Secondo il National Geographic entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,8 miliardi e quasi il 70% di essa - intorno ai 6,7 miliardi di persone – si riverserà nelle aree urbane. Queste ultime, già oggi, sono sovraffollate e inquinate: decisamente non in grado di reggere i miliardi di individui che in futuro le abiteranno. Il mondo sta però attraversando una fase in cui l'importanza economica e politica delle città cresce sempre più rapidamente. I poli urbani sono e saranno (ancora di più nei prossimi anni) fondamentali per risolvere importanti sfide economiche, ambientali e sociali. Gli esperti concordano sul fatto che i tempi siano maturi per iniziare a progettare realtà cittadine più intelligenti e sostenibili, oltre che connesse.
L’obiettivo inderogabile è essere green, tecnologiche e veloci. I grandi centri abitati accettano la sfida e si attrezzano per affrontare problemi imponenti come crescita demografica, inquinamento, surriscaldamento.
Digitalizzazione, automazione, Internet of things e virtualizzazione sono solo alcuni dei concetti chiave che accompagneranno lo sviluppo continuo delle smart city, città intelligenti in grado di migliorare sia la vita dei loro abitanti sia la salute del pianeta stesso. Le città del passato sono state modellate dalle persone, ma è probabile che quelle del futuro saranno plasmate dalle idee, e ce ne sono molte su come dovrebbe essere uno spazio urbano avvenieristico.
AMBIENTE
Le rappresentazioni più diffuse delle smart city comprendono alti grattacieli con tetti verdi e giardini sospesi, per ottimizzare lo spazio e aumentare la percentuale di verde. Il futuro non dovrebbe discostarsi di molto, in realtà. Le città del domani, oltre a essere progettate intorno alle caratteristiche naturali della regione in cui si trovano per limitare gli impatti sull'ecosistema, integreranno soluzioni e tecnologie in grado di migliorare la qualità delle risorse naturali come l'acqua, il suolo e l'aria. Oslo, per esempio, si sta già muovendo su questa linea puntando a ridurre le emissioni del 50% entro il 2020 e a raggiungere il 95% di neutralità climatica entro il 2030.
ENERGIA
Nelle città del futuro, l'energia sarà prodotta al 100% da fonti rinnovabili. I pannelli solari saranno integrati nella progettazione degli edifici, sostituendo i materiali tradizionali e rendendo le città anche autosufficienti. A diventare parte integrante delle nuove aree urbane sarà anche il monitoraggio in tempo reale del consumo energetico, in grado di identificare opportunità di miglioramento ambientale e risparmio. La città di Chicago va in questa direzione con l'iniziativa "Array of Things". Sono stati infatti installati su alcuni pali della luce dei dispositivi con sensori e telecamere in grado di catturare la qualità dell'aria, i livelli sonori, la temperatura, i livelli dell'acqua sulle strade e sul traffico. In pratica, una sorta di analisi continua in grado di identificare le diverse modalità per risparmiare energia e migliorare le emissioni.
RIFIUTI
I rifiuti diventeranno con tutta probabilità una risorsa per produrre energia o materiale alternativo grazie al riciclo. In modo graduale sarà possibile raggiungere l’obiettivo “zero-waste”, con una progressiva riduzione dei rifiuti prodotti per diminuire l’impatto ambientale. È lo scopo della recente iniziativa per contrastare il cambiamento climatico "Advancing Towards Zero Waste Declaration" a cui hanno aderito diverse metropoli, tra cui Milano.
MOBILITÀ
Viaggiare nelle città del futuro sarà più conveniente, sicuro e veloce grazie alla tecnologia e ai nuovi mezzi di trasporto automatizzati, a cui saranno riservate corsie preferenziali per non aumentare il traffico. Un esempio concreto per immaginare questi mezzi all’opera? I bus “scomponibili” a guida autonoma della startup Next Future Transportation, che saranno già in azione all’Expo 2020 di Dubai. E poi più spazio pedonale e piste ciclabili, meno automobili e addio distributori di benzina. Rimarranno infatti solo i veicoli elettrici, eco-friendly e ricaricabili in giro per la città.
VIVIBILITÀ
Le smart city saranno progettate, a monte, per essere accessibili e sicure per tutti. I loro cittadini avranno una vita più “comoda”, con accesso alla natura e servizi a portata di mano. Le abitazioni diventeranno sempre più piccole, per questione di spazio disponibile, ma questo porterà a una condivisione degli spazi che aumenterà di conseguenza l’interazione tra le persone e il senso di appartenenza. Il Mayor’s Office for Economic Opportunity di New York ha costruito una mappa cittadina della povertà per meglio indirizzare e lanciare iniziative contro il problema: si tratta di uno tra i primi passi nell'utilizzo dei dati per affrontare le disuguaglianze sociali.
Il miglioramento della qualità della vita diventerà con ogni probabilità il beneficio principale derivante da queste nuove "città intelligenti". Gli sforzi lungo questa direttrice potrebbero anche comprendere il monitoraggio e la mappatura della salute dei residenti, utilizzando i dati per sviluppare e promuovere campagne di prevenzione. Aumenterà anche il tempo libero e gli orari di lavoro diventeranno più flessibili, grazie all'intelligenza artificiale sempre più in grado di sostituire l’uomo nei piccoli compiti quotidiani.