Transizione

Dove osano i rapaci (e non)

I TSO come Terna analizzano le problematiche connesse al rispetto dell’ambiente e della biodiversità nella costruzione e nell’utilizzo. A seconda dell’habitat, le linee elettriche possono essere un rischio per l’avifauna.

C’è una profonda relazione che intercorre tra la rete elettrica e il mondo animale e vegetale.

L'attività di un gestore della rete come Terna prevede un’analisi attenta delle problematiche connesse al rispetto dell’ambiente e della biodiversità, sia in fase di costruzione sia in fase di utilizzo.

A seconda dell’habitat che attraversano, le linee elettriche possono infatti rappresentare un rischio potenziale per l’avifauna, che potrebbe scontrarsi nei conduttori.

Di fronte a questo e altri problemi simili, Terna ha avviato fin dal 2001 l’installazione di “dissuasori”, dispositivi a spirale in grado di rendere la linea elettrica più visibile agli uccelli migratori. Sui tralicci italiani sono al momento presenti 14.728 dissuasori su 66 linee per 266 km di lunghezza, con una media di 850 nuovi dissuasori installati ogni anno.

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Le basi di osservazione in Sicilia e in Calabria

L’attenzione alla biodiversità è al massimo quando le linee dell'alta tensione attraversano aree protette, cioè i parchi nazionali e regionali, le riserve nazionali e regionali, i Siti di Interesse Comunitario (SIC) e le cosiddette Zone di Protezione Speciale (ZPS). Dato che il 10% della rete elettrica di Terna (circa 6.024 km) attraversa aree protette, è facile intuire come l'impegno di sviluppo delle reti debba andare in parallelo con il rispetto della natura.


Un caso emblematico è rappresentato dal monitoraggio effettuato grazie agli ornitologi e ai radar montati lungo la linea elettrica "Sorgente-Rizziconi" che collega la Sicilia alla Calabria.

Il percorso della linea è infatti interessato da un intenso flusso migratorio di una grande varietà di uccelli rapaci e non.

L’analisi di Terna (grazie anche al sostegno di dodici ornitologi dell’associazione Ornis Italica) ha dimostrato come non vi siano state collisioni negli oltre centomila passaggi di uccelli rapaci sullo Stretto, ma ha anche permesso di raccogliere una grande quantità di dati estremamente interessanti per la ricerca sulle migrazioni, che Terna ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente.

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Cosa ci dicono quei dati? Le specie che la fanno da padrone (ossia che hanno contato il maggior numero di osservazioni) sono cinque: tra i rapaci il falco pecchiaiolo e il falco di palude, e tra i migratori diurni la rondine, il balestruccio, e il gruccione.


Il monitoraggio è durato tre anni e ha visto un numero totale di 115.000 sorvoli durante i periodi di migrazione, 70.000 durante quelli primaverili (15 marzo/31 maggio) e 45.000 durante quelli autunnali (15 agosto/30 settembre).

Tuttavia, a una più attenta osservazione possiamo notare come a seconda del punto di osservazione cambino le specie osservate. Tralasciando l’onnipresente falco pecchiaiolo (che si attesta a più del 60% delle osservazioni) le specie più osservate in Calabria, da una postazione a circa 1000 m di quota, sono tra i rapaci il falco di palude, il nibbio bruno, e i piccoli falchi (gheppi grillai) e tra i non rapaci il gruccione.

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Mentre la postazione di osservazione di Serro, in Sicilia, a circa 280m sopra il livello del mare, appare corridoio privilegiato per passeriformi (rondine e balestruccio), e per il gruccione e il rondone.

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Nel monitoraggio sono stati registrati specie e numero degli uccelli osservati, ora del passaggio e quando possibile, per i rapaci, età e sesso degli individui in transito.

La maggior parte delle osservazioni è avvenuta durante la prima metà del mese di maggio, un periodo maggiormente interessato dalla migrazione di diverse specie.

Nella classifica dei dieci giorni più osservati ci sono sette giorni di maggio, con il 7 maggio 2014 in testa con 10.024 uccelli.

La precisione temporale delle rilevazioni ha permesso di costruire l'andamento orario dei passaggi degli uccelli, tenendo conto proprio del 7 maggio 2014.

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Possiamo osservare come i passaggi del falco pecchiaiolo si concentrino nelle fascia oraria che va dalle 12:00 alle 18:00 (con una punta di 305 osservazioni alle 15:55 sul versante siciliano), per poi cessare improvvisamente a quell’ora.

Le altre specie quel giorno hanno avuto orari decisamente diversi: il gruccione è stato osservato durante tutto l’arco della giornata mentre balestruccio e rondone hanno preferito la mattina, altre come il falco di palude sono state osservate esclusivamente nel pomeriggio.

Prendendo in considerazione la seconda specie più osservata, la rondine, i dati riportano il 30 agosto 2015 come giorno con il più alto picco di osservazioni, ma con una particolarità.

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A differenza del falco pecchiaiolo, il cui numero di osservazioni è spalmato lungo tutto l’arco della giornata, il 30 agosto 2015 è stato rilevato un intenso passaggio di rondini nella fascia serale, con due stormi rispettivamente di 2’500 e 4’500 rondini a distanza di sei minuti nella stazione di monitoraggio di Serro.

I dati confermano non solo l’assenza di collisioni di rapaci con i conduttori ma rappresentano anche una fonte di nuove informazioni per gli studiosi delle migrazioni.