La conferenza sul clima di Glasgow, che si è tenuta tra il 31 ottobre e 12 novembre del 2021, si è chiusa nel segno del rinnovamento dello sforzo dei paesi di tutto il mondo nella lotta al cambiamento climatico e per la riduzione delle emissioni. L'obiettivo è mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi dai livelli pre-industriali, fissando il 2050 come l'anno di svolta delle zero emissioni nette. Dalla conferenza è emersa la necessità sempre più chiara di uno sviluppo capillare delle fonti di energia rinnovabile, parallelamente alla riduzione delle centrali alimentate dal carbone e da altre fonti fossili.
Mantenendo la situazione attuale, di qui al 2050 si potrebbe arrivare a un innalzamento delle temperature di 3°, secondo le stime di Ian Dunlop e David Spratt nello studio Climate Reality Check. Tutti i paesi firmatari riconoscono la necessità di mettere in campo ingenti risorse per contrastare il fenomeno del global warming, e l'Italia non fa eccezione, con il ricorso a strumenti che migliorino insieme sicurezza energetica, tutela dell’ambiente e accessibilità dei costi dell’energia, contribuendo agli obiettivi europei in materia di energia e ambiente.