La sala valvole è il luogo dove l’energia elettrica viene trasformata da alternata a continua, e viceversa, per essere trasmessa a lunghe distanze.
La tecnologia utilizzata per la conversione dell’energia si basa sul funzionamento del tiristore. Si tratta di un dispositivo elettrico elementare, assimilabile ad una “valvola” di potenza, da cui il nome della sala, che può assumere lo stato ON di conduzione mediante un segnale di controllo, oppure lo stato OFF di blocco.
Per fare un paragone concreto le gigantesche apparecchiature della sala valvole lavorano come un caricatore del telefonino che dalla rete di casa alimenta l’apparecchio con una potenza di circa 50 milioni di volte più potente. I tiristori, raffreddati ad acqua, compongono le quadrivalvole, strutture alte 14 metri sospese di solito al soffitto della sala (per il rispetto delle distanze di sicurezza e la resistenza alle sollecitazioni sismiche), dal peso complessivo di 24 tonnellate.
Le quadrivalvole, a loro volta, costituiscono il convertitore, una porta che mette in comunicazione la ”parte alternata” dell’impianto con quella in “continua”, rappresentata da isolatori collegati con gli elettrodotti della rete.
Durante il funzionamento normale, il valore di potenza elettrica, variabile da 0 a 600MW, nonché la direzione del suo flusso di energia, viene selezionato e inoltrato dal centro di teleconduzione remota. L’impianto è solitamente automatizzato, e in particolare i computer di gestione controllano i tiristori del convertitore attraverso oltre 40 km di fibre ottiche. Accanto alla sala valvole c’è spesso un altro edificio dotato della strumentazione di controllo, anche per le attrezzature di raffreddamento e monitoraggio.