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In prima linea

I cantieri vanno avanti, alla sicurezza dei cavi ci pensiamo noi

L’energia delle persone Terna ai tempi del Covid-19. Al controllo degli elettrodotti interrati di Torino ci pensa Pierpaolo Basentini, 33 anni, tecnico operativo dell’Unità impianti locale.

L’elettricità non si muove solo "a vista" attraverso i conduttori che collegano i tralicci dell'alta tensione. Le città sono attraversate da cavi sotterranei, che devono essere monitorati costantemente per garantire la sicurezza del sistema elettrico. A Torino se ne occupa Pierpaolo Basentini, 33 anni, referente tecnico dei cavi di competenza dell’Unità Impianti torinese di Terna, il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale. Basentini è un tecnico operativo e nelle sue giornate lavorative passa in rassegna tutte le segnalazioni di scavi e le richieste di planimetrie, oltre che i cantieri veri e propri che sorgono in prossimità dei tracciati degli elettrodotti sotterranei.

“Tutto quello che riguarda i cavi di Torino e le interferenze di cui potrebbero essere oggetto riguarda il mio lavoro. I miei colleghi ed io ci dedichiamo anche a mantenere un rapporto con le imprese impegnate negli scavi, per ricordare loro l'importanza di tenerci sempre al corrente su tutti i lavori in corso. Sul territorio può capitare che qualcuno si dimentichi di mandarci una mail per notificare un intervento, come nel caso di riparazioni ad acquedotti o teleriscaldamento", racconta. "Per questo motivo abbiamo un operativo che controlla i cavi su base giornaliera, muovendosi in città. Non ci sono mai state situazioni davvero al limite, per fortuna: è vero che i cavi sono segnalati, ma è anche merito del nostro lavoro di formazione alle imprese (che sono quasi sempre le stesse, in lavori del genere), a cui spieghiamo e rispieghiamo sempre tutti i fattori da prendere in considerazione. Vale la pena perdere dieci minuti in più, per salvaguardare la linea e il lavoro di tutti”.

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Operazioni di posa del cavo interrato della rete di trasmissione nazionale (foto Terna)

Basentini lavora all’ombra della Mole dal 2017, ma il suo percorso in Terna inizia nell’ormai lontano 2008: “Prima lavoravo all’Unità Impianti della sede di Potenza. Quando è stata chiusa ho deciso di spostarmi a Torino, anche se prima non mi occupavo di cavi ma di linee aeree. Ho una formazione da perito elettrotecnico, avevo iniziato a studiare Ingegneria Ambientale all’università però ho mollato dopo poco. Terna mi ha chiamato per un colloquio praticamente subito, una volta finita la scuola superiore e alla fine… ho deciso di dedicarmi solo al lavoro. È andata molto bene lo stesso!”.

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Il tecnico di Terna Pierpaolo Basentini al lavoro (foto Terna)

Oltre che in ufficio, Basentini si muove anche nei diversi cantieri Terna in città. “Insieme ai colleghi controlliamo i cantieri stessi e l’esecuzione dei lavori, oltre alle problematiche che nascono sul momento. Quando di cantieri non ce ne sono, ci occupiamo della preparazione dei successivi”. “In questi mesi di Covid, ho dedicato energie soprattutto a questa parte del lavoro, quella organizzativa” racconta il tecnico.

“Nei mesi di lockdown si sono fermati i cantieri ma noi abbiamo continuato a fare sopralluoghi con le diverse imprese per poter ripartire non appena è stato possibile, già nel mese di maggio. Le ditte che lavorano operativamente hanno bisogno di vedere dov’è la linea, per arrivare pronte. In questo modo nel giro di poche settimane siamo riusciti a dare il via a tre nuovi cantieri". Lo smart working per emergenza Covid per Basentini è stato molto breve ed è durato appena due settimane, grazie ai turni e gli spazi organizzati da Terna che garantiscono l'alternanza a turni con i colleghi in ufficio.

Per sfruttare al meglio il tempo di “fermo” obbligatorio, inoltre, il tecnico è stato impegnato come tutor nella formazione del personale operativo dell'Unità impianti: “Approfondire così bene determinati argomenti è stata una bella esperienza e opportunità. Il fatto poi di essere in pochi, ovviamente in modalità web conference, ci ha portato a sviluppare grande confidenza tra noi, tenendoci nel frattempo in contatto anche in questo periodo complicato”.

In cantiere, intanto, i lavori procedono e le norme di sicurezza contro la diffusione del virus sono da mesi a pieno regime. Nessun disagio, comunque. “Non nascondo che la primavera scorsa, con i primi caldi, portare la mascherina è stato un po’ più scomodo del solito. Ma ormai ci siamo abituati. Nel 2008, mettendo per la prima volta il casco, ho provato le stesse sensazioni e ora non me ne accorgo nemmeno più: è solo questione di abitudine!”.