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Sfide

Dalla Silicon Valley a Torino: le sfide di cleantech 2.0. Parla Steve Westly

Il Managing Partner di The Westly Group analizza in un’intervista esclusiva per Lightbox l’impatto dell’intelligenza artificiale, dei veicoli elettrici, delle rinnovabili e dei sistemi di accumulo sulla transizione energetica e il futuro della collaborazione europea.

La recente inaugurazione del Terna Innovation Zone Torino, il quarto polo di innovazione della società che gestisce la rete di trasmissione elettrica italiana, è stata l’occasione per uno scambio internazionale di idee, interamente focalizzato sulla tecnologia pulita.

Durante il Terna Innovation Zone Forum, evento nato per promuovere l’innovazione nel settore energetico, l’ospite d’onore è stato Steve Westly, Managing Partner di The Westly Group, un fondo di venture capital della Silicon Valley attivo nel cleantech. A valle dell’incontro Steve Westly ha risposto in esclusiva per Lightbox ad alcune domande sui principali temi del settore energetico, soffermandosi sul sistema europeo e su quello statunitense, e analizzando l’utilizzo sempre più diffuso delle fonti rinnovabili.

In occasione del Terna Innovation Zone Forum è stato presentato anche lo studio “Cleantech for the grid: mapping innovation, challenges and opportunities”, realizzato da Mind The Bridge, che ha offerto una panoramica dettagliata sui trend emergenti e sui livelli di investimento che stanno plasmando il futuro delle reti elettriche in un’ottica di sostenibilità.

AI, elettrificazione e la necessità di collaborazione tra TSO. La partecipazione di Steve Westly al Terna Innovation Zone Forum ha fornito diversi spunti di riflessione e dibattito tra i numerosi stakeholder dell’ecosistema italiano e internazionale. Sull’utilità di un modello di Open Innovation, rappresentato proprio dai Terna Innovation Zone, Westly ha sottolineato come non solo lo ritenga utile ma necessario in questo nuovo scenario energetico.

«Ci troviamo nel pieno di una rivoluzione dell’intelligenza artificiale e dei data center e parallelamente, il trasporto globale si sta rapidamente elettrificando. Questo veloce mutamento sta innescando una domanda di energia elettrica in costante aumento e qualcuno dovrà essere in grado di soddisfarla».

Steve Westly Managing Partner di The Westly Group

Sulla storica frammentazione del continente europeo, Westly ritiene che la nuova collaborazione a livello continentale tra i TSO, i gestori delle reti elettriche dei singoli Paesi, sia la risposta più adeguata ed efficace al rapido mutamento richiesto dal contesto energetico globale. «Il mondo intero – spiega Steve Westly – si sta muovendo più velocemente che mai. La vostra grande forza è il mercato unico dell’Unione Europea, ma dovete imparare a collaborare. L’Europa stabilisce il modello globale per la collaborazione tra Paesi e quello che mi entusiasma qui è vedere i gestori dei sistemi di trasmissione di Portogallo, Spagna, Italia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi riunirsi tutti come un unico gruppo ed è un segnale che state lavorando bene». Il riferimento è alla TSO Innovation Alliance, avviata a metà 2025: una nuova piattaforma di collaborazione tra otto dei maggiori operatori europei di rete elettrica – tra cui Terna – che ha l’obiettivo di accelerare l’innovazione per la transizione energetica. Proprio in occasione dell’inaugurazione del Terna Innovation Zone Torino, si è tenuta la prima riunione con cui la TSO Innovation Alliance ha avviato il suo programma di innovazione. «Ci troviamo nel pieno di una rivoluzione dell’intelligenza artificiale e dei data center e parallelamente, il trasporto globale si sta rapidamente elettrificando. Questo veloce mutamento sta innescando una domanda di energia elettrica in costante aumento e qualcuno dovrà soddisfarla. È un momento cruciale affinché Terna e gli altri TSO si uniscano in una realtà coordinata a livello europeo. Penso che questa collaborazione sarà stimolante ed entusiasmante», ha aggiunto.

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Steve Westly al Terna Innovation Zone Forum di Torino (foto Terna)

Il trionfo del cleantech oltre la retorica. Affrontando il tema dei cambiamenti politici e climatici negli Stati Uniti, Steve Westly ha manifestato una visione in controtendenza rispetto alla retorica di Washington e ai tagli dell’amministrazione Trump sul fronte delle fonti green. I dati, secondo il Managing Partner di The Westly Group, dimostrano chiaramente che le energie rinnovabili sono più economiche e più abbondanti di qualsiasi altra alternativa. Analizzando la reazione dell’opinione pubblica del proprio Paese, Westly ha spiegato: «Se si guarda agli Stati Uniti, la gente è spesso sorpresa di leggere che oltre il 90% di tutta la nuova energia aggiunta nel 2025 proviene da fonti rinnovabili. Quindi la politica di fondo resta la stessa, ma stiamo accelerando la transizione verso un mondo basato su solare, eolico e, soprattutto, batterie».

Per Westly è la velocità l’elemento cruciale di questo cambiamento: «Dato che la domanda di energia è in crescita, e sebbene ci siano molte alternative interessanti come il nucleare ma che richiedono dai 5 ai 10 anni almeno, le opzioni più economiche, affidabili e rispettose dell’ambiente sono le rinnovabili. Per questo motivo, oggi, sono l’alternativa che negli Stati Uniti sta crescendo più velocemente».

Solare e batterie: l’era della Clean Technology 2.0. Westly ha identificato la tecnologia più dirompente nella fase attuale, definita Clean Technology 2.0: le nuove generazioni di solare fotovoltaico e le batterie per l’accumulo dell’energia elettrica. «La tecnologia pulita è in piena espansione. Stiamo vivendo in quella che chiamiamo Clean technology 2.0: le nuove tecnologie, come il solare e le batterie, sono le alternative più economiche in circolazione ed è questo che le sta facendo espandere così rapidamente».

La rapida diminuzione del costo delle batterie sta spingendo l’intera industria automobilistica globale a passare all’elettrico. «È fondamentale – ha specificato Westly – comprendere un aspetto: mentre il costo dell’eolico e del solare diminuisce, l’impiego di queste fonti energetiche aumenta. Inoltre, il rapido calo dei prezzi delle batterie sta portando l’intera industria automobilistica globale a una transizione verso il 100% elettrico. Questo non accade solo perché l’elettrico è “green” o “cool”, ma perché oggi i veicoli elettrici sono più economici di qualsiasi altra alternativa. Questo è il motivo per cui BYD ha superato tutti, inclusa Tesla, per diventare il più grande fornitore mondiale di auto elettriche. Le case automobilistiche tradizionali occidentali non hanno ancora una risposta con un veicolo elettrico economico da 20.000 dollari. Per questo motivo il mondo sta virando verso l’elettrico e le rinnovabili si stanno diffondendo».

La vera sfida spetta ora all’Occidente, chiamato a innovare e investire per garantire che questa evoluzione possa avvenire in modo competitivo, sostenibile e in tempi brevi.