Tempesta eunice
Transizione

Dovremo abituarci alle grandinate

In Italia questo tipo di rovesci violenti è aumentato notevolmente negli ultimi vent'anni a causa del cambiamento climatico.

Le grandinate avvengono con frequenza maggiore in alcune aree del pianeta a causa della morfologia del territorio. È più probabile che si verifichino dove ci sono montagne particolarmente alte, che influiscono sulla circolazione delle masse d’aria nell’atmosfera. In Italia, ad esempio, dove sono presenti due estese catene montuose come Alpi e Appennini, rispetto ad altri Paesi le grandinate sono più diffuse, specialmente nell'area della Pianura Padana.

Ci sono però anche altri fattori che influiscono sulla probabilità che avvenga una grandinata, come le condizioni atmosferiche: questi rovesci sono infatti più comuni in determinate stagioni dell’anno. In Italia storicamente il periodo delle grandinate va da aprile a ottobre, ma negli ultimi anni il fenomeno sembra coinvolgere anche parte dei mesi successivi.

7 D8 CFFCC 995 A 2 CEE A6 DD9 B838 E06 BAC8

Alcune zone geografiche, come l'Italia, sono più suscettibili alle grandinate rispetto ad altre.

Le grandinate sono un evento meteorologico ancora relativamente poco conosciuto, a causa della difficoltà di raccogliere dati in merito. Fino a qualche decennio fa, la grandine poteva essere studiata con molti limiti, perché essendo un fenomeno breve e circoscritto il tempo per rilevarlo era poco. Allo stesso modo gli strumenti adeguati per misurarla non erano così diffusi. A partire dagli anni Duemila, però, un aiuto è arrivato dall'utilizzo di satelliti e radar meteorologici, che consentono di individuare la presenza di chicchi di grandine all’interno delle nubi, e di farlo per un'ampia porzione di territorio, compresi mari e oceani.

Questi strumenti non fanno riferimento ai chicchi caduti a terra, ma restituiscono dati sulla probabilità che avvenga una grandinata. In tal modo gli scienziati del clima possono raccogliere informazioni utili per comprendere quanto spesso grandina in una precisa regione del pianeta.

In Italia, dove sono presenti due estese catene montuose come Alpi e Appennini, rispetto ad altri Paesi le grandinate sono più diffuse, specialmente nell'area della Pianura Padana.

Diversi studi hanno dimostrato che dal 1999 al 2021 nell'area del bacino del Mediterraneo le grandinate sono aumentate. Questa crescita è stata riscontrata sia per le grandinate “tradizionali”, quelle con chicchi tra i 2 e i 10 centimetri, sia per quelle cosiddette "estreme", con chicchi dal diametro superiore ai 10 centimetri. Grazie all’uso dei satelliti è stato inoltre possibile verificare che, sul Mediterraneo, solo nell’ultimo ventennio questo particolare fenomeno meteorologico è aumentato di 30 punti percentuali. La temperatura superficiale delle acque del Mar Mediterraneo, fattore che influenza la probabilità delle grandinate, non a caso è in crescita da tempo a causa del cambiamento climatico.

Insieme ad altri fattori, dovuti al riscaldamento globale, le condizioni che favoriscono la grandine sono ormai sempre più frequenti. E se negli ultimi decenni il trend è cresciuto, è abbastanza improbabile che la tendenza si invertirà in futuro.

Questo è un problema da non sottovalutare, perché le grandinate possono provocare danni significativi all'agricoltura, ai veicoli, alle abitazioni e alle infrastrutture, tra le altre cose. I costi associati possono essere molto consistenti, specialmente nelle regioni in cui l'agricoltura è una componente vitale dell'economia. Nell'estate del 2023, in Friuli Venezia Giulia, una delle regioni italiane storicamente più colpite dal fenomeno, è stato battuto il record europeo per chicco di grandine con il diametro maggiore: 19 centimetri.

Per saperne di più sulla resilienza del sistema elettrico

Esistono comunque diverse tecniche sperimentali o in fase di sviluppo per prevenire o mitigare gli effetti delle grandinate: un esempio è l'utilizzo di generatori di vortici per interrompere la formazione della grandine o l'uso di sostanze chimiche per modificare le nuvole. I progressi resi possibili dalla tecnologia nella previsione meteorologica hanno però anche permesso lo sviluppo di sistemi di allerta precoce per le grandinate.