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In prima linea

"Terna operatore di bene comune", il ricordo di Papa Francesco

Nell'udienza del 31 agosto 2024 Bergoglio aveva sottolineato il ruolo del gestore del sistema elettrico nazionale "per un futuro alimentato da energia pulita".

"Democrazia energetica", "sopravvivenza sul pianeta", "energia pulita", "inclusività". Risuonano ancora le parole che Papa Francesco ha rivolto alla delegazione di Terna ricevuta in udienza il 31 agosto 2024 nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Per il Pontefice, che ha dedicato molti dei suoi interventi - tra cui l’enciclica Laudato si' - alla "casa comune", al destino della Terra, alla preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri e l’impegno nella società sono stati concetti inseparabili in tutto il suo pontificato. Temi centrali anche del discorso tenuto davanti ai 210 professionisti del gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale a cui il Papa, scomparso il 21 aprile 2025, ha rivolto parole di ringraziamento ma anche di sprone, perché l’azienda è «tra gli attori più importanti della vita economica e sociale in Italia e in Europa» in un settore cruciale, dietro l’energia che i cittadini usano ogni giorno.

«Siete un operatore di bene comune, il bene di tutti e di ciascuno. Quando accendiamo la luce di casa, non pensiamo che quel gesto funziona grazie al lavoro di tante persone, alla loro intelligenza e competenza, e anche ai loro sacrifici. Non dimentichiamo i caduti sul lavoro nelle infrastrutture energetiche, e facciamo in modo che non ce ne siano più!», ha detto Bergoglio in apertura dell'udienza, a cui hanno partecipato anche l’AD e DG di Terna, Giuseppina Di Foggia, e il Presidente, Igor De Biasio.

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L'AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia con Papa Francesco nel corso dell'udienza del 31 agosto 2024, in Vaticano (foto © Vatican Media)

Proprio l'AD e DG Di Foggia ha voluto ricordare con un post su Linkedin l’incontro e il ruolo del Pontefice: «La scomparsa di Papa Francesco è motivo di profondo dolore per tutta Terna. Al dolore uniamo la consapevolezza della responsabilità alla quale proprio Papa Francesco aveva richiamato la nostra azienda durante l’Udienza al personale di Terna, il 31 agosto 2024».

«In quell’occasione, il Santo Padre aveva indicato il ruolo cruciale dell’azienda che, in qualità di gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, è "tra gli attori più importanti della vita economica e sociale in Italia e in Europa"», ha scritto Di Foggia. «Rivolgendosi ancora ai professionisti di Terna, che ogni giorno si impegnano "per un futuro alimentato da energia pulita", Papa Francesco ha lanciato un monito: "Bisogna che la produzione e il consumo diventino sempre più equi e inclusivi. La sfida della inclusività, includere". Con queste parole di Papa Francesco, il vertice dell’azienda e tutti i dipendenti ricordano la figura del Pontefice».

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La delegazione di Terna nel corso dell'udienza con Papa Francesco il 31 agosto 2024, in Vaticano (foto © Vatican Media)

L'incontro con i professionisti di Terna. Il Papa in occasione dell’Udienza dello scorso agosto si era rivolto ai professionisti di Terna indirizzando un messaggio sentito e fortemente focalizzato sulle attività del Gruppo e sulla sfida della doppia transizione: «Voi vi impegnate per un futuro alimentato da energia pulita, per nuovi modi di consumarla e di produrla basati sempre più su fonti rinnovabili» ma, aveva ricordato Papa Francesco, «c’è molta energia sporca nel pianeta. Sporca, certo, per le troppe fonti fossili e non rinnovabili; ma anche sporcata dall’ingiustizia, da guerre che nascono e si alimentano dalla fame di energia; sporcata da rapporti di lavoro ingiusti, da concentrazioni di enormi profitti in poche mani, da ritmi di lavoro insostenibili che inquinano le relazioni aziendali e l’anima delle persone».

«L’energia buona non è soltanto una questione tecnologica: bisogna che la produzione e il consumo diventino sempre più equi e inclusivi. La sfida della inclusività, includere», aveva spiegato Francesco parlando di «inclusione energetica», «democrazia energetica», «una sfida a più dimensioni». Per il Papa «non si può essere cittadini sovrani se si resta sudditi energetici. Ecco perché merita di essere sostenuta e incoraggiata la diffusione delle comunità energetiche, quelle nuove espressioni di cittadinanza integrale e di democrazia, che, con fatica, si stanno sviluppando anche in Italia. E questo è buono».

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La delegazione di Terna nel corso dell'udienza con Papa Francesco il 31 agosto 2024, in Vaticano (foto © Vatican Media)

In questo ambito Terna ha una grande responsabilità operando, come ha continuato ancora il Santo Padre «in un settore decisivo per la qualità della vita e per la stessa sopravvivenza sul pianeta». Papa Francesco si era dunque congratulato con i presenti di Terna perché l’azienda mira alla trasparenza, a fare vedere a tutti «come opera, come vengono distribuiti i profitti e scelti gli investimenti». E aveva particolarmente apprezzato che Terna abbia un Comitato Etico «e questo è buono»: sarebbe importante che ogni grande impresa lo avesse, era stato l’auspicio di Francesco.

Infine, il Papa si era soffermato sull’espressione "rete elettrica" per definire «l’insieme degli impianti e collegamenti che attraversano e segnano il nostro territorio. Oggi si usa molto la parola rete, ma abbiamo imparato cosa sia una rete anche pensando alla rete elettrica. Un sistema complesso, dove tutto è connesso, dove l’energia può arrivare nell’ultima casa su una collina perché dietro quell’ultimo tratto di cavo c’è tutto un sistema che lo sostiene. La rete è anche una bella metafora della cooperazione umana e della reciprocità, del rapporto tra la parte e il tutto».

«Quei tralicci e quei pali che trasportavano l’energia elettrica nelle campagne erano accolti con applausi, come si accoglie un grande dono. Per capirlo dobbiamo tornare ai racconti dei nostri nonni che erano contadini, al giorno in cui pigiarono il primo interruttore e tutto in casa s’illuminò all’improvviso. Molti, quella sera, dissero una preghiera per ringraziare di quel "miracolo" che migliorava la loro vita».

Papa Francesco Udienza ai dirigenti e dipendenti di Terna, 31.08.2024

«Alcuni decenni fa avete portato la luce anche nelle case dei poveri», aveva fatto notare il Pontefice guardando alla storia dell’elettrificazione nazionale. «Quei tralicci e quei pali che trasportavano l’energia elettrica nelle campagne erano accolti con applausi, come si accoglie un grande dono. Per capirlo dobbiamo tornare ai racconti dei nostri nonni che erano contadini, al giorno in cui pigiarono il primo interruttore e tutto in casa s’illuminò all’improvviso. Molti, quella sera, dissero una preghiera per ringraziare di quel "miracolo" che migliorava la loro vita, che permetteva ai figli di studiare meglio e a tutti di fare il bagno con l’acqua calda. Ancora oggi, in certi villaggi dell’Africa e dell’Asia, anche dell’America Latina, si vedono di sera grappoli di giovani sotto i pochi lampioni a studiare, perché non hanno l'energia elettrica in casa».

Prima di benedire i rappresentanti di Terna, salutando il loro lavoro, la creatività e la pazienza, Papa Francesco aveva voluto chiudere la sua riflessione ricordando che «il lavoro è anche amore sociale, fraternità civile. Nel produrre e distribuire energia voi ci mettete la vostra intelligenza, la vostra anima, il vostro cuore, il vostro amore. Dovremmo ricordarlo di più, e quindi ringraziare di più».