Rete elettrica
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La strategia dell’UE per le reti elettriche green del futuro

La Commissione europea ha presentato un "action plan" per infrastrutture energetiche sempre più moderne, efficienti e sostenibili: per raggiungere gli obiettivi al 2030 sono necessari 584 miliardi di euro di investimenti.

Un piano da 584 miliardi di euro di investimenti al 2030 per accelerare lo sviluppo e l’ammodernamento delle reti elettriche in tutta l'Unione europea con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza, la flessibilità e la sostenibilità, e per poter integrare sempre più fonti rinnovabili, favorendo una transizione "green", sicura e affidabile per l'intero continente. È quanto prevede l'Action Plan for Grids per le infrastrutture energetiche pubblicato nelle scorse settimane dalla Commissione europea, che individua una serie elementi chiave per contribuire a raggiungere i target del Green Deal, tra cui la semplificazione dei processi autorizzativi e la possibilità di accedere a finanziamenti specifici per la realizzazione delle principali opere.

Secondo il documento, le reti elettriche rappresentano la spina dorsale del mercato interno dell’energia dell’UE e un sistema interconnesso è fondamentale per consentire la transizione verde e la decarbonizzazione. In tal senso, la Commissione ha già messo in atto un quadro giuridico di sostegno per lo sviluppo delle reti elettriche in tutta Europa: con i mercati energetici pienamente integrati e reti moderne, tecnologiche e digitali, cittadini e imprese potranno beneficiare di un’energia sempre più economica e soprattutto pulita.

«Il nostro piano d'azione rafforzerà il sostegno alla pianificazione, allo sviluppo e alla gestione delle infrastrutture, aspetti fondamentali per poter portare quantitativi crescenti di rinnovabili agli utenti finali che ne hanno bisogno, dalle famiglie ai produttori di idrogeno. Attraverso sforzi congiunti possiamo sviluppare infrastrutture energetiche più efficienti, più intelligenti e più integrate, assicurandoci così di fornire l’energia pulita necessaria per la transizione verde», ha dichiarato Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per il Green Deal.

Rinnovabili Renewables Terna
<p>Entro il 2030 la generazione eolica e solare dovrà aumentare dai 400 GW del 2022 ad almeno 1.000 GW (foto Terna)</p>

Entro la fine del decennio in corso, stando alle previsioni delineate nell'"action plan", i consumi di elettricità nell’UE aumenteranno di circa il 60% e considerando che il 40% delle reti di distribuzione ha oltre 40 anni di età e che la capacità di trasmissione è destinata a raddoppiare, le reti dovranno necessariamente evolvere per poter accogliere e trasmettere quantitativi maggiori di energia, anche da fonti rinnovabili. È fondamentale, quindi, fare ricorso alla digitalizzazione per gestire un sistema che sarà sempre più decentralizzato e dovrà far ricorso sempre più alle risorse di flessibilità. I protagonisti di questo nuovo scenario saranno infatti le pompe di calore e i pannelli solari installati sui tetti, le comunità energetiche, i parchi offshore per la produzione di energia eolica, i veicoli elettrici.

«Le reti devono essere un fattore abilitante, e non un collo di bottiglia, nella transizione verso l’energia pulita. In questo modo possiamo integrare grandi quantità di rinnovabili, veicoli elettrici, pompe di calore ed elettrolizzatori necessari per decarbonizzare la nostra economia», ha sottolineato Kadri Simson, commissaria UE per l’energia. Investire nelle reti elettriche, inoltre, contribuirà a ridurre le emissioni di gas serra e i costi per i consumatori: solo con i progetti di infrastrutture energetiche transfrontaliere i costi di generazione potranno diminuire di 9 miliardi di euro all’anno da qui al 2040. Al momento, in Europa la capacità di trasmissione transfrontaliera è pari a 93 GW, entro il 2030 dovrà aumentare di ulteriori 64 GW.

«Le reti devono essere un fattore abilitante, e non un collo di bottiglia, nella transizione verso l’energia pulita. In questo modo possiamo integrare grandi quantità di rinnovabili, veicoli elettrici, pompe di calore ed elettrolizzatori necessari per decarbonizzare la nostra economia».

Kadri Simson Commissaria UE per l’energia

L'Unione europea ha la rete elettrica più estesa e resiliente al mondo, che fornisce elettricità a centinaia di milioni di cittadini. Un asset che si è rivelato fondamentale per poter garantire forniture sicure e stabili durante la crisi energetica. Ma per raggiungere i target fissati nel piano RePowerEU e porre fine alle importazioni di combustibili fossili in particolar modo dalla Russia, l'Europa ha la necessità di sviluppare, potenziare e ammodernare le infrastrutture energetiche. E deve farlo in tempi rapidi. Per arrivare a una quota di energia rinnovabile al 42,5% entro il 2030 – con l’ambizione di raggiungere il 45% – la capacità di generazione di energia eolica e solare deve aumentare dai 400 GW del 2022 ad almeno 1.000 GW. Numeri che spiegano l’importanza delle reti di trasporto.

Peraltro, come riportato nel rapporto annuale Renewables 2023 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), la capacità mondiale di generare energia dalle fonti rinnovabili sta crescendo più rapidamente che in qualsiasi altro momento degli ultimi tre decenni. Questo significa che c’è una reale possibilità di raggiungere l’obiettivo di triplicare la capacità globale entro il 2030 che i governi hanno fissato all’ultima conferenza sui cambiamenti climatici COP28 a fine 2023. A livello globale, l'energia pulita è aumentata del 50% nel 2023, raggiungendo quasi 510 gigawatt di capacità, grazie soprattutto allo sviluppo del fotovoltaico che ha rappresentato i tre quarti dell’incremento a livello mondiale. In particolare, negli Stati Uniti, in Brasile e in Europa l’aumento della capacità di produzione di energia rinnovabile ha raggiunto i massimi storici e, sempre stando a quanto riportato nel report dell’IEA, in queste stesse aree si prevede che la diffusione del solare fotovoltaico e dell’eolico onshore fino al 2028 sarà più che raddoppiata rispetto agli ultimi cinque anni.

Per saperne di più sui progetti di sviluppo della rete di trasmissione elettrica nazionale

Il piano europeo individua diverse azioni concrete per contribuire a velocizzare la realizzazione degli investimenti e quindi le opere infrastrutturali. Questi i principali punti inseriti nell'Action Plan for Grids: accelerare l’attuazione dei progetti di interesse comune (PCI) e svilupparne di nuovi; migliorare la pianificazione a lungo termine delle reti di trasmissione e distribuzione per poter soddisfare la maggiore domanda, l’integrazione delle rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi, in coordinamento con gli operatori di sistema e i regolatori nazionali; migliorare l’accesso ai finanziamenti per le opere; favorire processi autorizzativi più rapidi per lo sviluppo delle reti fornendo supporto tecnico alle autorità e indicazioni sul coinvolgimento di stakeholder e comunità locali; introdurre incentivi normativi per i progetti offshore; incentivare un uso migliore delle reti aumentando la trasparenza in ambito tariffario per smart grid ed efficienza, sostenendo la cooperazione tra i gestori e le raccomandazioni dell’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER).