T Lab Francesco Del Pizzo studenti Salerno Terna
In prima linea

Nuove generazioni e competenze per la transizione. Parla Francesco Del Pizzo

Grande successo per il primo master, promosso da Terna, in “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica". Un primo bilancio dopo la chiusura del bando con il direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento.

Investire in sviluppo e innovazione significa investire soprattutto sul capitale umano e sulla costruzione di competenze specialistiche utili a fare crescere le aziende e il sistema Paese. Terna, il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, ha deciso di puntare su un progetto ambizioso: il Tyrrhenian Lab, un laboratorio diffuso creato in sinergia con università, centri di ricerca e poli di innovazione che si propone di accelerare l’evoluzione del sistema elettrico attraverso la creazione di nuove professionalità specialistiche che fondano competenze manageriali, ingegneristiche, informatiche e statistiche. Un progetto ambizioso che diventa ancora più sfidante se si tiene conto del territorio in cui si sviluppa e che vuole contribuire a sviluppare: il Sud Italia, e in particolare Palermo, Cagliari e Salerno, le tre città di approdo dei cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di 950 km di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti, favorendo l’integrazione dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Mettendo la competenza e la professionalità al centro della propria visione strategica, Terna ha deciso di promuovere nell’ambito del Tyrrhenian Lab un master gratuito di II livello in “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica” che offre ai partecipanti un percorso formativo innovativo e altamente qualificante e garantisce loro che, una volta conclusa l’esperienza, diventeranno parte integrante di un meccanismo volto a costruire il futuro del sistema elettrico. Di questa nuova opportunità messa a disposizione dal gruppo abbiamo parlato con Francesco Del Pizzo, direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento.

Dottor Del Pizzo, quali sono le caratteristiche principali del master in Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica promosso da Terna?

«Si tratta di un master II livello rivolto a tutti i laureati magistrali in discipline Stem e distribuito tra le università di Salerno, Cagliari e Palermo. Su questo progetto Terna ha assunto un impegno triennale. Di conseguenza, quella che partirà a novembre sarà la prima edizione, ma ce ne saranno almeno altre due. È un master gratuito, totalmente finanziato da Terna. La società paga tutte le spese sostenute dall’Università per realizzare il progetto, ma eroga anche una borsa di studio aggiuntiva a tutti i partecipanti che è pari allo stipendio di un neolaureato. La durata del master è di 10 mesi, i primi 6 saranno di formazione in aula con i professori dell’Accademia e i manager di Terna. A valle di questo periodo i partecipanti dovranno sviluppare una tesi di gruppo in azienda. Avranno 4 mesi di tempo durante i quali condurranno una vita aziendale e metteranno in pratica le competenze su cui si stanno specializzando».

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Il responsabile Strategie di sviluppo rete e dispacciamento di Terna Francesco Del Pizzo presenta il master all'Università di Cagliari (foto Terna)

Il percorso non finisce una volta concluso il master, però…

«Assolutamente no, il master è solo uno step all’interno di un percorso che guarda al futuro. Una volta conclusa la formazione, i 45 studenti selezionati riceveranno da parte di Terna una lettera d’impegno all’assunzione con contratto a tempo indeterminato e potranno operare in qualità di esperti di algoritmi e modelli per il Mercato Elettrico, esperti di sistemi di analisi e regolazione, esperti di gestione degli apparati di campo, esperti dei sistemi di Automazione di Stazione (SAS) ed esperti di Sistemi IoT di Stazione. I laureati che intraprendono questo percorso sanno sin dall’inizio che non devono cercare un lavoro, ma hanno già trovato la loro destinazione».

Che riscontro avete ottenuto in questa prima edizione?

«La scadenza per la presentazione delle domande era fissata per il 18 settembre. Ci riteniamo molto soddisfatti perché abbiamo avuto un’adesione importante nonostante il poco tempo a disposizione: 170 domande di ammissione a fronte di 45 posti disponibili, 15 per sede. Il 70% delle richieste è arrivato da ingegneri e abbiamo anche un’elevata rappresentanza femminile: il 20,5%, una percentuale superiore alla media delle facoltà di ingegneria».

Quali sono gli obiettivi e la visione alla base del Tyrrhenian Lab e del master in Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica?

«Il master è l’iniziativa di punta del Tyrrhenian Lab, un centro di ricerca e sviluppo delle tecnologie digitali applicate alla gestione della rete che rientra nella decisione di Terna di investire complessivamente 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni sullo sviluppo di competenze specializzate per affrontare la transizione energetica. Avremo tre sedi a Palermo, Salerno e Cagliari. Il laboratorio impiegherà a regime circa 200 persone, con un indotto qualificato di altre 800 persone. Complessivamente questa iniziativa di sviluppo territoriale coinvolgerà dunque circa mille professionisti, tutti altamente specializzati in discipline Stem, che svilupperanno tecnologie applicate alla gestione della rete elettrica. Per noi è un motivo d’orgoglio perché attualmente in Italia c’è una limitata comprensione del valore che si può generare dalla competenza, dalla specializzazione e della possibilità di impiegare le nostre laureate e i nostri laureati in ambiti di eccellenza, senza la necessità di andare a cercare cervelli altrove».

Possiamo dire che si tratta di un investimento in capitale umano che si traduce in un investimento in innovazione?

«Terna ha deciso di investire direttamente sulla competenza e sullo sviluppo delle tecnologie. Noi non compriamo forniture e tecnologia, le sviluppiamo partendo dalle idee fino ad arrivare ai prodotti. Un approccio che ci distingue rispetto ad altri operatori che invece sono molto dipendenti dalle forniture del mercato. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di investire nel Tyrrhenian Lab e nel master in Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica. Noi operiamo in un mercato di nicchia, ogni Paese ha un solo Tso (Transmission System Operator, ndr), quelli grandi sono molto pochi, e quindi non c’è una massa critica di clienti che giustifica investimenti in innovazione digitale applicata alle reti di trasmissione. Terna è cosciente del fatto che se non si pone alla guida dell’innovazione, sarà difficile che sia qualcun altro a farlo. Per questo motivo abbiamo scelto di intraprendere questa strada coraggiosa. Non ci affidiamo al mercato per realizzare le nostre idee, ma sviluppiamo competenze interne in grado di metterle in pratica».

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Studenti dell'Università di Salerno alla presentazione del master in “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica” (foto Terna)

Si tratta di un progetto interessante anche perché rappresenta un possibile risposta al cosiddetto "mismatch", il divario tra domanda e offerta di lavoro che in Italia è arrivato secondo i dati al 43,4%. È un fenomeno che avete riscontrato anche voi?

«Il sistema formativo italiano per alcune discipline, penso all'ingegneria elettrica e alle competenze digitali applicate alla rete elettrica in particolare, è un po' asfittico. Non ci sono né una formazione universitaria né un mercato sufficienti. Manca proprio la professionalità che noi ricerchiamo, vale a dire una figura che conosca il sistema elettrico come macchina complessa e al contempo possieda una competenza di carattere digitale. Storicamente, nei processi aziendali, queste due competenze sono state affidate a professionisti diversi: ingegnere elettrico da un lato e ingegnere informatico o elettronico dall’altro. Bisogna però capire che, se vogliamo fare innovazione, le due competenze devono convergere nella stessa figura professionale».

Quindi i partecipanti al master acquisiranno anche questa nuova professionalità ibrida?

«Noi puntiamo a costruire figure che abbiano un’ibridazione nativa perché l’unione delle competenze in una sola persona consente processi creativi molto più ampi. Il nostro obiettivo è insegnare l’informatica a professionisti che si occupano di elettricità e insegnare l’elettricità a professionisti che si occupano di informatica. Una volta acquisite le competenze necessarie, avremo professionisti che porteranno a termine la missione per cui sono stati formati: applicare l’innovazione digitale alla gestione della rete ed essere utili alla crescita del Paese e alla sua transizione verso un mondo più digitale e più ecologico».

Cagliari, Palermo e Salerno sono le tre città di approdo dei cavi sottomarini del Tyrrhenian Link e anche quelle in cui sorge il progetto del Tyrrhenian Lab e in cui si svilupperà il master. L’iniziativa diventa quindi anche un'opportunità importante di sviluppo per il Sud Italia…

«In Italia la migrazione dei cervelli è un fenomeno sempre più dilagante. Giovani che si laureano al Sud e poi sviluppano il loro potenziale altrove, al Nord o all’estero. Si tratta di una tendenza che impoverisce lo strato sociale del Paese, privando soprattutto il Sud Italia di professionalità e competenze fondamentali per il suo sviluppo. Un aspetto molto interessante del nostro master è l’arrivo di candidature da parte di moltissime persone provenienti da altri atenei. Candidati che arrivano dal Politecnico di Torino, dalla Sapienza di Roma, dalla Federico II di Napoli. A Salerno il 73% dei candidati non ha frequentato l’Università di Salerno, mentre a Cagliari e a Palermo la quota di domande da laureati esterni è pari rispettivamente al 23% e al 27%. Il motivo è presto detto: si tratta di un’opportunità che attrae anche altri atenei, che dà la possibilità a chi ha studiato fuori di tornare nella propria terra d’origine, mettendo a disposizione una professionalità specialistica che la aiuti a svilupparsi».

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Francesco Del Pizzo, direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna (foto Terna)