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Transizione

In nome del clima #12: gli animali stanno diventando più piccoli a causa della crisi climatica

Sfatiamo mensilmente alcuni credo su ambiente, cambiamento climatico e transizione ecologica. N°12: il riscaldamento globale influenza le dimensioni di molti animali mettendo rischio la loro sopravvivenza.

Negli ultimi decenni, secondo i ricercatori, molte specie di uccelli, pesci, mammiferi, anfibi e piante si sono rimpicciolite a causa dell’aumento delle temperature provocato dalle attività umane, mettendo a rischio la loro sopravvivenza.

Uno studio condotto su oltre 70mila esemplari di uccelli migratori, che tra il 1978 e il 2016 si erano scontrati nei grattacieli di Chicago, dopo averli recuperati e conservati ha concluso che almeno 50 specie di volatili comuni in Nord America si sono rimpicciolite in media di 2,6 punti percentuali, e che anche la loro struttura ossea si è ridotta: «una reazione generale ai cambiamenti climatici», sancisce lo studio.

E ancora: secondo una ricerca del 2017, negli ultimi sei decenni il pesce cosiddetto “menhaden”, che vive prevalentemente nel Golfo del Messico e nella costa atlantica di Stati Uniti e Canada, si è rimpicciolito in media del 15 percento. Lo stesso è accaduto a una specie di salmone che nuota nel fiume Tenojoki, nel nord della Finlandia: in 40 anni i maschi hanno perso circa la metà della loro massa corporea, mentre le femmine sono diminuite del 10 percento.

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Negli ultimi decenni, secondo i ricercatori, molte specie di uccelli si sono rimpicciolite a causa dell’aumento delle temperature (Daniyal Gavanati/Pexels.com)

Oltre a pesci e uccelli, il trend è stato notato anche sui mammiferi: i ricercatori che hanno analizzato i topi selvatici nel parco nazionale di Doñana, nel sud della Spagna, hanno scoperto che i roditori del posto pesano fino a un terzo in meno rispetto a quarant’anni fa. Un fenomeno, questo, che risponderebbe al principio di Bergmann, secondo cui mammiferi e uccelli a sangue caldo presentano dimensioni maggiori a temperature più basse, mentre sono più piccoli a temperature più elevate: gli animali più grandi, infatti, disperdono il calore più lentamente in climi temperati, mentre quelli più piccoli più velocemente in climi caldi e secchi.

Quanto osservato di recente ha altri precedenti nella storia: grazie allo studio dei fossili, si è capito che gli esemplari di diverse specie si erano rimpiccioliti anche durante l’era geologica che cominciò circa 56 milioni di anni fa, l’Eocene, quando le temperature aumentarono tra i 5 e gli 8 gradi in 10mila anni. Il problema è che a causa delle attività umane il pianeta si sta riscaldando a un ritmo dieci volte più veloce rispetto alla media avuta nelle ere glaciali, e le specie-animali potrebbero non avere abbastanza tempo per adattarsi senza correre il rischio di estinguersi.