7497
Transizione

In nome del clima #8: il livello del mare di Miami si sta alzando, ed è un problema

Sfatiamo mensilmente alcuni credo su ambiente, cambiamento climatico e transizione ecologica. N°8: l’innalzamento del livello del mare di Miami c’entra con il cambiamento climatico, ma qualcosa non convince.

Una delle città al mondo più esposte all’innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento globale è Miami. Sebbene la città della Florida sia attrezzata meglio e meno popolosa di altri centri nel sud del mondo particolarmente esposti allo stesso problema, è quella che più di tutte ha da perdere in termini economici, afferma l’organizzazione americana Resources for the Future. Il motivo sono inondazioni costiere, tempeste e la crescita del livello del mare.

Nel sud della Florida, dove si trova Miami, il livello del mare è aumentato di 30 centimetri dall’inizio del Novecento e di oltre 10 a partire dal 1993, mentre in primavera le inondazioni dovute alle alte maree sono diventate quattro volte più comuni rispetto a 15 anni fa. Alcuni scienziati si aspettano che nei prossimi dieci anni il livello delle acque marittime crescerà di altri 15 centimetri, arrivando per la fine del secolo a oltre 1 metro e mezzo. Se questo scenario dovesse avverarsi, quasi un terzo della popolazione della contea dovrà migrare perché l’area diventerà di fatto inabitabile.

7497
Un'area affacciata sul mare della città di Miami (OneShot/Pexels.com)

L’innalzamento del livello del mare nel sud della Florida è strettamente legato al mercato immobiliare lungo la costa e alla sua importanza per le istituzioni locali; le aree affacciate sull’oceano sono quelle in cui i valori delle proprietà sono più alti, ma al tempo stesso anche quelle più a rischio per gli effetti del cambiamento climatico: entro il 2040, infatti, potrebbero andare perse un complesso di immobili del valore di 3 miliardi di dollari, sostiene una ricerca dello Urban Land Institute.

Per questo le autorità locali hanno lanciato un piano per affrontare l’innalzamento del mare di almeno 50 centimetri previsto entro il 2060, che consiste nell’aumentare il livello di strade e abitazioni (costruendo delle palafitte), favorire l’edificazione nelle aree più distanti dalla costa e creare spazi aperti dove far defluire l’acqua delle alte maree. Eppure secondo alcuni esperti di cambiamento climatico il piano è inadeguato e sottostima la gravità della situazione che Miami dovrà affrontare.

Secondo il Natural Resources Defense Council, un’organizzazione internazionale che si occupa di difesa dell’ambiente, il problema di questo piano è che non analizza adeguatamente i rischi di continuare a costruire lungo la costa. A tal proposito Mike Hernández, consulente della precedente amministrazione della contea di Miami, ha detto che il piano è pensato per il miglior scenario possibile, non per quello più probabile: «In realtà una politica di adattamento può significare rinunciare a parte della terra; può significare fare spostare le persone altrove o costruire una vera e propria barriera fisica».