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E come Euro2020 (e il suo impatto sui consumi elettrici)

L’11 luglio è stata una notte speciale per tutti, anche per “gli azzurri” di Terna che hanno il compito di prevedere l’andamento dei consumi. Ma anche per quest’ultima è stata una serata “anomala”.

"E" come… Euro2020. È una data indimenticabile, quella dell’11 luglio 2021. La notte dedicata alla finale Italia-Inghilterra degli europei di calcio a Wembley è finita, come sappiamo, con la vittoria degli Azzurri. Una notte speciale anche per chi, come "gli azzurri" di Terna, ha il compito di gestire la rete elettrica e prevedere, a questo scopo, l’andamento dei consumi. Le previsioni sono articolate per ogni minuto della giornata e i dati così ottenuti sono decisivi per tenere in equilibrio la domanda e l’offerta di energia.

A volte, però, intervengono fattori imprevedibili che alterano in modo anomalo la curva dei consumi, scostandola dal tracciato atteso. Di solito, questi imprevisti sono legati al meteo – picchi di freddo o di caldo – ma può capitare che si verifichino anche in circostanze più curiose. Come la finale degli Europei di calcio, per l’appunto.

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La Nazionale italiana di calcio celebra la vittoria agli Europei, l'11 luglio 2021 (Wikimedia Commons)

La sera dell’11 luglio, mentre gli azzurri erano impegnati a battere gli inglesi sul prato di Wembley, in Italia i consumi elettrici si sono scostati più del solito dall’andamento previsto. Se n’è accorto Emilio Ghiani, professore associato di Sistemi Elettrici per l’Energia all’Università di Cagliari, che in un post su Linkedin ha messo in fila i numeri principali: “L’errore di previsione sul carico giornaliero non supera in media i 1.000 MW (2,5%) – ha scritto il docente citando i dati della piattaforma Terna Transparency Report – ma nel giorno della finale Italia-Inghilterra di Euro 2020 a Londra, l’errore di previsione massimo è stato di 1.940 MW (circa il 5%), dovuto principalmente all’incremento dei consumi (imprevisti e pressoché imprevedibili) legati all’anticipo delle attività domestiche prima di sederci sul divano a tifare Italia”.

Lo abbiamo raggiunto al telefono per saperne di più e Ghiani ci ha spiegato che “lo scostamento non è riconducibile ai televisori in sé, che ormai consumano pochissimo, quanto al fatto che fossimo tutti in casa a consumare energia contemporaneamente: magari a fare la doccia con l’acqua riscaldata dalla pompa di calore, a preparare la cena con la cucina a induzione o con il condizionatore acceso…”.

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La curva dei consumi elettrici del 10 e 11 luglio 2021: in arancione la stima di Terna e in blu l'andamento effettivo della domanda (fonte Terna.it)

“Lo scostamento non è riconducibile ai televisori in sé, che ormai consumano pochissimo, quanto al fatto che fossimo tutti in casa a consumare energia contemporaneamente: magari a fare la doccia con l’acqua riscaldata dalla pompa di calore, a preparare la cena con la cucina a induzione o con il condizionatore acceso”.

Intendiamoci, non stiamo parlando di un vero e proprio picco di consumi, e comunque “aziende come Terna sono assolutamente in grado di gestire scostamenti di questo tipo – continua il professore – ma la differenza rispetto alle previsioni è stata comunque significativa, se pensiamo che 2.000 MW corrispondono più o meno ai consumi di una città come Milano”.

Il punto è che “nessuno poteva prevedere che l’Italia sarebbe arrivata in finale: lo abbiamo scoperto una settimana prima – conclude Ghiani – ed è ovvio che queste variabili non vengano prese in considerazione tra quelle utilizzate dagli algoritmi di previsione del carico elettrico. Lo stiamo sperimentando anche con il caldo di queste giornate di fine luglio: le previsioni si fanno sulla media delle temperature stagionali, ma poi capita che il termometro arrivi a 40 gradi con livelli di umidità asfissianti e le persone usino i condizionatori molto più del solito. Di nuovo un fattore imprevisto e imponderabile, ma non ingestibile, e che ci spinge, sia a livello di accademia sia a livello di gestore del sistema elettrico nazionale, a pensare a nuove procedure di elaborazione, in un tempo “close to real-time”, anche di variabili esterne per migliorare le previsioni della domanda di energia elettrica, riducendo così anche gli sbilanciamenti sulla rete elettrica e gli oneri tecnici ed economici per farvi fronte”.

Ecco allora spiegato come mai il calcio può incidere - quando si gioca una finale così combattuta - sui consumi di una nazione.