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Transizione

In nome del clima #15: Glasgow ci sa fare con l’ambiente

Sfatiamo mensilmente alcuni credo su ambiente, cambiamento climatico e transizione ecologica. N°15: come ha fatto la città che ha ospitato la COP26 a diventare in pochi decenni un modello di sostenibilità.

La città di Glasgow, nel sudovest della Scozia, ha una lunga e importante storia industriale alle spalle, ma si è trasformata in pochi decenni in un esempio di sostenibilità, per questo è stata scelta dal Regno Unito come sede della conferenza sul clima COP26. Considerata un modello di evoluzione virtuosa che molte altre città del mondo potrebbero seguire, la città – che ha oltre 660mila abitanti – oggi sta ripensando le proprie abitazioni e i propri mezzi di trasporto, così come la funzione del suo fiume.

All’inizio del Novecento a Glasgow si fabbricava un quinto delle navi di tutto il mondo, ma l’enorme sviluppo della produzione industriale determinò problemi sociali, che dopo la Seconda Guerra Mondiale portarono a un drastico abbassamento dell’aspettativa di vita media.

La trasformazione e la ripresa di Glasgow iniziarono negli anni Ottanta: la città cambiò il proprio modello economico, spostandolo progressivamente dalla produzione industriale ai servizi, mentre negli ultimi decenni, è diventata sempre più sostenibile, agendo su diversi fronti.

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Alla COP26 che si è riunita a Glasgow si sono incontrati oltre 100 leader mondiali per parlare di cambiamento climatico (Matthew Montrone/Pexels.com)

Il fiume Clyde – che attraversa la città ed è stato per decenni, insieme al porto, il punto di partenza della sua enorme produzione industriale – è stato trasformato nella fonte principale di un nuovo impianto di teleriscaldamento per tutto il circondario. Glasgow sta poi convertendo il suo deposito di autobus nel più grande punto di ricarica per veicoli elettrici di tutto il Regno Unito.

Nel 2020 la città è stata nominata Global Green City, un riconoscimento molto prestigioso ricevuto nel corso del Global Forum on Human Settlements, un evento sul cambiamento climatico sostenuto dal Programma ambientale delle Nazioni Unite. Entro il 2030, poi, Glasgow prevede di raggiungere la neutralità carbonica: solo dal 2006 al 2020 è riuscita a ridurre le emissioni del 41 percento, superando abbondantemente gli obiettivi che si era data.

La sensibilità sviluppata sul tema ambientale è dovuta anche al fatto che, per come è fatta e per la presenza del fiume Clyde, svariate aree sono a rischio di esondazioni, e in passato è già successo che a causa di forti piogge alcune zone di Glasgow si allagassero. Anche per questo le istituzioni cittadine sono molto attente al tema del cambiamento climatico.