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In prima linea

Rinnovabili, continua il trend positivo

L’ad Terna Luigi Ferraris a Class CNBC: “In agosto tra il 35 e il 40% dell’energia prodotta”. L’obiettivo per il 2030 è più ambizioso: l’Italia punta a produrre il 60% di energia da fonti rinnovabili.

In un contesto di sostanziale stabilità dei consumi continua il trend positivo delle rinnovabili. Nel mese di agosto le fonti green hanno rappresentato tra il 35 e il 40% dell'energia prodotta. Lo ha sottolineato l'amministratore delegato e direttore generale di Terna Luigi Ferraris all'indomani della pubblicazione dei dati sui consumi da parte del gestore della rete elettrica. Intervistato da Class CNBC, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio, Ferraris ha sottolineato che nel mese appena trascorso "per quasi 70 ore abbiamo avuto una domanda coperta più da rinnovabili che da fonte termoelettrica". "Questo significa che il trend di crescita di utilizzo delle rinnovabili continua e in particolare, sempre ad agosto, quello del solare-fotovoltaico è stato significativo con una crescita di circa il 7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso".

L’Italia punta a produrre il 60% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030. E questo passerà da una crescita importante soprattutto della componente solare/fotovoltaica, con una definizione tecnica della “generazione distribuita”. Quello che ci dobbiamo aspettare è un amento dei cosiddetti "prosumer" (i consumatori di energia che la producono anche): tanti piccoli impianti che stanno modificando il funzionamento della rete di trasmissione nazionale, come ha spiegato Ferraris. Il manager ha citato un dato su tutti: oggi ci sono circa 800mila punti in cui si genera energia, dalle grandi centrali fino al piccolo produttore che ha un pannello fotovoltaico. "Quindici anni fa avevamo 800 punti in cui si generava energia".

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L'ad di Terna Luigi Ferraris intervistato da Class CNBC durante il forum Ambrosetti (foto: Imagoeconomica)

La rete oggi funziona, quindi, in maniera diversa, con un'inversione dei flussi. Essendo responsabile dell'equilibrio tra domanda e offerta di energia, Terna segue con grande attenzione l’evoluzione di questo scenario, concentrandosi sulla misurazione e sulla prevedibilità del comportamento di questi impianti di produzione che non sono programmabili come in precedenza. "Questo presuppone una rete fortemente magliata: dobbiamo congiungere più punti di prima nei luoghi dove si genera energia elettrica e creare strade alternative tra i punti di generazione quando uno di questi non è produttivo".

"Ci dobbiamo dotare di strumenti adeguati, dobbiamo digitalizzare i nostri processi, dobbiamo misurare i consumi e comportamenti di questi produttori. Dobbiamo sviluppare algoritmi che ci consentano di avere un grado di affidabilità sempre più evoluto nell’ottica di anticipare quello che accade. Dobbiamo essere pronti a sostituire gli impianti solari, che evidentemente non funzionano in giornate di pioggia, con impianti di stoccaggio come pompaggi o batterie" ha sostenuto Ferraris.

L’aumento delle macchine elettriche aggiunge un ulteriore, potenziale, generatore. Ferraris ha fatto notare che persino la batteria di una macchina ora può essere usata come un "deposito" di energia: in quest'ottica "quando l'auto viene parcheggiata rilascia energia che si rimette in rete". Davanti al moltiplicarsi di punti di generazione i gestori internazionali sono chiamati a orientarsi “verso il byte e un po’ meno verso il watt”. Il grande tema della transizione energetica, sicuramente accentuato dalle variazioni climatiche, è infatti la gestione dei picchi di energia: secondo gli esperti di Terna per bilanciare la produzione intermittente delle risorse rinnovabili servono impianti di storage (pompaggi e batterie) e i cosiddetti "peaker". L'ad di Terna è comunque ottimista: secondo lui "durante la giornata, se le condizioni atmosferiche sono regolari, nel 2030 possiamo ragionevolmente aspettarci che quasi il 100% della domanda di energia durante il giorno sarà coperta da impianti rinnovabili".