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Transizione

Avifauna e rete elettrica: il report di RGI

Volatili a rischio di collisione? Secondo il network di ong e operatori di rete RGI (Renewables Grid Initiative) è necessaria una maggiore condivisione dei dati a livello europeo: troppo frammentati.

La sostenibilità delle infrastrutture elettriche è fondamentale per lo sviluppo e la gestione della rete. In termini di impatto ambientale, per un operatore di trasmissione elettrica (TSO) il fattore critico è infatti rappresentato non tanto dall’utilizzo di risorse naturali o dall’emissione di sostanze inquinanti, quanto dalla presenza fisica delle linee e delle stazioni elettriche e dalla loro interazione con l’ambiente circostante, naturale o urbano. La tutela della biodiversità e dell’ecosistema è quindi imprescindibile per chi gestisce la rete.

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Uno stormo di cicogne bianche, tra le specie monitorate da Terna nell’ambito del progetto Sorgente-Rizziconi (foto Michele Panuccio)

In questo ambito, i più importanti TSO europei come Terna e diverse organizzazioni non governative hanno portato avanti analisi attente e un monitoraggio costante dei fenomeni migratori degli uccelli per affrontare, tra gli altri, il problema della collisione dell’avifauna con le linee elettriche. In particolare Terna è stata tra gli apripista con il suo progetto nello Stretto di Messina: per più di tre anni ha monitorato il passaggio di oltre 100.000 uccelli lungo la rotta migratoria tra l’Africa e l’Europa raccogliendo un importante patrimonio di dati ora a disposizione della comunità scientifica con l’obiettivo di dimostrare che le infrastrutture elettriche non interferivano con il passaggio dell’avifauna nell’area.

Nel mese di maggio il network di ong e operatori di rete RGI (Renewables Grid Initiative) ha presentato il report Better utilisation and transparency of bird data collected by TSOs. Realizzata in collaborazione con the British Trust for Ornithology (BTO), the Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) e il contributo dei TSO europei, l'indagine ha messo in risalto uno sforzo generale nella raccolta dei dati per comprendere meglio il fenomeno delle collisioni. Il fenomeno però, ancora oggi, secondo gli esperti non può contare su solide misurazioni scientifiche: i dati raccolti a livello europeo - fanno notare dalla Renewables Grid Initiative - sono frammentari e disomogenei.

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I dissuasori sono usati dai Terna per evitare la collisione di velivoli e uccelli con la rete elettrica (foto Terna)

Terna è perfettamente in linea con i migliori standard europei per quanto riguarda la raccolta dati prima della realizzazione delle opere elettriche per la valutazione di impatto ambientale. Siamo invece all’avanguardia in Europa per le sperimentazioni legate alla fase di esercizio con esperimenti fatti sul radar e con i Bird strike indicator (gli indicatori di collisione per gli uccelli) e per la condivisione dei dati di monitoraggio sull’avifauna. Esistono ancora margini di miglioramento sulla sistematizzazione dei monitoraggi e sulla messa a regime delle raccolte dei dati sotto linea.

Luca Moiana, naturalista di Terna

Se gli addetti ai lavori sono concordi nell'attribuire una grande importanza ai dati per raggiungere l’obiettivo comune di ridurre la mortalità degli uccelli, in molti rilevano la scarsità di tempo e risorse da investire nei progetti di condivisione.

Da qui, l'appello di RGI per alcuni passi fondamentali verso una migliore condivisione: da linee guida metodologiche per la raccolta dei dati alla condivisione dei risultati sulle sperimentazione dell’efficacia dei dissuasori, fino a uno studio sulla struttura dei dati che già oggi vengono raccolti con l'obiettivo della loro progressiva normalizzazione.

"Terna è perfettamente in linea con i migliori standard europei per quanto riguarda la raccolta dati prima della realizzazione delle opere elettriche per la valutazione di impatto ambientale", sottolinea il naturalista Luca Moiana che lavora nel team di ingegneria ambientale del gestore della rete di trasmissione italiana. "Siamo all’avanguardia per le sperimentazioni legate alla fase di esercizio, con esperimenti fatti sul radar e con i Bird strike indicator (gli indicatori di collisione per gli uccelli), e per la condivisione dei dati di monitoraggio sull’avifauna. Esistono ancora margini di miglioramento sulla sistematizzazione dei monitoraggi e sulla messa a regime delle raccolte dei dati sotto linea".

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