Elia Princess Elizabeth Energy Island 2
Transizione

Un'isola artificiale per fare il pieno di energia rinnovabile

La Princess Elisabeth Island sorgerà al largo delle coste del Belgio: prima al mondo nel suo genere, consentirà di “catturare” i venti del Mare del Nord e convogliare l’elettricità pulita prodotta verso la terraferma attraverso cavi sottomarini.

Il Belgio punta forte sull'eolico offshore con un innovativo progetto che prevede la realizzazione di quella che sarà la prima isola energetica artificiale al mondo. L’avveniristica Princess Elisabeth Island, questo il suo nome, sorgerà nel Mare del Nord a circa 45 km dalla costa belga, avrà forma circolare con un diametro di 280 metri e occuperà una superficie di 6 ettari, l’equivalente di 12 campi da calcio. A cosa servirà? L’isola artificiale potrà ospitare un'infrastruttura ad alta tensione che faccia da raccordo tra i circa 3,5 GW di potenza fornita da turbine eoliche posizionate in mare e la terraferma. In futuro si prevede che possa essere utilizzata anche come hub di interscambio con i parchi eolici presenti al largo delle coste del Regno Unito (Nautilus) e della Danimarca (TritonLink).

Questo consentirà di accedere e allacciare alla rete quantitativi sempre maggiori di energia rinnovabile, riducendo gli usi di combustibili fossili a vantaggio dell’ambiente. Una vera e propria rivoluzione energetica che ci porterà verso un futuro più sostenibile e pulito. ELIA, il gestore della rete di trasmissione elettrica belga che ha promosso il progetto, ha ottenuto il permesso ambientale per l'isola nell'ottobre 2023.

Elia Princess Elizabeth Energy Island 1

Un rendering della Princess Elisabeth Island che sorgerà nel Mare del Nord a circa 45 km dalla costa belga e occuperà una superficie di 6 ettari (foto ELIA)

Per produrre energia in maniera alternativa e quindi più sostenibile rispetto ai combustibili fossili, oggi la strada sembra quindi quella delle isole energetiche artificiali. Ma di cosa si tratta esattamente e quali vantaggi garantiscono? Le nuove isole energetiche possono essere descritte come sistemi autosufficienti per la produzione e la distribuzione dell’elettricità, realizzati in mare sfruttando nella maniera migliore possibile l'energia generata da fonti rinnovabili. Particolarmente adatta a questo tipo di infrastruttura è l'energia eolica, in quanto le turbine possono sfruttare i venti forti e più costanti che soffiano in mezzo al mare.

Queste isole sarebbero in grado di immagazzinare l’energia generata dagli impianti eolici che si trovano a largo delle coste e trasportata tramite cavi sottomarini, convertirla in elettricità ad alta tensione e trasmetterla quindi alla terraferma, riducendo al minimo gli sprechi. In questo modo, l’elettricità proveniente da un’area con ingenti risorse eoliche può essere convogliata più facilmente verso le aree che ne hanno più bisogno. Lo scopo della Princess Elizabeth Island è proprio quello di fornire un punto d'appoggio in cui far confluire tutti i cavi di una seconda zona eolica offshore, la Princess Elizabeth Zone, e di tutte le altre infrastrutture eoliche che in futuro potranno essere realizzate. In poche parole, il Mare del Nord si candida così a diventare la centrale dell'elettricità rinnovabile d'Europa.

Per produrre energia in maniera alternativa e quindi più sostenibile rispetto ai combustibili fossili oggi la strada sembra quindi quella delle isole energetiche artificiali. Una sfida di ingegneria senza eguali per un progetto molto ambizioso che avrà benefici positivi anche in termini di sicurezza energetica e sostenibilità.

L’isola artificiale sarà sviluppata per step. Il primo passo riguarda le fondamenta in calcestruzzo, i cosiddetti cassoni che verranno rimorchiati a largo e riempiti di sabbia. Successivamente l’isola sarà montata su questi "pilastri" di base rettangolare - saranno 23 in tutto, lunghi circa 58 metri, larghi 28 metri e alti 28 metri - e predisposta per la costruzione di infrastrutture elettriche ad alta tensione. La realizzazione durerà circa due anni, indicativamente tra marzo 2024 e agosto 2026. Poi partirà la seconda fase del progetto che, tra il 2026 e il 2030, prevede di commissionare e realizzare i lavori per le infrastrutture elettriche ad alta tensione.

Saranno installati 300 km di cavi in corrente alternata e 60 km di cavi in corrente continua per collegare tutti i futuri impianti offshore alla rete ad alta tensione belga. ELIA mira a fornire la piena capacità di connessione entro il 2030. Nel progetto rientrano anche un piccolo porto e un eliporto per consentire alle squadre di manutenzione di ispezionare l’isola. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente marino.

Una sfida di ingegneria senza eguali per un progetto molto ambizioso che avrà benefici positivi per il Belgio e per l’Europa intera, anche in termini di sicurezza energetica e sostenibilità: il governo belga ha concesso una sovvenzione di circa 100 milioni di euro nell'ambito del Recovery Plan post Covid. Il piano belga si colloca nel contesto dell’iniziativa dell’Unione europea per trasformare il suo sistema elettrico affidandosi principalmente alle energie rinnovabili, con l’obiettivo di costruire circa 300 GW di energia eolica offshore entro il 2050.