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In prima linea

Emergenza e solidarietà: così l’elettricità ucraina è già nella Ue

È attiva dal 16 marzo, con il contributo decisivo di Terna, la sincronizzazione del sistema elettrico ucraino con l'area dell’Europa continentale estesa anche alla Moldavia.

«L'Ucraina è diventata membro dell'Unione dell'energia», rimarca Vlodymyr Zelensky, quasi a consolare il suo martoriato ma caparbio paese. Per noi italiani è un motivo di orgoglio. C'è Terna, la sua reputazione, la sua competenza tecnica, la sua riconosciuta esperienza nelle alchimie regolatorie necessarie ad amalgamare le reti di paesi non sempre omogenei, dietro la corsa che ha consentito all'Ucraina insieme alla Moldavia di anticipare, proprio in nome dell'emergenza dettata dalla guerra, l'integrazione con il sistema elettrico europeo avviata nel 2017. Doveva accadere nel 2023. È praticamente fatta. Dal 16 marzo 2022 Ucraina e Moldavia non sono più connesse al sistema elettrico russo ma alla grande area sincrona dell'Europa continentale, la più grande del mondo, che serve 400 milioni di clienti in 24 paesi.

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Una sala di controllo del sistema elettrico nazionale (foto Terna)

Sono sette le linee di interconnessione tra Ucraina-Moldavia e la Continental Europe chiuse durante il delicato processo di sincronizzazione, di cui una a 750 kV di tensione. Garantita la stabilità sin dalla chiusura della prima linea. Nessun effetto critico né per loro né per i paesi dall’area sincrona che ora aggregano i nuovi entranti. Saremo dunque noi e i nostri partner continentali a contribuire alla stabilità del sistema elettrico ucraino. Pronti intanto a intervenire, a dare corrente se e quando serve, aiutare l’ex repubblica sovietica ad affrontare le incertezze del sistema elettrico sotto il fuoco dell'aggressore.

Un passo importante per tutti, al di là del doveroso atto di solidarietà e soccorso. Un passo, non solo tecnico, verso la piena integrazione con l'Europa. È stata Entso-e, l'organizzazione dei Tso continentali, attraverso i TSO europei, tra cui Terna, a dare una risposta, rapida, alla richiesta di accelerazione "di emergenza" del percorso di sincronizzazione formulata dal gestore di rete ucraino Ukrenergo il 27 febbraio scorso, già nelle prime fasi iniziali del conflitto. Una sfida su diversi versanti. Quello tecnologico ma anche quello regolatorio.

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Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha salutato con soddisfazione l'avvenuta sincronizzazione dei sistemi elettrici ucraino e moldavo (fonte Twitter)

Terna ha fatto valere le sue riconosciute competenze non solo tecniche ma di sistema. «Sono stati 20 giorni di lavoro davvero intensi. Bisognava consentire al nuovo partner di adeguarsi ai nostri standard: nelle dotazioni, nelle infrastrutture, nelle regole europee, nelle procedure di gestione in tempo reale», sottolinea Giorgio Maria Giannuzzi, che per il gestore della rete di trasmissione nazionale italiana ha condotto la sfida ingegneristica. «Ci ha un po' aiutato il fatto che il sistema elettrico ucraino in quei giorni era già momentaneamente isolato dalla Russia, perché Ukrenergo era impegnata in alcuni collaudi a isola previsti proprio dalle procedure già in itinere. La rete ucraina si sarebbe dovuta riconnettere con la Russia in vista delle successive fasi di test con l'Europa per perfezionare il complesso processo di integrazione. Si è deciso invece di bruciare le tappe».

«Sono stati 20 giorni di lavoro davvero intensi. Bisognava consentire al nuovo partner di adeguarsi ai nostri standard: nelle dotazioni, nelle infrastrutture, nelle regole europee, nelle procedure di gestione in tempo reale».

Giorgio Maria Giannuzzi, ingegnere del Dispacciamento di Terna

«Procedure comunque complesse ma obbligate, che abbiamo dovuto ridefinire e comprimere nei tempi e nei modi per verificare rapidamente, ad esempio, le capacità di gestione in tempo reale degli eventi imprevisti come l’indisponibilità di una grossa centrale, predisponendo e simulando le necessarie contromisure». Le criticità insomma non mancano: dai protocolli di security alla piena integrazione delle sale controllo «che devono parlare assolutamente la stessa lingua anche negli adempimenti di dettaglio», prima di arrivare a una vera integrazione biunivoca delle reti.

Non meno complesso il versante regolatorio, dove Terna è stata chiamata a contribuire «grazie alla sua esperienza, ritenuta preziosa per un'operazione di sincronizzazione di emergenza che certo non rientra nei consueti schemi e per la quale ci siamo confrontati con i regolatori nazionali e con la Commissione Ue», fa notare Verdiana Ambrosi, che per Terna segue i temi della regolazione europea. Insomma: un vero e proprio «processo di perfezionamento delle regole per il quale è stato avviato un costante monitoraggio, nella consapevolezza che in un’operazione assolutamente inedita come questa molti aspetti regolatori sono davvero difficili da individuare ex ante», aggiunge Celeste Di Gennaro dalla squadra degli specialisti per la regolazione mobilitata da Terna.