Storie di Terna_Giulia Masala
In prima linea

Saper ascoltare, la prima regola per gestire un team

Storie di Terna/ Giulia Masala, responsabile del team programmazione dell'Unità impianti di Villasor.

Gestire un team di lavoro in un distretto o "dipartimento di trasmissione" di Terna rappresenta «una sfida nella sfida», soprattutto in una fase di grande cambiamento dell'azienda nei modi di lavorare e negli obiettivi legati al suo ruolo di regista del sistema elettrico italiano e di abilitatore della transizione energetica. L'impegno e la dedizione nelle attività svolte possono dare la misura dell'orgoglio e della passione che prova un/una giovane ingegnere a entrare in questa azienda: Giulia Masala, oggi responsabile del team programmazione dell'Unità impianti di Villasor (Sud Sardegna) definisce così la sua esperienza lavorativa con il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale.

Contribuire alla trasformazione culturale di Terna e affrontare con passione la grande sfida della transizione energetica «è una grande responsabilità, nonostante tutte le difficoltà e gli sforzi quotidiani che ne derivano. Accogliere questa sfida, dunque, ci fa sentire giorno dopo giorno l'importanza del lavoro che svolgiamo e la responsabilità dell'impegno che ci assumiamo nei confronti della collettività. E questo, di certo, è motivo sia d'orgoglio sia di stimolo a dare sempre il meglio».

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<p>Giulia Masala al lavoro nella sede dell'Unità impianti di Terna a Villasor, in Sardegna (foto Terna)</p>

Laureata in ingegneria Civile presso l'Università degli Studi di Cagliari, Giulia ha cominciato a lavorare per Terna da neolaureata, inizialmente nell'unità allora denominata Coordinamento Tecnico Misure e Prove che oggi, a seguito di una riorganizzazione, è nell'ambito dei "distretti" e "dipartimenti di trasmissione". «Nei primi tre anni mi sono occupata di progettazione di linee elettriche e collegamenti ottici oltre che di analisi dei dati e della reportistica a supporto delle decisioni strategiche per il mantenimento e rinnovo degli impianti».

Con impegno e costanza, grazie a risultati quotidiani, Giulia è diventata presto un punto di riferimento per i colleghi della sua unità e delle altre strutture, fino a indirizzare i suoi responsabili nella scelta, avvenuta nel gennaio del 2022, di affidarle la responsabilità del team programmazione dell'Unità Impianti Villasor. È stato «un percorso progressivo ma rapido di assunzione di responsabilità e deleghe sempre maggiori nelle attività quotidiane che mi ha portato, dopo pochi anni dalla laurea, ad assumere un ruolo di responsabile di team».

«Tutte le attività sono dinamiche. Bisogna essere flessibili, aperti al dialogo e al cambiamento. Capita spesso di dover approfondire, gestire le criticità e arrivare insieme a una soluzione. Questa è la parte difficile ma anche più stimolante del nostro lavoro, in quanto aumenta l'ingaggio e valorizza il proprio operato facendo sentire tutti parte di una squadra in grado di affrontare con successo le difficoltà».

«Il mio team è composto da quattro persone e ogni giorno ci occupiamo di gestire il budget dell'unità impianti, monitorando l'avanzamento e svolgendo analisi che supportano il Capo Unità Impianti nel processo decisionale. Inoltre il team programmazione svolge un ruolo chiave nelle attività in ambito sicurezza e ambiente e per tutto ciò che riguarda il settore delle facility: ad esempio la gestione dell'autoparco o dei contratti cosiddetti di "global service". Queste ultime sono attività fondamentali per il corretto funzionamento della grande macchina che è l'unità impianti».

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<p>La sede di Villasor, presidio strategico di Terna in Sardegna (foto Terna)</p>

Essere un punto di riferimento per un gruppo di persone vuol dire aggregare i consensi, convogliare le energie verso un obiettivo comune e riuscire ad affrontare positivamente i cambiamenti. Un ruolo che richiede costanza, tenacia e determinazione. Ma anche entusiasmo e curiosità, che sviluppano e "allenano" competenze come resilienza ed elasticità. «Tutte le attività sono dinamiche. Bisogna essere flessibili, aperti al dialogo e al cambiamento. Capita spesso di dovere approfondire, gestire le criticità e arrivare insieme a una soluzione. Questa è la parte difficile ma anche più stimolante del nostro lavoro, in quanto aumenta l'ingaggio e valorizza il proprio operato facendo sentire tutti parte di una squadra in grado di affrontare con successo le difficoltà».

Oltre agli aspetti puramente tecnici, ogni giorno bisogna lavorare per creare un ambiente che faccia sentire tutti valorizzati e parte del gruppo. «Essere un bravo responsabile significa raggiungere gli obiettivi creando un ambiente sano, creativo e in cui ognuno è libero di esprimere al meglio il proprio talento». Come lei stessa racconta e consiglia a chi volesse intraprendere una carriera simile alla sua, bisogna avere costanza, flessibilità, voglia di fare ma soprattutto sapere ascoltare. «Una capacità indispensabile se si vuole lavorare in team e raggiungere insieme gli obiettivi».