5980
In prima linea

Resilienza e smartworking, Terna e le sue armi anticrisi

Terna è capacità di resistere e osteggiare le difficoltà: dotazioni tecnologiche per tutti. E un salto accelerato verso il lavoro “mobile” e decentrato. Oltre l’emergenza: così si entra nel futuro.

Parola d’ordine: resilienza. Ovvero la capacità strutturale di resistere, fronteggiare ogni evenienza, senza mai rinunciare alle proprie capacità di fornire pienamente, in ogni momento, tutti i servizi chiesti dai cittadini e dalle imprese. Il sistema elettrico chiede, anzi esige, davvero molto. La grande crisi del coronavirus impone scelte drastiche, un'immediata rivoluzione organizzativa, vere e proprie barriere contro i mille imprevisti che le normali pratiche consolidate possono non essere in grado di fronteggiare. E soprattutto un grande gioco d’anticipo, obbligato, sulla modernità dei processi e dell’organizzazione. Terna sta rispondendo. Il popolo multiforme del gestore della rete elettrica nazionale è stato velocemente dotato di tecnologie, apparecchi, istruzioni. E ha risposto bene, anche grazie a un fattore non scontato: “La piena collaborazione dei sindacati”, si rimarca dalla catena di comando. E oggi, nel bel mezzo di una crisi che costituisce per tutte le grandi utility uno stress test inimmaginabile e senza precedenti, il sistema elettrico garantisce servizi e prestazioni non emergenziali ma pienamente allineate con le migliori pratiche. Un piccolo miracolo? Nient’affatto. Piuttosto la somma di provvidenziali abilità, all’insegna della collaborazione interna.

Capacità di reazione. Lo smart working ha travolto forzatamente l’organizzazione. Che però non era a digiuno. Qualche centinaio persone, tra i circa 4.300 dipendenti diretti di Terna, lo praticava già, almeno un giorno a settimana. Nell’arco di pochi giorni il salto drastico, totale, per tutte le funzioni organizzative che non prevedono un’operatività diretta sul campo. Ma l’ingegno, spronato dall’emergenza non si è fermato lì: anche le squadre di pronto intervento, di manutenzione, di installazione, hanno avuto la loro iniezione di tecnologia organizzativa, grazie alla quale hanno potuto limitare la permanenza nei luoghi comuni conformandosi alle migliori indicazioni sanitarie.

In appena due settimane, dai primi segnali di crisi, è stata organizzata e attuata una massiccia operazione di dotazione o sostituzione massiva di pc portatili e di apparati di telecomunicazione, coinvolgendo tutta la relativa catena tecnico-logistica. Sono 650 i notebook forniti dal gennaio scorso, rispetto a una media di 400 dispositivi l’anno nell’ultimo biennio, anche a parziale sostituzione di pc fissi dedicati, ad esempio, ai turnisti o alle prime linee. E così, mentre quasi tutti i dipendenti Terna hanno ora un pc portatile aziendale, un'operazione di potenziamento ha riguardato naturalmente le infrastrutture di telecomunicazioni all’insegna dei migliori parametri di ridondanza che devono essere adottati per garantire i più alti standard di affidabilità e sicurezza.

5983
(Negative Space/Pexels.com)

La corsa alle tecnologie. Le dotazioni dei responsabili delle strutture operative sul territorio sono state integrate con telefoni satellitari, e a tutto il personale più esposto alle criticità sono state fornite Sim telefoniche di riserva di un operatore differente rispetto a quello utilizzato come primario. Quanto basta, ma anche quanto assolutamente necessario a un valore medio di connessioni giornaliere che è decollato nei primi 15 giorni di marzo a quota 3.400, con decine e decine di riunioni in contemporanea a distanza, via video e audio, che hanno fatto salire la mole di dati scambiati alla bellezza di 3,5 Terabyte giornalieri di traffico, una quantità di testi che per essere stampata richiederebbe la carta prodotta da circa duemila alberi.

Potenza, estensione e sicurezza. Le connessioni Internet sono state rafforzate anche con un’ottimizzazione delle infrastrutture di accesso remoto VPN (Virtual Private Network) nell’ambito di una complessa operazione per elevare gli standard di resilienza e - contemporaneamente - di sicurezza complessiva sia delle strutture fisiche (il 20 marzo scorso è stata tra l’altro attivata, non solo per aumentare la distanza di sicurezza tra gli addetti, una seconda sala del Security operations center per la videosorveglianza e il monitoraggio degli allarmi antiintrusione negli impianti) sia delle comunicazioni. Per elevare gli standard di cyber security è stato tra l’altro potenziato il contrasto agli attacchi informatici in particolare alle intrusioni D-DOS (Distribuited Denial of Service), la pratica tristemente conosciuta dagli esperti che prevede massicci attacchi plurimi e contemporanei per mandare in tilt i sistemi aziendali.

5984
Il Centro nazionale di controllo del sistema elettrico (foto Terna)

Cosa insegna lo stress test. Un gigantesco stress test, che può fornire anche utili indicazioni per realtà aziendali che si trovano ad affrontare gli stessi problemi e a cogliere le stesse opportunità. L’esperienza in atto, con i suoi contorni drammatici, può restituirci un'utile eredità per il futuro? Certamente sì, sul duplice binario della riorganizzazione dei rapporti interpersonali sull’onda delle nuove tecnologie e degli strumenti telematici che un po’ forzatamente stanno diventando protagonisti assoluti del nostro vivere quotidiano, e naturalmente delle piccole grandi dotazioni tecnologiche che ci circondano. Così la veloce, improvvisa, crescita delle funzioni legate all’estensione dello smart working ha confermato la bontà delle infrastrutture di comunicazione stese da Terna sul territorio, che hanno dunque avuto bisogno potenziamento, ma ha comunque messo in luce tutte le note carenze del sistema pubblico di telecomunicazioni.

Il personale al lavoro da casa con le loro connessioni domestiche? Il "digital divide" in Italia è noto. Colpisce pesantemente molti luoghi remoti, ma anche all’interno dei grandi agglomerati urbani ci sono zone ancora servite da vetusti doppini di rame e Adsl di prima generazione. C’è da dire che gli operatori di telecomunicazioni hanno mostrato, nel dramma del momento, grande collaborazione, e la soluzione è stata trovata, specie dove c’era più bisogno, con azioni alternative alle connessioni fisse grazie alle prestazioni di ottimo livello delle nostre reti mobili, capaci di fornire un’ottima connettività con la funzione modem (tethering) degli ormai imperanti smartphone.