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Insight

Elettricità e gas, la grande alleanza per la nuova energia verde

Terna e Snam si mettono in gioco, insieme: un piano strategico comune, aggiornato ogni due anni, per affrontare a quattro mani le sfide della decarbonizzazione e della transizione energetica.

Si gioca sulla grande alleanza tra le grandi reti dell’elettricità e del gas la grande sfida della transizione energetica. Due partner, alleati da un comune interesse, capaci (lo stanno già dimostrando) di coordinare strategie, crescere e modernizzarsi insieme, pianificare una rotta comune. L’obiettivo? Rendere credibile il percorso del nostro paese verso lo scenario tracciato dai grandi organismi internazionali e ripreso dal nostro Piano nazionale per l’energia e il clima (Pniec), per sostenere una nuova fase di sviluppo dell’economia abbattendo drasticamente le emissioni inquinanti attraverso un percorso per tappe prefissate: da qui al 2030, e poi al 2040.

La nostra autorità per l’energia (ARERA) ha chiamato formalmente a raccolta i due partner innescando tre anni fa il processo. Terna e Snam, i due protagonisti della sfida, hanno risposto con convinzione, nella consapevolezza che decarbonizzazione, modernizzazione e business non sono affatto antitetici tra loro. Anzi, le poderose sinergie non faranno bene solo all’ambiente ma anche alle capacità operative e alla stessa redditività di due settori così vicini e naturalmente sinergici tra loro.

Sincronia con le istituzioni. “Anche grazie alla spinta del regolatore - sottolinea Luca Marchisio, responsabile Strategia di sistema di Terna - siamo seriamente impegnati a guardare alla complessità del sistema energetico per rispettare gli obiettivi comunitari vincolanti e contribuendo a perfezionare il piano energetico nazionale. È decisivo a questo proposito costruire scenari che si spingano almeno al 2040 pianificando investimenti sulle nuove tecnologie a tutti i livelli sulla base di sviluppi comunque più arditi, che impongono correzioni anche significative rispetto al business as usual”.

Ed ecco i passi operativi già in atto. Con un piano a cadenza biennale di definizione, elaborazione e perfezionamento degli scenari su cui muoversi insieme. Per impostare strategie, impegni e tecnologie del progresso comune delle reti. Un “lavoro in corso” permanente, che si fonda su una metodologia ormai uscita dalla sua fase di sperimentazione. Consapevolezza, innanzitutto. A costo di mettere in luce, senza troppi pudori, una realtà tutt’altro che semplice. Ecco che con rigore scientifico si sono delineati tre scenari energetici a loro volta messi in relazione con il Pniec, sui quali valutare, simulare e poi trasformare in atti operativi, le strategie da adottare con sincronia tra i due settori. Lo scenario di base, come sempre accade e deve accadere in questi percorsi meteorologici, è quello di riferimento che sconta l’assenza di azioni particolari per correggere le normali dinamiche conservative del mercato: Business as usual (BAU).

Assecondarlo senza nulla fare? Sarebbe - la conferma che giunge dai due partner è perfino banale - l’anticamera di quel disastro globale prodotto dal collasso climatico preconizzato dagli esperti ad onta degli inquietanti negazionisti che non mancano mai. Gli obiettivi al 2030 il 2040 sconterebbero un immancabile fallimento, tagliano corto Terna e Snam nel documento di descrizione degli scenari aggiornato a fine settembre scorso. Anche grazie al supporto di attori istituzionali, operatori di settore e istituti di ricerca, chiamati a raccolta con tre workshop dedicati.

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Gli analisti di Terna impegnati nello studio degli scenari dell'elettricità e del gas, guidati dal responsabile Strategia di sistema Luca Marchisio (foto Terna)

Scenari a confronto. Ecco allora i due scenari alternativi chiamati a rendere credibili gli obiettivi, sempre che trovi la necessaria giustificazione (una prima incognita è già qui) il necessario ottimismo della volontà sull’evoluzione del quadro macroeconomico, chiamato a sostenere investimenti importanti. Sia lo scenario CEN, che sta per centralized (centralizzato) che quello DEC (decentralizzato) scontano una crescita annua del Pil dell’1,2% con un aumento della popolazione di 2,4 milioni di abitanti al 2040, così da dare corpo e sostanza a importanti investimenti focalizzati soprattutto sull’efficienza energetica e sullo sviluppo delle tecnologie che sappiano coniugare l’efficienza con un drastico abbattimento delle emissioni.

Nello scenario CEN gli obiettivi vengono raggiunti con il contenimento dei consumi (soprattutto grazie ai guadagni di efficienza e non grazie a un generico contenimento del fabbisogno che avrebbe effetti recessivi) e a un forte sviluppo del vettore elettrico e delle energie rinnovabili, non solo quelle non programmabili come l’eolico e il solare ma anche con una crescente disponibilità di fonti rinnovabili programmabili, come i gas verdi che potranno usare le infrastrutture metanifere esistenti.

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Pannelli fotovoltaici (foto Terna)

Nello scenario DEC, che ipotizza un maggiore sviluppo di sistemi di generazione decentralizzati (in nome dell’ambizioso panorama di una micro generazione in un sistema di scambi tra impianti anche personali e rete), si punta a uno sviluppo ancora più rapido del vettore elettrico e delle rinnovabili non programmabili. In ogni caso i due scenari alternativi al “non far nulla” (BAU) prevedono una significativa crescita dei consumi complessivi di elettricità, motivata dalla maggior efficienza complessiva del vettore elettrico, con una stabilità dei consumi di gas nello scenario CEN (altrimenti in crescita nello scenario BAU) e una loro moderata diminuzione nello scenario DEC, che grazie all’efficienza del vettore elettrico dovrebbe garantire consumi energetici globalmente minori.

Il ruolo del gas si conferma in ogni caso “fondamentale - si rimarca nel Documento di descrizione degli scenari 2019 targato Terna e Snam - in tutti gli scenari analizzati per abilitare la transizione energetica” anche grazie alla progressiva sostituzione del gas naturale con gas verdi: bio-metano e gas sintetici, che potrebbero trovare a loro volta un importante contributo dalla nuova frontiera dell’idrogeno. Ma non dovrà mancare l’impegno per un progresso tecnologico ancor più coraggioso per massimizzare la decarbonizzazione. Le chiavi sono la crescita di misure di efficienza energetica e avvicendamento tecnologico, elettrificazione dei consumi e, laddove quest'ultima non fosse tecnicamente ed economicamente sostenibile, diffusione di gas verdi.