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Transizione

In nome del clima #11: sì, le alluvioni in Europa hanno a che fare con la crisi climatica

Sfatiamo mensilmente alcuni credo su ambiente, cambiamento climatico e transizione ecologica. N°11: le ricerche sugli eventi atmosferici in Europa a luglio mostrano un rapporto con il cambiamento climatico.

Le alluvioni che hanno colpito Germania e Belgio nel mese di luglio – dove sono morte circa 200 persone, con danni enormi ad abitazioni, strade e altre infrastrutture – sono state definite da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, «un chiaro segnale del cambiamento climatico», e lo stesso hanno detto scienziati ed esperti che si occupano di riscaldamento globale.

È ormai dimostrato che l’aumento della temperatura media della Terra sia un fattore determinante nello scatenare eventi atmosferici sempre più estremi, e oggi i ricercatori hanno dati a sufficienza per comprendere, anche nel breve tempo, se un singolo evento meteo anomalo rientri o meno nelle più ampie maglie della crisi climatica.

Quando le temperature sono superiori alla media per molto tempo anche l’umidità cresce, e di conseguenza aumenta la portata delle piogge: in genere, in determinate condizioni, l’aumento di 1°C della temperatura porta a precipitazioni più intense fino al 7 per cento. Inoltre, a causa dell’accumulo dei gas serra prodotti in larga parte dalle attività umane, la terra fatica a cedere il proprio calore attraverso l’atmosfera e di conseguenza si registra un aumento della temperatura media: questo meccanismo, nel complesso, contribuisce a ridurre la velocità dei flussi d’aria che in condizioni standard permetterebbero alle perturbazioni di spostarsi.

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Un'inondazione in Inghilterra (Climate Visuals)

Gli effetti di questo fenomeno sono visibili per lo più alle medie latitudini, come quelle in cui si trova l’Europa: le perturbazioni, come detto, si muovono più lentamente e al contempo presentano grandi dimensioni a causa dell’accumulo di umidità, riversando quindi maggiori quantità d’acqua sotto forma di pioggia per periodi più lunghi.

Durante le alluvioni in Germania e in Belgio gli istituti meteorologici hanno rilevato una quantità di pioggia che in condizioni normali si registrerebbe in un mese: questo ha causato l’esondazione di fiumi, portando poi a frane e smottamenti che hanno contribuito a peggiorare la situazione e a creare danni alle infrastrutture per miliardi di euro.

La maggiore quantità di dati raccolti inizia a confermare quanto già ipotizzato decenni fa: il cambiamento climatico influisce ormai chiaramente sulla frequenza e la probabilità che si verifichino alluvioni, prolungati periodi di siccità e ondate di calore persistenti, tra le altre cose.