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Energia sostantivo femminile: nuove professioniste STEM crescono

Per gestire la complessità della transizione energetica servono nuove competenze e professionalità, soprattutto tecnico-scientifiche e digitali. In Italia le iscrizioni alle discipline STEM stentano ancora a decollare, in particolar modo tra le donne: Terna ha avviato una serie di progetti concreti per contribuire al cambiamento partendo dalla formazione.

Qual è il modo migliore per celebrare la giornata internazionale della donna? Forse una risposta giusta non c’è. O forse la parola d’ordine, in un giorno come questo, dovrebbe essere solo una: “concretezza”. Niente proclami, niente aforismi il cui significato viene puntualmente dimenticato il giorno successivo. Ma azioni concrete volte a contribuire a quella tanto agognata parità di genere che si fa ancora fatica a raggiungere a livello globale e in Italia ancora di più. Ed è proprio quello che ha deciso di fare Terna: l’azienda che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale ha scelto di impegnarsi in numerose iniziative di Diversity & Inclusion ed Engagement volte a promuovere il rispetto reciproco e una maggiore consapevolezza sui comportamenti e i linguaggi inclusivi, il superamento degli stereotipi, ma soprattutto a incentivare il merito, attraverso l’adesione a diversi progetti promossi da associazioni no-profit come SheTech e Sistech. Al centro di tutto ci sono le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) materie che presentano ancora un elevatissimo gap di genere che deve essere colmato per consentire all’economia di crescere e alla società di evolversi.

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<p>Un gruppo di studentesse iscritte al Master di II Livello in “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, disegnato da Terna in collaborazione con le Università di Cagliari, Palermo e Salerno nell'ambito del progetto Tyrrhenian Lab (foto Terna)</p>

Il fattore donna e le discipline STEM: la situazione in Italia. Secondo una recente analisi della società di consulenza strategica McKinsey, anche se a livello generale il numero di donne in possesso di una laurea supera quello degli uomini, solo un laureato su tre nelle materie STEM è di sesso femminile, più precisamente il 38%. E le donne occupano appena il 22% di tutti i posti di lavoro tecnologici nelle aziende europee. Un divario confermato anche dall’Osservatorio STEM della Fondazione Deloitte, secondo cui in Italia i laureati in queste discipline sono ancora pochi, il 24,5%, e ancora meno tra le donne: solo il 15% ha infatti scelto di studiare queste materie. Cosa dice l’Istat? I dati ufficiali parlano chiaro: nel 2022 (ultimi disponibili) solo il 23,8% dei giovani tra i 25 e 34 anni era in possesso una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche: una percentuale che rappresenta una media tra il 34,5% degli uomini e il 16,6% delle donne. Continuando così - sottolinea McKinsey - la quota di donne che svolgono professioni tech in Europa è destinata ad arrivare al 21% entro il 2027.

Ma quali sono i motivi alla base di questo divario? Lo studio sottolinea come in Italia ma anche in Europa, il percorso di formazione dalla scuola primaria fino all’ingresso nel mondo del lavoro sia caratterizzato da due snodi fondamentali in cui i talenti femminili tendono a disperdersi. Un primo calo significativo della percentuale di donne nei corsi STEM si verifica durante la transizione dall’istruzione primaria e secondaria all’università, quando la percentuale scende del 18%. Il secondo arriva durante la transizione dall’università alla forza lavoro, quando si riduce di un altro 15%. Parte di questo fenomeno è legato alla mancanza di un servizio di orientamento che in Italia affianchi non solo le donne ma realmente tutti gli studenti.

I numeri di Terna. Il soffitto di cristallo è stato infranto: Terna è infatti una delle poche società quotate ad avere una donna come amministratore delegato, la manager Giuseppina Di Foggia. Escludendo Presidente e Ceo, cinque Consiglieri d’Amministrazione su undici sono di sesso femminile. Risultati incoraggianti si osservano anche guardando i numeri relativi alle donne impegnate in discipline STEM. Al 31 gennaio 2024, sono circa 900 le donne che lavorano in Terna, oltre 400 delle quali in mansioni e attività riguardanti materie scientifico-tecnologiche, comprese quelle impiegate nelle Unità Impianti. Solo un anno prima, il 31 dicembre 2022, le donne con funzioni STEM erano poco più di 350. È il risultato di un percorso di crescita, con un trend in continuo aumento e che ha portato, solo nell’arco di un anno, a un incremento di quasi il 20 per cento di donne impiegate nelle strutture più tecniche e tecnologiche.

Professionisti Terna
<p>Professionisti di Terna al lavoro in una delle sedi dell'azienda che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale (foto Terna)</p>

Il "boost" con Sistech. Ricordate a inizio articolo che avevamo utilizzato la parola “concretezza”? Ed è forse ispirandosi a quel sostantivo che Terna, nel marzo del 2023, ha deciso di fare qualcosa di concreto per il genere femminile, mettendo a disposizione otto borse di studio in ambito STEM destinate alle donne rifugiate. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Sistech, associazione no-profit attiva in Italia, Grecia e Francia che promuove l’accesso delle donne rifugiate nel mondo del lavoro digital&tech allo scopo di favorire l’inclusione e la diversità attraverso la competenza, la riqualificazione, le opportunità di vita e lavoro.

Il progetto, denominato Boost, prevede l’erogazione di borse di studio trimestrali, incentrate su data science, web or software development, digital project management, cybersecurity e digital marketing. Non solo: le donne rifugiate che hanno avuto l’opportunità di partecipare, per lo più di origine ucraina e nordafricana, hanno avuto accesso a corsi di lingua, percorsi di sostegno psicosociale, servizi di babysitting, supporto nella logistica, ricevendo un appoggio a 360 gradi che ha coinvolto anche le donne di Terna. Diverse lavoratrici della società hanno infatti deciso di dedicare il loro tempo a supportare queste donne rifugiate attraverso attività di mentoring, job shadowing, linguistic tandem. Le hanno aiutate nel loro percorso di inclusione professionale, nella creazione dei curriculum e nella presentazione delle candidature. Il tutto in forma assolutamente volontaria. E i primi frutti sono arrivati: tra le donne che hanno ottenuto la borsa di studio grazie al progetto realizzato in collaborazione con Sistech c’è anche chi ha avuto la possibilità di effettuare un colloquio e di partecipare alle selezioni di Terna. E una di esse ha appena iniziato a lavorare per l’azienda.

Per saperne di più sulla politica di diversità e inclusione di Terna

Le testimonianze. «Terna è un partner fondamentale per Sistech perché crede nell’importanza dell’inclusione sul posto di lavoro, ma capisce anche che ci vuole tempo e impegno per apportare un cambiamento reale», ha affermato Joséphine Goube, fondatrice e amministratore delegato dell’organizzazione no-profit. «Attraverso la nostra collaborazione quotidiana, Sistech e Terna danno potere alle donne rifugiate, consentendo loro di tracciare il proprio percorso professionale».

Christiana G. da inizio marzo ha cominciato a lavorare in Terna. Negli anni precedenti ha sviluppato competenze tecniche in video making e strumenti di visualizzazione e, dopo un lungo percorso, questo è sicuramente un punto di partenza. Ma come è nato il suo interesse per il settore STEM? «Diversi anni fa ho visto che il mondo stava evolvendo e quindi ho deciso di inserirmi nell’innovazione e crescere con il mondo. Ho dovuto affrontare diverse sfide nel mio percorso di riqualificazione professionale, tra tutte la mancanza del tempo: ero una ragazza da sola in un Paese straniero che doveva lavorare per sostenersi e per pagare i costi dei corsi, grazie a Sistech ora posso studiare come e quando voglio». L’ambizione professionale di Christiana dopo questa esperienza è chiara: trovare un impiego duraturo e lavorare in un’azienda che possa farle imparare cose nuove e consentirle di condividere le sue conoscenze con altre persone. Perché il ricordo più bello di questo cammino è aver visto altre donne come lei e non sentirsi sola.

Un percorso simile lo ha fatto Eren S., da sempre attratta dal mondo della tecnologia e della creatività. Imparare una lingua straniera come l’italiano è stato difficile, certo, ma non un ostacolo alle sue ambizioni professionali. E oggi guarda con passione al futuro lavorativo. «Ho conosciuto tante ragazze di culture diverse e ho avuto l’opportunità di visitare alcune delle aziende più importanti nel campo della tecnologia. Vorrei usare la mia competenza per creare soluzioni web che possano migliorare la vita delle persone, soprattutto quelle con bisogni speciali».

Piena di energia è anche Ahlam A.: il mondo giusto per lei l’ha scoperto il giorno in cui ha scritto la prima riga di un “codice”, l’inizio di una crescita professionale che l’ha vista acquisire una serie di competenze tecniche in programmi di scrittura e non solo per computer. E oggi il suo obiettivo è «avere una mia startup».

«Terna è un partner fondamentale per Sistech perché crede nell’importanza dell’inclusione sul posto di lavoro, ma capisce anche che ci vuole tempo e impegno per apportare un cambiamento reale. Attraverso la nostra collaborazione quotidiana, Sistech e Terna danno potere alle donne rifugiate, consentendo loro di tracciare il proprio percorso professionale».

Joséphine Goube Fondatrice e AD di Sistech

Le altre iniziative di Terna per la parità di genere. Da tempo Terna si è impegnata a raggiungere la parità di genere e continua a realizzare numerose iniziative di Diversity & Inclusion e Engagement, volte a promuoverel’inclusione, l’equità e il merito.

«In Terna ci impegniamo concretamente per creare un ambiente di lavoro che sia il più possibile inclusivo, promuovendo l’equità, contrastando le discriminazioni e valorizzando le diversità e al tempo stesso l’unicità delle persone, che rappresentano l’asset più importante dell’azienda, nonché il merito, leva universale e catalizzatore di inclusione sociale» sottolinea Daniele Amati, Direttore People Organization and Change di Terna. «Nell’ambito della gender equality abbiamo già avviato e stiamo lanciando una serie di iniziative che, attraverso l’innovazione e la riqualificazione, consentiranno a ogni nostra risorsa di poter sviluppare e potenziare il proprio talento e le proprie competenze. Il nostro - prosegue Amati - è un impegno che favorisce l’orientamento e la formazione in particolare di studentesse e giovani professioniste, con focalizzazione sulle discipline digitali e tecnico-scientifiche, le STEM, e in generale in ambiti in cui le donne sono sottorappresentate o assenti e che rappresentano le principali opportunità lavorative di oggi e del futuro».

Daniele Amati direttore POC Terna
<p>Daniele Amati, direttore People Organization and Change del Gruppo Terna (foto Terna)</p>

Oltre al progetto Boost, realizzato in collaborazione con Sistech, la società sostiene l’iniziativa Role Model di ELIS, nell’ambito del progetto Scuola – Impresa, che vede alcune delle lavoratrici impegnate a portare il proprio esempio all’interno dei licei italiani per orientare studentesse e studenti verso le carriere STEM.

L’azienda sostiene inoltre l’iniziativa Data Girls, nata nell’ambito del progetto GROW - Generating Real Opportunities for Women promosso dalla Luiss Business School, per coinvolgere le donne nel campo della gestione dei dati e aumentare così la presenza dell’occupazione femminile in ambito digitale. Non solo: sempre con la Luiss, è stata avviata una collaborazione per sostenere il percorso di Master Degree in Data Science & Management attraverso il finanziamento di una borsa di studio biennale rivolta a una studentessa dell’area STEM.

Da segnalare, infine, la partnership attivata con l’associazione no-profit SheTech che si occupa di parità di genere nel settore digital e tech. L’iniziativa ha coinvolto le donne STEM di Terna nella community di SheTech, dando la possibilità alle risorse di confrontarsi con professioniste di altre aziende attraverso la partecipazione a eventi, workshop e altre iniziative.

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<p>Le studentesse della seconda edizione del Master di II Livello in "Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica" nell'ambito del progetto Tyrrhenian Lab (foto Terna)</p>