abilitare la twin transition, garantendo che abbia un impatto positivo su tutti gli stakeholder e sull'ambiente. In altre parole, nella nostra visione più ampia: a twin transition for a just transition».

La Fondazione Terna per la cultura energetica. Per perseguire una transizione inclusiva, tra le principali novità del Piano di Sostenibilità del Gruppo c’è l’istituzione della Fondazione Terna, la cui attività si concentrerà su tre aree di intervento: la diffusione di una cultura energetica, anche attraverso iniziative educative di coinvolgimento delle giovani generazioni; la lotta alla povertà energetica; l’adozione di programmi che favoriscano l’accesso al mercato del lavoro e le opportunità professionali nel settore dell’energia.

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<p>L'amministratore delegato di Terna Giuseppina Di Foggia a margine della presentazione del Piano industriale 2024-2028, il 19 marzo 2024 a Milano (foto Terna)</p>

Innovazione e digitalizzazione, i pilastri della transizione. Per spiegare il concetto di Twin Transition bisogna fare una premessa. La crescente complessità e decentralizzazione del sistema elettrico, caratterizzato dalla sempre maggiore integrazione delle fonti rinnovabili, per loro natura non programmabili e intermittenti, sottopone nuove e importanti sfide a tutti gli operatori della filiera, tra cui proprio Terna che ha il compito di gestire i flussi di elettricità sull’alta e altissima tensione. Lo sviluppo e il rafforzamento della rete di trasmissione nazionale diventano così fondamentali per sostenere la transizione energetica, ma tutto questo deve essere accompagnato da un progressivo sviluppo delle tecnologie digitali. Insomma, non può esistere la transizione energetica senza transizione digitale: la tecnologia digitale avanzata servirà a imprimere un boost verso gli obiettivi di decarbonizzazione. Ecco che allora il concetto di duplice transizione diventa il fondamento del Piano Industriale 2024-2028: una twin transition, energetica e digitale che, anche attraverso la tecnologia e strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale e la robotica, permetterà alla rete elettrica di essere sempre più connessa, smart, sicura, resiliente, efficiente e sostenibile, a beneficio di tutto il sistema.

In questo ambito, per le iniziative di digitalizzazione e innovazione Terna ha pianificato un investimento di circa 2 miliardi di euro, circa il 12% del totale dei capex previsti, coerentemente con l’ambizione di spesa digitale dei principali concorrenti europei e con le previsioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia a livello globale. Tra le iniziative di rilievo, l’ingegneria di rete introdurrà software a supporto della pianificazione (BIM, Building Information Modelling) per digitalizzare i cantieri e ottimizzare la gestione delle commesse, per contribuire alla realizzazione dei progetti in linea con la tempistica pianificata. Il dispacciamento incrementerà le capacità algoritmiche dei suoi sistemi, inclusi sviluppi in intelligenza artificiale per potenziare la capacità di trasmissione. L’asset management, di fronte all’incremento di complessità previsto per la gestione della rete, continuerà ad avvalersi di tecnologie digitali quali Digital Twin, Internet of Things (IoT) e strumenti predittivi. In ultimo, la digitalizzazione coinvolgerà anche i processi di gestione delle risorse umane.

Metaverso Visore Persone Terna
<p>Tra le iniziative di innovazione e digitalizzazione di Terna rientrano l'intelligenza artificiale, la robotica e l'utilizzo di visori per la realtà aumentata (foto Terna)</p>

Un asset fondamentale: le persone e le loro competenze distintive. La trasformazione digitale coinvolgerà anche i sistemi di gestione della rete, nonché il controllo della catena di approvvigionamento e l’efficienza delle persone del Gruppo. Infatti, la Twin Transition non può realizzarsi senza una solida e adeguata organizzazione del lavoro, basata anche su nuove competenze e capacità che saranno formate e valorizzate internamente, o ricercate all’esterno, con l’obiettivo di poter contare su figure professionali più adatte a gestire l’evoluzione del sistema elettrico. La People Strategy di Terna rappresenta il fattore abilitante del Piano Industriale 2024-2028, riconoscendo la centralità delle persone del Gruppo nel fronteggiare le sfide del trilemma energetico - coniugare sostenibilità ambientale, equità e sicurezza energetica - e nel promuovere una transizione sostenibile. Il Piano prevede un importante incremento degli organici, a supporto dello sviluppo delle attività del Gruppo e della crescente necessità di nuove competenze per gestire la transizione energetica e digitale negli anni a venire.

«Siamo di fronte a una sfida per il futuro di tutti, che richiede a Terna una visione più ampia e l’impegno di elevare la nostra missione a nuovi livelli di eccellenza. Siamo pronti ad affrontare questa sfida e intendiamo fare tutto il necessario per abilitare la twin transition, garantendo che abbia un impatto positivo su tutti gli stakeholder e sull'ambiente. In altre parole, nella nostra visione più ampia: "A twin transition for a just transition"».

Giuseppina Di Foggia Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna

Il contesto: 130 miliardi di euro per la transizione energetica. Centrotrenta miliardi di euro di investimenti al 2030 per infrastrutture di rete, nuova capacità di produzione e stoccaggio: è l’impegno economico richiesto al nostro Paese per la transizione energetica nel settore elettrico. Un impegno che dovrà esser preso da tutti gli attori del sistema se vogliamo garantire a noi stessi e alle generazioni che verranno un futuro più sostenibile. E, al contempo, sarà in grado di contribuire a una progressiva riduzione della dipendenza energetica dell’Italia: ancora oggi siamo uno dei Paesi europei più esposti e vulnerabili alle tensioni geopolitiche mondiali e maggiormente dipendenti dall’estero per l’approvvigionamento del fabbisogno di energia, in particolare per la fonte fossile che a livello globale copre la gran parte della richiesta. Aggiungiamo un’altra questione, quella del cambiamento climatico che in questi anni sta particolarmente condizionando l’intero settore: gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e disastrosi per i territori, causano gravi danni anche alle infrastrutture di rete e agli impianti di produzione, con rilevanti impatti economici, ambientali e sociali.

L'inesorabile crescita delle emissioni di CO2 ormai certificata da più studi scientifici internazionali può essere però contrastata: su questo fronte l’Europa si è mossa fissando un ambizioso target di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Il pacchetto Fit-For-55 prevede infatti un taglio del 55% entro la fine del decennio e una considerevole revisione del mix energetico, prediligendo la sostituzione delle fonti fossili con le energie pulite. Nel nostro Paese lo scenario di riferimento sulle politiche di sviluppo del sistema energetico è stato tracciato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), pubblicato a luglio 2023 e ora in fase di revisione. Secondo il documento, in Italia i consumi dovranno essere soddisfatti dalle rinnovabili per una quota pari al 65% e sarà quindi necessario installare nuovi impianti eolici e fotovoltaici per una capacità complessiva di 74 GW, fare investimenti sulle reti, sulle interconnessioni con l’estero e sui sistemi di accumulo. Solo così saremo in grado di raggiugere i target di decarbonizzazione indicati nel FF55. Oltre agli aspetti climatici, la transizione energetica è fondamentale per la sicurezza politica ed economica del nostro Paese, che può diventare un hub elettrico mediterraneo. È in questo contesto che Terna ha delineato il nuovo Piano Industriale 2024-2028, guardando al futuro e alle azioni e agli interventi per accompagnare la transizione energetica.

Stazione elettrica Partanna Terna
<p>Veduta aerea della stazione elettrica di Partanna, in Sicilia, terminale sul lato italiano del progetto ELMED, l'interconnessione tra Italia e Tunisia (foto Terna)</p>

Le Attività Regolate e le principali opere di sviluppo infrastrutturale. Torniamo ai contenuti del Piano. È un Piano Industriale «ambizioso», per utilizzare ancora le parole di Giuseppina Di Foggia, e che prevede una forte accelerazione nella realizzazione delle opere «ma anche in termini di autorizzazioni e di catena di fornitura. Vorrei sottolineare che siamo a buon punto sul fronte delle autorizzazioni e del procurement per quanto riguarda le attività regolate. Infatti, rispetto al totale degli investimenti previsti nel periodo 2024-2028, circa l'80% delle opere è già stato autorizzato e oltre il 70% è coperto da contratti di fornitura già stipulati».

Le Attività Regolate in Italia continueranno a rappresentare il core business del Gruppo. Terna ha infatti pianificato il più alto investimento di sempre, pari a 15,5 miliardi di euro complessivi, di cui circa 1,1 miliardi di euro finanziati tramite contributi pubblici a fondo perduto, per rafforzare ed espandere la rete di trasmissione, nonché per sviluppare la capacità di interconnessione con l’estero, al fine di garantire una crescente sicurezza, resilienza ed efficienza del sistema anche di fronte a una sempre maggiore integrazione di energia da fonti rinnovabili. Nel Piano 2024-2028 Terna ha previsto un incremento degli investimenti per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, che ammontano complessivamente a 10,8 miliardi di euro. Gli interventi sono legati alla realizzazione di linee in corrente continua e alla costruzione di collegamenti in cavo sottomarino, alla risoluzione delle congestioni di rete, all’incremento della capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato, all’integrazione delle fonti rinnovabili e al miglioramento della qualità del servizio. Inoltre, le interconnessioni con l’estero renderanno il Paese sempre più l’hub elettrico del Mediterraneo, aumentando l’affidabilità e la sicurezza del sistema.

Nave Posacavo Terna
<p>Una delle speciali navi posacavi utilizzate da Terna per il trasporto dei cavi elettrici sottomarini (foto Terna)</p>

I più importanti progetti infrastrutturali del Piano Industriale 2024-2028 includono il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che collegherà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania contribuendo al migliore utilizzo delle rinnovabili e al phase-out delle centrali a carbone e di quelle a olio più inquinanti; l’Adriatic Link, collegamento sottomarino che unirà l’Abruzzo e le Marche, il Sa.Co.I.3, l’infrastruttura tra Sardegna, Corsica e Penisola italiana, e l’elettrodotto a 380 kV Chiaramonte Gulfi-Ciminna in Sicilia. Avranno un ruolo cruciale anche le interconnessioni con l’estero: su tutte il ponte energetico invisibile Elmed, che unirà Italia e Tunisia favorendo l’ottimizzazione delle risorse tra Europa e Nord Africa. Circa 1,7 miliardi di euro saranno destinati al Piano di Sicurezza, teso a rafforzare e potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema elettrico e, quindi, interventi necessari alla regolazione di tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, quali ad esempio compensatori sincroni e i cosiddetti statcom per la gestione dei flussi di energia. Infine, circa 2,9 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza degli asset, principalmente per la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti e per la sostituzione delle componenti obsolete.

Le Attività Non Regolate a supporto della transizione energetica. Nel Piano Industriale 2024-2028, in continuità con gli anni precedenti, le Attività Non Regolate saranno volte a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e digitali in coerenza con il ruolo istituzionale del Gruppo Terna, contribuendo a generare nuove opportunità di business. In particolare, le principali Attività Non Regolate di Terna includono: business dedicati a garantire l’approvvigionamento di componenti essenziali allo sviluppo della rete come trasformatori (Tamini) e cavi (Brugg Cables); attività di mercato adiacenti al core business, come servizi di gestione e sviluppo di reti e stazioni elettriche in alta, media e bassa tensione per terzi (Terna Energy Solutions e Terna Rete Italia), servizi di consulenza per l’efficienza energetica (Avvenia) e per lo sviluppo di Operation&Maintenance di impianti fotovoltaici (LT); offerte di connettività per operatori di telecomunicazioni attraverso la fornitura di dark fiber e servizi di housing e, in ultimo, sviluppo e gestione di linee di interconnessione.

Capital Markets Day 2024 Terna
<p>Un momento della presentazione del Capital Markets Day di Terna agli analisti (Milano, 19 marzo 2024). Al centro del tavolo dei relatori l'AD e DG di Terna, Giuseppina Di Foggia; alla sua sinistra il CFO del Gruppo, Francesco Beccali, e alla sua destra il Responsabile Investor Relations, Corporate Development e Sostenibilità di Terna, Omar Al Bayaty (foto Terna)</p>

I risultati del 2023. In un contesto molto sfidante, nel quale è evidente come sia sempre più essenziale per l’Italia ridurre al massimo la dipendenza dalle fonti fossili e aumentare la sicurezza energetica nazionale, Terna ha rafforzato il proprio impegno a beneficio della sicurezza energetica del Paese, aumentando significativamente gli investimenti, che nel 2023 si sono attestati a 2.290,0 milioni di euro, in forte crescita sull’anno precedente (+30,4%). L’azienda ha inoltre registrato un deciso miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari, raggiungendo e superando le guidance fornite ai mercati per l’anno 2023, fra i quali vale la pena sottolineare il dato dei ricavi che hanno superato i tre miliardi di euro. Davanti alla platea di investitori e analisti, il CFO di Terna Francesco Beccali ha ricordato che «nel 2023 i ricavi e l'EBITDA del Gruppo sono aumentati, rispettivamente, del 7% e del 5% rispetto all'anno precedente. Il Gruppo ha registrato un utile netto di 885 milioni, con un incremento del 3% rispetto al 2022. Gli investimenti di Gruppo sono stati pari a 2,3 miliardi di euro confermando ancora una volta una forte crescita, in linea con il ruolo istituzionale di Terna per il Paese».