Il salone internazionale dei Lavori sotto tensione (LST) è arrivato al via. Organizzato dal 1992 ogni tre anni da uno dei paesi membri di LWA (Live Working Association), associazione nata negli anni '90 tra le aziende europee del settore con l'obiettivo di tracciare lo stato dell'arte nell'ambito di questa attività, che richiede competenze tecniche sempre più distintive e innovative: basti pensare che si svolge sulla rete elettrica senza mai interrompere il flusso elettrico ad alta tensione. Quest'anno è Terna, nelle vesti di rappresentante italiana della LWA, che ha raccolto il testimone dal gestore della rete francese RTE e ospita la tredicesima conferenza Icolim al Lingotto di Torino dal 15 al 17 giugno. Un evento importante che sarebbe dovuto avvenire nel 2020 (il titolo della conferenza è "Icolim 2020"), ma che è stato giocoforza rinviare a causa della pandemia. Partecipano istituzioni, accademici, gestori di rete, distributori, società elettriche, capi dipartimento, ingegneri, ricercatori e ovviamente i tecnici per tenere conto dell'evoluzione che interessa questo tipo di attività e il suo impatto sul sistema elettrico.
Cosa vuol dire essere protagonisti dell'edizione 2020 di Icolim lo abbiamo chiesto ad Alessandro Trebbi, responsabile Asset Management di Terna che qui spiega anche cosa sono esattamente i lavori sotto tensione. «Nella gestione della rete ad alta tensione ci sono due modi in cui affrontare la manutenzione: quello convenzionale, in cui l'asset non è alimentato da corrente elettrica (si interrompe il collegamento); e quello "sotto tensione" nel quale si lavora lungo i fili o sopra i grandi "tralicci" mentre trasportano l’elettricità ad alta e altissima tensione della rete nazionale di trasmissione gestita da Terna». Una manutenzione senza interruzioni di corrente per prevenire i guasti ed evitare così i disservizi per gli utenti.