Negli ultimi vent’anni il ritmo di fusione del ghiaccio marino artico ha mostrato un rallentamento inatteso. Il ghiaccio marino artico è lo strato di acqua salata congelata che galleggia sulla superficie dell’Oceano Glaciale Artico e svolge un ruolo cruciale nel sistema climatico: riflette gran parte della radiazione solare, contribuendo a rallentare l’assorbimento di calore da parte degli oceani, e funge da habitat per numerose specie, tra cui gli orsi polari.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, il rallentamento temporaneo della perdita di estensione del ghiaccio marino artico sarebbe legato a piccole variazioni naturali del clima, in particolare ai cicli pluridecennali delle correnti oceaniche atlantiche e pacifiche. Questi cicli influenzano la quantità di acque più calde che raggiungono l’Artico: negli ultimi anni il loro andamento ha ridotto l’afflusso di correnti calde verso il Polo Nord, compensando in parte gli effetti del riscaldamento globale su quell'area. Gli scienziati sottolineano però che si tratta di una fase transitoria, destinata a invertirsi nei prossimi anni, quando la perdita di ghiaccio potrebbe accelerare nuovamente.