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Insight

La stazione elettrica spiegata con i Lego

La stazione elettrica è un asset fondamentale per la rete di trasmissione. Un ingegnere di Terna, per spiegarla ai suoi nipotini, si è messo a ricostruirla con i mattoncini giocattolo.

Con i mattoncini Lego si può costruire di tutto. Dalle figure più semplici fino a progetti ambiziosi il gioco danese ha pervaso, negli anni, l’infanzia di ognuno e i più diversi settori. Con i lego sono state costruite intere città, macchine da corsa, figure umane in grandezza naturale, una replica fedele del Titanic, un albero di ciliegio… e anche parte di una stazione elettrica Terna.

Ad assemblare il modellino ci ha pensato Giuseppe Pelliccione, che lavora nella struttura Apparecchiature Alta Tensione (Ingegneria e Realizzazione di Progetto) del gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale. L’ingegnere elettrotecnico, conoscendo bene i componenti e le tecnologie delle stazioni elettriche per il suo lavoro quotidiano, è riuscito con facilità a riprodurli in un modellino realizzato proprio con i famosi mattoncini: un modo divertente, ma efficace, per spiegare con “semplicità” come funziona una stazione elettrica nel mondo reale.

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La sezione 150 kV di uno stallo trasformatore. Sulla sinistra, una porzione del sistema sbarre a 150 kV, sulla destra il trasformatore 150/380 kV. Nel mezzo, le apparecchiature di manovra, i trasformatori di misura e il chiosco (foto Terna)

Non tutti infatti conoscono le operazioni che avvengono in strutture del genere e la loro importanza nell'ambito della filiera elettrica.

Sul territorio nazionale, Terna gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica, composta da tante linee di alta tensione: i nodi di questa rete sono proprio le stazioni elettriche. È qui che arrivano le linee elettriche che trasportano l’energia, e al loro interno l’energia viene ridistribuita tra altre linee e in alcuni casi trasformata.

Esistono stazioni di smistamento, di conversione e di trasformazione, dove le diverse operazioni vengono assicurate dai vari componenti di alta tensione di cui sono composte. Tutte si articolano in una struttura modulare con più sezioni, a loro volta costituite da un sistema di sbarre e da un insieme di derivazioni denominate montanti o stalli. Le sbarre sono il vero nodo della stazione e sono formate da una terna di conduttori, a cui sono collegati gli stalli attraverso i sezionatori di sbarra. Gli stalli sono, a loro volta, composti da apparecchiature di manovra (interruttori e sezionatori) e da trasformatori di misura delle tensioni e delle correnti.

- Le stazioni di smistamento collegano tra loro linee elettriche allo stesso livello di tensione e ripartiscono tra loro l’energia elettrica;

- le stazioni di conversione servono per convertire la tensione da alternata in continua, e viceversa;

- le stazioni di trasformazione (come quella costruita con i lego da Pelliccione) “trasformano” l’energia, cioè la portano da un livello di tensione a un altro grazie all’utilizzo dei trasformatori di alta tensione, che collegano tra loro sistemi di sbarre a livello di tensione differente.

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Il riempimento di olio minerale o vegetale in un trasformatore di alta tensione. I trasformatori di alta tensione utilizzano al loro interno olio minerale o vegetale per garantire l’isolamento elettrico delle parti in tensione (foto Terna)

I trasformatori di alta tensione sono macchine elettriche che si occupano di trasformare l’energia dal livello di trasmissione (per il trasporto a grande distanza) al livello di subtrasmissione (per lo smistamento ai centri di carico o il prelievo dell’energia dai centri di produzione) – ad esempio, nel caso italiano, passando da 420 kV a 150 kV, e viceversa. Questa operazione permette di trasportare l’elettricità nel modo più efficiente possibile, perché (a parità di potenza trasportata) maggiore è la tensione e minori sono le perdite per dissipazione lungo le linee elettriche. Ogni trasformatore, per funzionare, si avvale di una serie di dispositivi ausiliari ed è immerso in una grande quantità di olio minerale o vegetale, che viene periodicamente prelevato, trattato e immesso nel macchinario; l’operazione avviene, come nell’immagine, grazie a un’autocisterna, a gruppi per il trattamento dell’olio e al lavoro degli operatori Terna.

Il personale operativo è fondamentale per tutte le attività di manutenzione e sostituzione delle apparecchiature presenti nella stazione elettrica che, pur funzionando in autonomia, ha bisogno di un controllo periodico costante. Oltre a sbarre, stalli e trasformatori di alta tensione, esistono infatti una serie di apparecchiature di manovra e trasformatori di misura che permettono all’energia di compiere il proprio viaggio fino alle cabine primarie di distribuzione.

Una stazione è fatta anche di sezionatori di linea e di sbarra, che creano un isolamento affidabile e garantiscono la continuità della corrente nella posizione di "chiuso", e di interruttori di alta tensione che servono per aprire e chiudere i circuiti di potenza; i trasformatori di tensione e di corrente (come quello oggetto della sostituzione nel modellino) trasferiscono rispettivamente l’ampiezza della tensione e della corrente di sistema ai circuiti di misura e protezione.

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La sostituzione di un trasformatore di corrente ad affidabilità incrementata, isolato in gas SF6. Sulla sinistra, gli interruttori di alta tensione. I trasformatori di corrente e gli interruttori di alta tensione utilizzano al loro interno il gas SF6 per garantire l’isolamento elettrico delle parti in tensione (foto Terna)

Queste apparecchiature sono tutte collegate da remoto ai centri di controllo Terna, in modo che i tecnici abbiano una visione d’insieme su quello che accade pur non essendo fisicamente sul posto: se qualcosa non funziona correttamente, la notifica è immediata.

I chioschi sono prefabbricati in cemento armato necessari per queste funzioni di controllo e contengono tutti i componenti periferici del sistema di automazione e dispositivi come computer e router.

Attraverso i sistemi informativi presenti, gli operatori che si occupano delle stazioni possono visualizzare da remoto la presenza di guasti o anomalie, monitorare lo stato degli asset e anche pianificare le attività di controllo periodico e di manutenzione.

Le prime permettono di verificare le condizioni dei componenti di stazione, per assicurarsi che non ci siano segnali di usura o di cattivo funzionamento che potrebbero pregiudicare il loro normale esercizio. Le seconde servono per mantenere efficienti le apparecchiature, sia periodicamente che in seguito a un guasto o a una segnalazione post controllo degli operatori anche quest’ultimi, come tutto il resto dei componenti, fedelmente riprodotti in versione Lego.

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Le manovre da locale nel chiosco dello stallo trasformatore. Per attività di controllo e manutenzione, il personale Terna può commutare i comandi delle apparecchiature in locale ed effettuare manovre sugli interruttori e sui sezionatori di uno stallo (foto Terna)

DIETRO LE QUINTE. Giuseppe Pelliccione è un ingegnere elettrotecnico, ma fuori dal lavoro ha due grandi passioni: la modellistica e i suoi nipotini. La prima la coltiva da anni, con le pitture e la colla, per non abbandonare la creatività che ha contraddistinto il suo percorso di studi pre-ingegneria: liceo classico, conservatorio e corsi di disegno e pittura nello studio dello zio Augusto Pelliccione, un famoso pittore e scultore abruzzese recentemente scomparso. I suoi nipotini sono arrivati dopo, insieme all’amore per sua moglie e alla sua famiglia, originaria della Polonia. È qui che Giuseppe ha conosciuto Julek e Miriam, diventando in poco tempo lo zio preferito, nonostante la difficoltà a comunicare per le differenze linguistiche. Per conquistarli, ha utilizzato proprio il gioco e i Lego, una passione soprattutto di Miriam, che sempre più curiosa ha iniziato a domandare alla mamma quale lavoro facesse lo zio. Ma come spiegare a una bambina di seconda elementare, polacca e appassionata di costruzioni, cosa succede nelle stazioni elettriche? Solo i mattoncini Lego potevano funzionare.

Per capire come, Giuseppe ha deciso di fare un po’ di ricerche online. In poco tempo ha scoperto che i Lego non sono più solo un gioco per bambini, ma piuttosto la passione di migliaia di adulti identificati dalla stessa casa madre come AFOL ("adult fan of Lego"); un settore di mercato importante, viste le maggiori possibilità economiche. Il punto di riferimento principale per tutti gli appassionati è Bricklink.com, un sito nato come mercato secondario dove acquistare i pezzi sfusi, di qualsiasi tipo, e dove è possibile anche progettare a computer le proprie costruzioni, attraverso il software gratuito Studio. Uno spazio vuoto dove poter dare vita a qualsiasi oggetto con un numero illimitato di mattoncini, che provvede poi a generare la “lista della spesa” e le istruzioni del progetto.

Giuseppe è partito da lì e ci ha messo un mese per ottenere il modellino perfetto, pensato per il gioco e per mostrare il lavoro dello zio in stazione a suoi nipotini. Alla fine, ha acquistato i componenti e ha montato il tutto per scattare qualche foto, visto che il periodo di emergenza sanitaria impediva ai nipotini di venire in Italia. I nipotini hanno apprezzato molto, e lo stesso hanno fatto i suoi colleghi in Terna, che attraverso le immagini hanno potuto mostrare ai propri figli il loro lavoro. Anche sullo stesso sito ha riscontrato un discreto successo: il suo trasformatore Lego è stato premiato come “Staff Pick” della settimana nel mese di settembre 2020, e un suo modellino di un castello austriaco ha ricevuto lo stesso riconoscimento a febbraio del 2021.

La deformazione professionale da ingegnere si vede nei dettagli, ricostruiti realisticamente a partire da singoli pezzi di vecchi set della Lego, vagliati e combinati per essere il più possibile fedeli alla realtà; la testimonianza che, a parte l’elettricità, nelle sue vene continua a scorrere la creatività dell’artista.

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Intervento di controllo e manutenzione sul relè Buchholtz di un trasformatore di alta tensione. Il relè Buchholtz è un dispositivo di protezione primaria dei trasformatori dotati di conservatore dell’olio. Sulla sinistra, i passanti del trasformatore, ai quali si collegano i conduttori elettrici; sulla destra il conservatore dell’olio (foto Terna)