Solo una nuova alleanza tra scienza, governi e imprese private potrà salvare il mondo dalla catastrofe climatica. Una sfida immane, che può essere vinta solo così, partendo immediatamente per recuperare il tempo perduto. Una sfida all’insegna dei sacrifici? Nient’affatto. La salvezza del mondo può essere, a ben vedere, un poderoso palcoscenico di nuovi business. Salvare il domani delle nuove generazioni facendo persino buoni affari? L'IEA, l’Agenzia internazionale per l’energia, giura di sì. E traccia la strada nel suo rapporto Net Zero by 2050.
Un serio percorso per la transizione energetica, da consolidare entro il 2030 con l’obiettivo di neutralizzare le emissioni di gas serra al 2050, può regalare al mondo, quello industrializzato ma anche quello in via di sviluppo, almeno 30 milioni di nuovi posti di lavoro: 14 milioni - valuta l'IEA - grazie agli investimenti nell’energia pulita e 16 milioni nei settori dell’industria manifatturiera che faranno da volano (dagli elettrodomestici di nuova generazione alla mobilità elettrica, fino all’immenso mondo delle soluzioni per l’efficienza energetica degli edifici). I nuovi investimenti sui combustibili fossili? Stop. Non serviranno semplicemente perché l’uso dei fossili dovrà drasticamente diminuire fino ad azzerarsi, con la generazione elettrica che nel frattempo alimenterà gran parte della mobilità. Nel frattempo, anche grazie all’aumento complessivo dell’efficienza energetica la domanda globale di energia a metà secolo non solo non crescerà ma, malgrado un incremento di tutti gli indicatori di sviluppo, potrà essere inferiore di circa l’8% rispetto oggi.