Quando si parla di campi elettromagnetici la confusione è tanta. Cosa sono? Come funzionano? Fanno male? Cerchiamo di fare un po' chiarezza. Innanzi tutto, i campi elettromagnetici sono fenomeni fisici che vedono l’esistenza contemporanea di un campo elettrico (derivante dalla tensione) e di uno magnetico (derivante dalla corrente elettrica). Possono avere origine naturale o artificiale, ma sono sempre presenti nell’ambiente. Sono naturali quelli elettrici prodotti ad esempio dai temporali, oppure il campo magnetico che determina la direzione dell’ago della bussola. Tutti quelli che invece sono generati da dispositivi costruiti dall’uomo sono chiaramente artificiali.
Sono pericolosi? Quanto i sottaceti. L’International Agency of Research of Cancer (IARC) - cioè l’agenzia dell’Organizzazione Mondale della Sanità (OMS) che si occupa dello studio dei tumori, delle loro cause e degli agenti possono provocarli - classifica le sostanze potenzialmente cancerogene in tre gruppi, che vanno dal più al meno pericoloso. Per intenderci, al gruppo 1 (agenti cancerogeni per l’uomo) appartengono il fumo di tabacco, il benzene e gli estrogeni.
Nel gruppo 2A ci sono invece gli agenti “probabilmente cancerogeni per l’uomo” e nel 2B quelli la cui cancerogenicità per l'uomo è "sospetta", "in assenza di sufficiente evidenza per gli animali". Infine, il gruppo 3 raccoglie gli agenti non classificabili circa la cancerogenicità per l’uomo. Dove si trovano i campi elettromagnetici? Quelli elettrici a basse frequenze sono nel gruppo 3, quelli magnetici (sempre a basse frequenze) invece nel 2B, insieme alle verdure in salamoia.