Nel 2020 sono stati abbattuti oltre 4 milioni di ettari di foreste tropicali, vale a dire una superficie pari a quella dei Paesi Bassi, con un aumento di 12 punti percentuali rispetto ai disboscamenti dell’anno precedente; si stima che questo abbia diffuso nell’atmosfera più di 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica – una quantità di emissioni paragonabile a quella di 570 milioni di automobili, il doppio delle macchine presenti negli Stati Uniti.
Questo tipo di foreste sono molto importanti per la biodiversità e contribuiscono ad assorbire la CO2 presente nell’atmosfera, il principale gas che causa il riscaldamento globale: gli alberi infatti, così come tutte le piante, assorbono più anidride carbonica di quella che emettono, ma questo processo si inverte non appena muoiono.
Le foreste tropicali, in particolare, immagazzinano maggiori quantità di CO2 rispetto ad altri tipi di foresta presenti nel nostro pianeta, e producono moltissimo vapore acqueo, che si concentra nelle nuvole e si riversa sul suolo sotto forma di pioggia — un beneficio tanto per le coltivazioni quanto per la biodiversità in generale. Inoltre, le nuvole create con il contributo delle foreste tropicali favoriscono la riflessione dei raggi solari verso lo Spazio, riducendo così il riscaldamento della Terra e mantenendo gli equilibri climatici del pianeta.