Nei mesi scorsi l'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite aveva anticipato che con ogni probabilità il 2024 sarebbe stato l’anno più caldo mai registrato, superando il 2023 – che fino oggi deteneva il record. Di recente Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra, ha confermato la previsione.
La notizia è stata ripresa da quasi tutti i media internazionali, e ha destato molte preoccupazioni, soprattutto perché il 2024 è il primo anno in cui è stato oltrepassato per una così lunga durata il limite degli 1,5 °C previsto dall'Accordo di Parigi sul clima – cioè il più importante trattato internazionale per contrastare il riscaldamento globale. Il superamento di tale soglia era dato per scontato da diverso tempo, anche perché l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato, ma l'obiettivo degli 1,5 °C resta comunque importante – per lo meno a livello formale.
A questo dato si aggiunge l'aggiornamento che Copernicus ha condiviso sul mese di gennaio 2025, il più caldo a livello globale, con una temperatura media dell'aria superficiale di 13,23 gradi centigradi, 1,75 in più rispetto alla media stimata del 1850-1900, periodo di riferimento dei livelli preindustriali, e 0,79 gradi in più rispetto alla media di gennaio tra il 1991 e il 2020.