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In prima linea

Nuova spinta agli investimenti nell’update del Piano industriale di Terna 2021-2025

Dal gestore della rete di trasmissione nazionale un piano da 10 miliardi di euro per una strategia fondata sullo sviluppo di infrastrutture sostenibili e l'integrazione di tre fattori: il potenziamento delle fonti rinnovabili, l'implementazione dei sistemi di accumulo e la crescita delle interconnessioni con l'estero.

Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, accelera ancora sul fronte degli investimenti, stanziando 10 miliardi di euro (di cui 1,7 nel 2022) per la transizione energetica e lo sviluppo del Paese. È questa la novità principale contenuta nell'aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 "Driving Energy" presentato il 24 marzo 2022 dall'amministratore delegato del gruppo, Stefano Donnarumma. In termini di politica energetica, Terna mette al centro della propria strategia lo sviluppo di infrastrutture sostenibili e l'integrazione di tre fattori cruciali per il futuro del Paese: il potenziamento delle fonti rinnovabili, l'implementazione dei sistemi di accumulo e la crescita delle interconnessioni con l'estero.

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L'amministratore delegato di Terna Stefano Donnarumma a margine della conferenza stampa sull'aggiornamento di Piano industriale 2021-2025 (foto Terna)

Donnarumma sintetizza così gli obiettivi del nuovo piano: «Un significativo aumento degli investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica, un ulteriore rafforzamento di Terna quale regista della transizione energetica, un futuro ancor più sostenibile e privo di emissioni inquinanti, un'azione tesa a favorire una maggiore autonomia energetica del Paese grazie a un più incisivo sviluppo delle energie rinnovabili. Tutto questo rappresenta il nostro concreto impegno sia dal punto di vista industriale sia istituzionale».

Gli investimenti previsti dal Piano industriale 2021-2025. Nel dettaglio, Terna prevede di investire 9,5 miliardi di euro per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale. I fondi saranno ripartiti in questo modo:

5,6 miliardi per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale (principalmente realizzando linee ad alta tensione in corrente continua);

2,6 miliardi per le attività di rinnovo ed efficienza degli asset (con la sostituzione, dove possibile, delle linee aeree con la posa di cavi interrati);

1,3 miliardi per il Piano di Sicurezza (migliorando la regolazione della tensione e la stabilità del sistema).

«Questi investimenti saranno fondamentali per raggiungere i traguardi di decarbonizzazione che l'Italia e l'Europa si sono prefissati. Inoltre consentiranno di abilitare l'integrazione delle fonti rinnovabili e l'elettrificazione dei consumi oltre a sempre più elevati livelli di qualità del servizio, al minor costo per cittadini e imprese».

L'amministratore delegato di Terna Stefano Donnarumma

Inoltre saranno spesi complessivamente 1,2 miliardi per la digitalizzazione e l'innovazione, concentrando gli sforzi sulle soluzioni più tecnologiche per il controllo da remoto delle stazioni elettriche e delle infrastrutture di trasmissione. In questo modo Terna rafforza il proprio ruolo di regista del sistema elettrico italiano, in coerenza con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e i target del Green Deal fissati a livello internazionale, che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra par ad almeno il 55% entro il 2030.

Gli investimenti di Terna sono «fondamentali per raggiungere i traguardi che l'Italia e l'Europa si sono prefissati. Inoltre consentiranno di abilitare l'integrazione delle fonti rinnovabili e l'elettrificazione dei consumi, nonché di garantire una sempre maggiore sicurezza ed efficienza dell'approvvigionamento, l'adeguatezza del sistema e i più elevati livelli di qualità del servizio, al minor costo per cittadini e imprese».

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Un cantiere di Terna per la posa di un cavo interrato, a Genova (foto Terna)

Gli obiettivi di bilancio a fine piano. Sotto il profilo contabile, con l’aggiornamento del Piano, Terna ritocca i propri obiettivi di bilancio: il nuovo target per i ricavi al 2025 è fissato a quota 3,08 miliardi di euro; per quanto riguarda la redditività, invece, sullo stesso orizzonte temporale l'Ebitda dovrebbe raggiungere i 2,14 miliardi. La crescita media annua sarà quindi superiore al 4% per il fatturato e al 3% per l’Ebitda.

Nel 2022, in particolare, è previsto che i ricavi crescano a 2,74 miliardi di euro e l’Ebitda a 1,9 miliardi di euro. L'utile netto per azione si attesterà a 39 centesimi di euro nel 2022 e a 45 centesimi nel 2025, al netto della valorizzazione in corso delle attività internazionali. Sul versante della remunerazione, Terna conferma la propria politica di dividendi: dal 2022 al 2023 la crescita media annua della cedola sarà pari all’8% rispetto al dividendo 2021. Per gli anni 2024 e 2025, invece, è previsto un payout del 75%, con un dividendo minimo garantito pari a quello del 2023.

Nonostante l’accelerazione degli investimenti, Terna punta a preservare una struttura del capitale solida e sostenibile in tutto l’arco di Piano, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, un costo del debito netto pari all’1,3% e un rapporto debito netto / RAB pari a circa il 60% al 2025.

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Un momento della presentazione dell'update di Piano industriale 2021-2025 "Driving Energy" nell'auditorium di Terna, a Roma (foto Terna)

I numeri del 2021. L'aggiornamento del Piano Industriale arriva dopo un 2021 chiuso da Terna con gli indicatori economici in miglioramento: i ricavi, pari a 2,604 miliardi di euro, sono cresciuti del 4,6% rispetto al 2020, mentre l'utile netto si è attestato a 789,4 milioni, in miglioramento di 3,9 milioni rispetto all’esercizio precedente. Sul versante della redditività, l'Ebitda 2021 ha raggiunto il livello di 1,85 miliardi, per un aumento del 2,4% su base annua. Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna l’anno scorso sono stati pari a 1,52 miliardi, in salita del 12,6% rispetto al 2020.

Il dividendo per l'esercizio 2021 ammonta a 29,11 centesimi di euro per azione, di cui 9,82 centesimi già versati in acconto e 19,29 da mettere in pagamento dal 22 giugno con stacco della cedola il 20 giugno. Infine, per ridurre ulteriormente il profilo di rischio del Gruppo, Terna ha valutato l'opportunità di avviare un processo di valorizzazione delle attività in Sud America, con l'obiettivo di cedere fino al 100% del proprio portafoglio LatAm.