L’inverno, quando si parla di infrastrutture elettriche, è uno dei periodi più critici. Il maltempo e il freddo mettono a dura prova tutti gli elementi che garantiscono il normale funzionamento della rete elettrica, nonostante le precauzioni e gli accorgimenti del caso. Le linee elettriche sono costruite tenendo conto dei molteplici fattori e dei carichi che andranno ad agire sulle strutture in determinati luoghi e condizioni atmosferiche, ma escludere tutti i rischi è impossibile.
Per conduttori, funi di guardia, sostegni, la principale minaccia è soprattutto una: la neve. Nelle zone montane, oltre a rappresentare una costante nella stagione invernale, la neve può diventare un problema non da poco quando si parla di tralicci ed elettricità. È dalle precipitazioni nevose che si originano infatti i “manicotti”, cilindri di ghiaccio dovuti alla neve bagnata (cioè ad alto contenuto di acqua liquida nel fiocco) che toccano dimensioni anche di dieci volte il diametro del conduttore. Dietro la loro formazione ci sono nevicate con temperature vicine agli zero gradi e basse intensità di vento. A causa di quest’ultimo, la neve bagnata può aderire sul conduttore – il filo dove scorre l’energia elettrica – determinando una rotazione; man mano che si solidifica, ecco che si crea l’effetto del manicotto.