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Transizione

In nome del clima #17: i progetti green della Namibia

Ogni mese proviamo a sfatare alcune credenze diffuse sull’ambiente, il cambiamento climatico e la transizione ecologica. In questa puntata: la Namibia punta a diventare un punto di riferimento nel continente africano e non solo per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili.

La Namibia sta puntando molto sulle fonti rinnovabili con l’obiettivo di attrarre investimenti esteri e risollevare l’economia del Paese. In particolare, lo Stato dell’Africa meridionale ha intenzione di trasformare un’ampia località portuale in un impianto per lo sviluppo di idrogeno "verde" (anche detto "pulito"), prodotto cioè da fonti rinnovabili con emissioni di gas serra molto ridotte – e considerato da decenni, in alcuni contesti, un’alternativa ecosostenibile ai combustibili fossili.

La città scelta dal governo per questo progetto si chiama Lüderitz, è un ex colonia tedesca e oggi conta circa 15mila abitanti. Il suo vantaggio è che si affaccia sull’Oceano Atlantico, ed è quasi sempre soleggiata ed esposta a forti venti: tutte caratteristiche ideali per la produzione dell’idrogeno da fonti rinnovabili.

L’idea è di ricavare circa 300mila tonnellate all’anno di idrogeno "verde". La posizione marittima di Lüderitz permetterebbe poi di poterlo esportarlo facilmente, ma ci sarebbero anche altri vantaggi: la BBC riporta che secondo il presidente Hage Geingob i proventi di questa nuova industria saranno reinvestiti nell’agricoltura, nella logistica e nei trasporti, permettendo ad esempio di sviluppare treni alimentati a idrogeno pulito.

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Tra i paesi africani che stanno investendo maggiormente nelle energie rinnovabili – soprattutto Sudafrica, Nigeria e Kenya – la Namibia è considerato uno dei più avanzati (Jessie Crettenden/Pexels)

Inoltre, si calcola che la produzione di elettricità da fonti rinnovabili sarà tale da permettere al Paese di esportarla, oltre che di rendersi indipendente dalle importazioni di energia prodotta con il carbone in Sudafrica.

La Namibia pianifica di iniziare a produrre idrogeno "verde" dal 2026, avendo precedentemente formato e assunto circa 18mila persone (di cui il 90 percento namibiane), in modo da abbassare anche l’attuale tasso di disoccupazione di Lüderitz che tocca il 55 percento.

Il progetto è stato affidato a Hyphen Hydrogen Energy, una società privata che manterrà i diritti sull’iniziativa per i prossimi 40 anni ed è nata dalla collaborazione tra un fondo d’investimenti con sede nelle Isole Vergini Britanniche e un’azienda tedesca, specializzata nello sviluppo di progetti legati alle energie rinnovabili.

Il progetto della Namibia – che ha già avviato accordi con Germania, Belgio e Paesi Bassi per finanziare alcune delle sue iniziative green – potrebbe diventare un modello per i numerosi Paesi interessati a investire nella decarbonizzazione, anche e soprattutto nel continente africano, considerato un luogo ideale per la produzione di idrogeno pulito.