6331
In prima linea

Avanti con la finanza green

Terna ha lanciato il suo terzo green bond: un prestito obbligazionario destinato al finanziamento di progetti positivi per l’ambiente. Così è per sedicesima volta negli indici di sostenibilità FTSE4Good.

Terna compie un nuovo passo nella sua strategia di finanza verde. Il gruppo ha lanciato lo scorso 17 luglio il suo terzo green bond: un nuovo prestito obbligazionario da mezzo miliardo destinato al finanziamento (o rifinanziamento) di progetti che forniscono un contributo positivo e sostanziale all’ambiente. La prima emissione è datata esattamente due anni fa, nel luglio 2018, quando vennero raccolti sul mercato 750 milioni, per una durata di 5 anni con un tasso dell’1%. Come riapertura di questa emissione, il gruppo aveva poi lanciato un'emissione obbligazionaria green nella forma di private placement per un totale di 250 milioni nel gennaio del 2019. Il secondo green bond risale invece all'aprile 2019 e valeva mezzo miliardo (anche se la domanda superò di 7 volte l’offerta), con tasso sempre dell’1%.

La recente emissione, rivolta agli investitori istituzionali, ha anch’essa un valore nominale di 500 milioni di euro (anche se la domanda ha quadruplicato l’offerta, superando i 2 miliardi), ma soprattutto – a dimostrazione dell’impegno di Terna per integrare pienamente il concetto di sostenibilità nella strategia finanziaria – pagherà un tasso effettivo dello 0,78%, il più basso mai ottenuto tra le corporate italiane sia per green bond sia, in generale, per emissioni sopra i 10 anni. Il green bond avrà infatti una durata di dodici anni con scadenza 24 luglio 2032 e un prezzo pari a 99,623% con uno spread di 90 punti base rispetto al midswap.

6347
(Pexels.com)

La strategia del gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale si conferma dunque orientata a coniugare sostenibilità e crescita, per favorire la transizione energetica in atto e generare sempre maggiori benefici per il Paese e per tutti gli stakeholder. Ed è una linea vincente, se è vero che Terna è stata in questi giorni confermata per il sedicesimo anno consecutivo negli indici di sostenibilità FTSE4Good ed è da due anni Industry Leader del settore Electric Utilities nel Dow Jones Sustainability Index, oltre a essere inclusa in tutti i più importanti indici di sostenibilità tra cui Bloomberg-GEI, ECPI, ESI-Ethibel, Euronext Vigeo, MSCI, STOXX® ESG, STOXX® Low Carbon e GC100 (United Nations Global Compact). Oltre a ciò, il gruppo vede una crescita costante degli investitori socialmente responsabili (SRI) nel suo azionariato: oggi rappresentano l’11,8% del flottante (in crescita rispetto al 9,5% nel 2018 e all’8,3% nel 2017).

Ma, concretamente, a quali progetti sono destinati i green bond di Terna? Gli “Eligible Green Projects”, come vengono chiamati, sono individuati in conformità ai “Green Bond Principles 2018” stilati da ICMA, International Capital Market Association. Rispetto ai principi ESG individuati dall’Onu, i progetti di Terna sono allineati su quattro punti: il numero 7, “assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”; il numero 9, “costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa e responsabile”; il numero 13, “adottare misure urgenti contro il cambiamento climatico”; e il numero 15 in tema di foreste, desertificazione, consumo del suolo e biodiversità. Ecco perché i green bond di Terna vengono utilizzati per 3 specifiche categorie di progetti: energia rinnovabile; efficienza energetica (ridurre il divario tra generazione e consumo) e protezione del territorio attraverso il miglioramento della rete, eliminando le “linee aeree” (piloni, tralicci).

6312
Demolizione delle linee aeree elettriche di Terna dalla Laguna di Venezia (foto Terna)

Il movimento di Terna sui green bond non è d'altronde un fatto isolato. I dati relativi alle emissioni dimostrano che il 2019 è stato un anno boom per le obbligazioni verdi che hanno conquistato un numero crescente di sottoscrittori. Solo in Italia le nuove emissioni verdi hanno raggiunto quota 5,4 miliardi di euro, una cifra quasi doppia rispetto all’anno precedente, quando l’importo totale arrivò a 2,8 miliardi di euro in base ad un recente rapporto di Banca Imi. In circolazione sarebbero complessivamente 11,4 miliardi di titoli che si confrontano con un controvalore di 580 miliardi a livello globale, stimato da Boston Common Asset Management.

Per capire meglio come vengono impiegati i green bond su cui Terna punta molte delle sue aspettative, giova fare qualche esempio concreto. Terna ha recentemente finanziato la costruzione di una stazione elettrica a Genzano di Lucania, in provincia di Potenza, per connettere impianti rinnovabili alla rete nazionale attraverso la linea elettrica ad alta tensione più lunga d'Italia, la “Matera-S.Sofia”, sempre in Basilicata. Questo permetterà un incremento di produzione di energia pulita di quasi 2 milioni di MWh all’anno. Un altro progetto ha riguardato un grosso intervento di efficientamento della rete dell’area metropolitana di Napoli, che consentirà di ridurre lo spreco energetico di 17.700 MWh all’anno. Per quanto riguarda l’obiettivo di alleggerire l’impatto sull’ambiente, è stata effettuata la razionalizzazione della rete ad alta tensione “Trino-Lacchiarella", tra Piemonte e Lombardia, entrata in servizio nel gennaio 2014. L’intervento ha permesso di demolire 80 km di linee aeree e posare 50 km di cavi sotterranei.