Parola d’ordine: resilienza. Ovvero la capacità strutturale di resistere, fronteggiare ogni evenienza, senza mai rinunciare alle proprie capacità di fornire pienamente, in ogni momento, tutti i servizi chiesti dai cittadini e dalle imprese. Il sistema elettrico chiede, anzi esige, davvero molto. La grande crisi del coronavirus impone scelte drastiche, un'immediata rivoluzione organizzativa, vere e proprie barriere contro i mille imprevisti che le normali pratiche consolidate possono non essere in grado di fronteggiare. E soprattutto un grande gioco d’anticipo, obbligato, sulla modernità dei processi e dell’organizzazione. Terna sta rispondendo. Il popolo multiforme del gestore della rete elettrica nazionale è stato velocemente dotato di tecnologie, apparecchi, istruzioni. E ha risposto bene, anche grazie a un fattore non scontato: “La piena collaborazione dei sindacati”, si rimarca dalla catena di comando. E oggi, nel bel mezzo di una crisi che costituisce per tutte le grandi utility uno stress test inimmaginabile e senza precedenti, il sistema elettrico garantisce servizi e prestazioni non emergenziali ma pienamente allineate con le migliori pratiche. Un piccolo miracolo? Nient’affatto. Piuttosto la somma di provvidenziali abilità, all’insegna della collaborazione interna.
Capacità di reazione. Lo smart working ha travolto forzatamente l’organizzazione. Che però non era a digiuno. Qualche centinaio persone, tra i circa 4.300 dipendenti diretti di Terna, lo praticava già, almeno un giorno a settimana. Nell’arco di pochi giorni il salto drastico, totale, per tutte le funzioni organizzative che non prevedono un’operatività diretta sul campo. Ma l’ingegno, spronato dall’emergenza non si è fermato lì: anche le squadre di pronto intervento, di manutenzione, di installazione, hanno avuto la loro iniezione di tecnologia organizzativa, grazie alla quale hanno potuto limitare la permanenza nei luoghi comuni conformandosi alle migliori indicazioni sanitarie.
In appena due settimane, dai primi segnali di crisi, è stata organizzata e attuata una massiccia operazione di dotazione o sostituzione massiva di pc portatili e di apparati di telecomunicazione, coinvolgendo tutta la relativa catena tecnico-logistica. Sono 650 i notebook forniti dal gennaio scorso, rispetto a una media di 400 dispositivi l’anno nell’ultimo biennio, anche a parziale sostituzione di pc fissi dedicati, ad esempio, ai turnisti o alle prime linee. E così, mentre quasi tutti i dipendenti Terna hanno ora un pc portatile aziendale, un'operazione di potenziamento ha riguardato naturalmente le infrastrutture di telecomunicazioni all’insegna dei migliori parametri di ridondanza che devono essere adottati per garantire i più alti standard di affidabilità e sicurezza.